OSPEDALE SAN ROCCO, CARENZA DI PERSONALE, IL NURSIND SCRIVE ALL’ISPETTORATO DEL LAVORO

0
nursind OSPEDALE SAN ROCCO, CARENZA DI PERSONALE, IL NURSIND SCRIVE ALLISPETTORATO DEL LAVORO
Angelina Raso, responsabile coordinamento NurSind

La responsabile del coordinamento del Nursind Angelina Raso, ha inviato una nota all’Ufficio Provinciale Inail, all’Ispettorato del Lavoro e al Direttore generale dell’Asl Caserta, dottor Ferdinando Russo avente relativa alla carenza di personale del P.O. San Rocco di Sessa Aurunca.

“Nel P.O. San Rocco di Sessa Aurunca – si legge nella nota – la riapertura della UOC di Pronto soccorso ha finalmente ridato ai molti utenti quel punto di riferimento sanitario ed assistenziale cui rivolgersi per ottenere risposte alle proprie problematiche di salute. È da sottolineare che non trattasi della riapertura dell’originario Pronto Soccorso, trasformato di fatto, ormai, da settimane, in un reparto Covid dedicato, ma della conversione dell’ex UOC di chirurgia, senza però averne, né la struttura né la configurazione propria di un servizio di Accettazione Medico-Chirurgico, mancando, persino, del tutto un codice rosso per gli interventi di urgenza. A ciò si aggiunge la carenza di presidi e farmaci, che costringe gli operatori sanitari a recarsi continuamente negli altri reparti per l’approvvigionamento dei suddetti. Si tratta, pertanto, della creazione ex novo di un reparto senza, però, alcuna dotazione di organico, a cui si è sopperito reclutando personale sanitario, accorpando e tagliando posti letto nei reparti di degenza. Si sono visti, così, spostare nel nuovo Pronto soccorso infermieri provenienti dalle UOC di Chirurgia, Medicina, Cardiologia senza alcuna preparazione e formazione specifica, con corsi di aggiornamento per il Triage, di Blsd, di Ptc, di vestizione e svestizione, trovandosi completamente impreparati ad erogare un ‘assistenza qualificata. Inoltre, in tale reparto sono state individuate alcune stanze, per l’osservazione dei pazienti da ricoverare nelle varie degenze in attesa della risposta del tampone oro-faringeo per la ricerca del virus Covid-19. Tale attesa che, a volte, si protrae anche per più giorni implica un’assistenza medica, infermieristica e cure igienico-alberghiere proprie di un reparto di degenza. Emergenziale è divenuta, conseguente allo spostamento di personale, la condizione assistenziale nei reparti di degenza, che hanno visto quasi esaurirsi, in poco tempo, i posti letto disponibili. Ad esempio, il reparto accorpato di Cardiologia /Medicina dispone di 19 posti letto con un organico di 2/3 infermieri ed 1 OSS a turno. È da sottolineare che trattasi di due unità operative che richiedono un approccio terapeutico ed assistenziale specifico, in quanto, la UOC di Cardiologia è un reparto sub-intensivo che impone, quindi, un monitoraggio continuo con la telemetria. Alla carenza del personale infermieristico e di supporto si aggiunge quello dei medici specialisti in cardiologia e medicina interna e che si traduce nell’assegnazione al servizio di pronto soccorso e medicina di medici ortopedici e chirurghi. Da tutto ciò si evince l’impossibilità al rispetto dei livelli minimi assistenziali, la difficoltà ad erogare un ‘assistenza che soddisfi la richiesta di tutela della salute di tutta la popolazione, che rispetti quel processo di umanizzazione delle cure che pone la persona al centro dell’interesse, e che crea negli operatori sanitari disorientamento, sconcerto e sconforto. Il NurSind non può accettare quale giustificazione a tutto questo l’emergenza sanitaria della crisi pandemica in atto, perché le norme, le leggi non possono essere in nessun caso derogate, a costo della salute dei cittadini e degli stessi operatori sanitari”.