SCHERZI … da PRETE

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    –       di Ciro Esposito        –                                  racconto caserta ciro esposito scaled SCHERZI ... da PRETESpero che i miei amici Sacerdoti, che sono tanti, non me ne vogliano ma usare tale aforisma, per di più eufemistico, lo ritengo l’unico modo per definire, non offendendo alcuno; principalmente il ricordo di quelli che non ci sono più, le azioni poco leali che ai miei danni , venivano perpetrate al solo scopo di favorire, per faziosità, la propria parte politica , manco se fosse una vergogna ammettere che una certa idea, la esecuzione di un provvedimento o la risoluzione di un tal altro problema fosse opera di qualcuno che praticava un altro credo politico. Come ho accennato, in passato, anche con dovizia di particolari, si facevano gli accordi per la formazione delle amministrazioni ma, da parte di alcuni uomini del “partito“; quello che andava per la maggiore, si pretendeva che le altre parti in causa non apparissero…che facessero le belle statuine per non disturbare il manovratore a cui dovevano andare onori al merito…il merito degli altri...e se non ci si adeguava erano calunnie, guerra e boicottaggio. Come vi ho narrato me ne combinarono di tutti i colori perché ero ribelle… osavo difendermi! Mi scagliarono contro tutte le loro amicizie “in divisa e in borghese” … mancavano soltanto i palombari ciclisti. In questo complesso quadro si posizionano le cose che riprendo a scrivere per far conoscere ai figli di quelli che mi votavano (qualcuno, tra i ricordi dei genitori o dei nonni trova, ancora oggi, la mia propaganda …il santino attaccato al “fac- simile” elettorale con la famosa quaterna che spopolò nel 1979…per colpa della quale, come ho narrato, iniziarono i miei guai con la giustizia). Nonostante tutto, non mi pento di nulla… “Giro Esposito” ero e… Ciro Esposito resto!

Nel 1970, il sindaco f.f. Ciro Esposito elaborò ed attuò il 1° Piano Esposito per il traffico che non era altro che la rielaborazione del famoso Piano Podestà, che dopo essere stato commissionato e lautamente pagato, era rimasto nel cassetto della scrivania dei vari assessori al traffico …misteri della politica! Unitamente al Comandante del Vigili Urbani del tempo, Itro Dante , ci recammo, regolarmente invitati, al Congresso che si teneva a Stresa sulla mobilità cittadina ; in quella sede, mi compulsai con molti ingegneri che di traffico ne masticavano, gli mostrai il Piano Podestà oltre alla pianta della mia città e accettai i suggerimenti e i consigli che mi servivano…bastava saper ascoltare …furono apportate le modifiche necessarie e indispensabili per rendere attuabile il vecchio piano e creare anche rapporti e amicizie utili per il futuro. Era il mese di Agosto e nonostante il boicottaggio degli uomini del partito dimostrai che il mio Piano per la mobilità cittadina, con la inutilizzazione della segnaletica semaforica, (anticipava di anni il simil-concetto della rotonda) funzionava ottimamente facendo incazzare quelli che volevano essere considerati i padroni della città. Ero già noto, ma da quel momento, diventai il nemico pubblico numero uno!

Vi fu il cambio di Amministrazione, fu nominato il Sindaco e il mio Partito, per raggiungere un accodo soddisfacente per la formazione della Amministrazione Provinciale, sacrifico sull’altare degli interessi la figura del fastidioso Ciro Esposito. La DC aveva posto il veto al mio ingresso in Giunta …ero stato cattivo e dovevo politicamente morire. Mi posi all’opposizione ma continuai a operare e fare proposte ad un Sindaco che era sì una brava persona, un ottimo professionista ma fazioso al massimo; per lui esisteva soltanto il suo partito al quale bisognava inchinarsi ma, Ciro Esposito ha sempre aborrito la posizione a pecorone. L’assessore al traffico del tempo si preoccupò, immediatamente, di modificare i sensi della viabilità cittadina creando fastidi alla circolazione; il giovane amico voleva dimostrare di essere presente mentre il sindaco voleva far dimenticare Ciro Esposito. Fu creato finanche uno spartitraffico davanti all’ingresso della Reggia con un apposito semaforo che dava fastidio alla circolazione e che fu disapprovato dall’allora Dirigente dei beni monumentali; intanto, il sottoscritto studiò con “gli amici” ingeneri conosciuti a Stresa e presentò un 2° Piano Esposito per il traffico cittadino che prevedeva la normalizzazione della viabilità, nonché le zone per i parcheggi per la sosta di ogni mezzo di locomozione ma il sig. Sindaco , che non poteva sorbirsi un’altra lezione da parte di Ciro Esposito ,cestinò il progetto che poi alla chetichella fu , in parte, attuato creando danni perché mancavano le correlazioni . Ma veniamo al Consiglio che dò all’attuale assessore. Parliamo di Corso Trieste che è popolato soltanto nella prima parte, in quanto la 2° parte è soltanto dormitorio. Caserta non può avere soltanto una strada di entrata e di uscita dalla città…sta morendo per asfissia…bisogna aprire il Corso Trieste fino a S. Maria C.V. Mi si dirà che la pavimentazione è stata realizzata per la pedonalizzazione ma a tale affermazione rispondo: perché i dossi? La pavimentazione dopo pochi anni è già sconnessa e a questa asserzione rispondo: cercate il colpevole. Qualche altro buon tempone sostiene che la Soprintendenza non vuole il traffico in Piazza Carlo III ed io controbatto: Caserta è dei Casertani. La Reggia va curata, rispettata, coccolata ma non può farci morire di asfissia …peggio del COVID mentre al sig. assessore chiedo di conoscere l’indirizzo del tecnico che ha immesso su Corso Trieste e su Via Roma tre e quattro correnti di traffico in un solo punto …gli voglio fare omaggio di uno specchio. L’assessore alla viabilità deve imporsi o cambiare mestiere.