OSPEDALE, COVID MODULARE, CRONACHE DAL FRONTE…

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MEDICI AVANGUARDISTI scaled OSPEDALE, COVID MODULARE, CRONACHE DAL FRONTE…(f.n.) – La categoria di medici più suscettibile, pare sia quella degli anestesisti, chissà perché…forse perché la consapevolezza di avere “leggermente” esagerato in materia di convenzioni, neutralizza il self control e veicola reazioni scomposte? Il governatore De Luca ha chiesto “perentoriamente” ai Dg, il numero degli anestesisti in servizio ed il numero delle ore che tale personale, espleta nei reparti Covid… La domanda sorge spontanea: cosa avrà risposto il nostro bravo Dg dell’Aorn di Caserta, Gaetano Gubitosa, nel corso dell’incontro di sabato scorso?, noi riteniamo che di cosucce da riferire, se avesse voluto, ne avrebbe avute parecchie…o no?, certo… molto sarebbe dipeso dalla quantità di fegato che il buon Dg, si è portato appresso per l’occasione e dal grado di pressione che gli anestesisti, da sempre, esercitano sulle direzioni generali. Noi pensiamo che sarebbe stato opportuno raccontare uno stralcio della vita quotidiana, all’interno di quel piccolo feudo asfittico, che qualche patito dell’architettura d’avanguardia, chiama “modulare covid” …ma per raccontare la verità, si deve possedere qualcosa che si chiama coscienza ed oggi, di una cosa siamo certi: essendo il Dg a conoscenza di tutto, ciò che non ha detto a De Luca, lo ha taciuto per scelta. Certo non gli avrà raccontato di subire passivamente i continui “lasciato intendere”, di qualche dirigente anestesista in servizio al modulare, che minaccia di andarsene a Pozzuoli, se non si fa quello che dice lui, non è vero?, e come avrebbe potuto riferire una cosa del genere a De Luca, visto che l’anestesista in questione, non può neanche vantarsi di essere stato un suo fan, dal momento che ha fatto campagna elettorale per Zinzi?, un gran bell’affaire, non è così direttore?, ma soprattutto, come può un Dg consentire ad un dirigente anestesista, di scavalcare sia il suo primario che il capodipartimento per andare direttamente a trattare con lui?, come si può consentire a chicchessia, di ignorare la scala gerarchica, contribuendo a demolire alle fondamenta, regole e norme? Regole, norme?… del resto…se un primario anestesista entra ed esce dal modulare covid, senza indossare la tuta di contenimento prevista, perché “il virus non salta”, quale rispetto delle norme, ma soprattutto quale esempio, ci aspettiamo che dia, al mondo circostante, la classe dirigente di questa Aorn? Sia chiaro che la competenza professionale degli anestesisti in oggetto, non è in discussione, non ne avremmo il diritto né le competenze per farlo. Noi ci informiamo e leggiamo i comportamenti e possiamo dire che, se gli anestesisti hanno scritto la storia delle “prime donne”, nelle aziende sanitarie, quello che stanno scrivendo oggi nel Covid modulare di Caserta, non è il miglior capitolo che abbiano scritto…soprattutto per quanto riguarda il loro atteggiamento, nei confronti del personale infermieristico. Un biglietto verde lasciato sotto alla porta della redazione …come si faceva alla scuola elementare…mette un punto fermo ai dubbi e alle speranze. Secco e freddo, schematico… sotto alla scritta Covid Modulare ci sono i Buoni e i Cattivi ed il Resto che Non ha Voce in Capitolo. Sotto a Buoni quattro nomi: Vestini, Di Domenico, Aliberti, Climaco. Sotto a Cattivi: Colella, Zarrillo e Merola. Non conosciamo i loro volti tranne quello di Patrizia Vestini sindaco, ma, quattro buoni non bastano e tre cattivi sono già troppi.  L’atmosfera all’interno del modulare è greve…il suono continuo e acuto dei macchinari, le spie della vita che singhiozza e si spegne, le luci improvvise, i clic, i sibili, i fruscii, le scintille fioche della ribellione alla morte, il riflesso del dolore scolpito nella testa che ti perseguita, anche quando ti spogli e cerchi di tornare nella normalità…Si entra nel modulare da un unico ingresso, pazienti trasportati da barelle di biocontenimento e pazienti senza barella, ventilati a mano; da quella porta entra il personale ed escono i morti… all’interno del modulare, al di là dei letti attrezzati, non c’è nulla…tutto ciò che occorre, si trova a notevole distanza,  nel padiglione del Dea…anche gli spogliatoi del personale, che ogni mattina deve recarsi prima al Dea, quindi attraversare quella che qualcuno, ha già battezzato come “la collina del disonore”, raggiungere il modulare e bardarsi…operazione che avviene in un’unica stanza per tutti. Il centro trasfusionale?, non ci credereste ma,  è al Dea, e se si verifica un’urgenza notturna, si deve correre avanti e indietro con il carrellino…All’interno del modulare, vi è una zona pulita, un’area relax, il cui accesso, ci credereste?,  è interdetto agli infermieri e agli oss…Vi sono tre letti e sono esclusivamente a disposizione dei medici anestesisti…e se il resto del mondo ha bisogno di un momento di sosta può sempre rovesciare i bidoni dei rifiuti speciali e accomodarcisi sopra…qui non esistono distributori di acqua o di bevande calde… luci elettriche ed aria condizionata…un silenzio sibilante perennemente nella testa e nelle orecchie…nessun ristoro e l’obbligo a non togliere mai la tuta di contenimento, nonostante le linee guida prevedano un tempo massimo di 3 ore e 50 poi almeno un’ora di ristoro …ma i medici non sono d’accordo e tendono a schiavizzare il personale sottoposto…obbligandolo anche a provvedere ai traslochi…il modulare si presta ad essere considerato come un contenitore blindato, dal quale, nulla esce e tutto si consuma all’interno…compreso l’arroganza, tranne qualche eccezione…come questa…hasta la vista!