ROMA – La didattica a distanza (DAD) attualmente applicata nelle scuole italiane – seppur con differenza tra regione e regione, a seconda del livello di emergenza – è ulteriormente messa in crisi dalle decisioni di taluni dirigenti scolastici che, nella autonomia di gestione, chiedono ai docenti di mettere in atto modalità di DAD che spongono a rischio contagio i docenti stessi.
Alla situazione è dedicata l’interrogazione parlamentare presentata ieri al Senato dal sen. Claudio Barbaro (Gruppo Misto, componente della Commissione Istruzione Pubblica e Beni Culturali a Palazzo Madama) ed indirizzata al Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina.
«Il ricorso alla didattica a distanza – scrive il sen. Barbaro – attraverso collegamenti telematici, è molto diffuso per disposizioni aventi forza di legge. Sembra dunque logica la chiusura degli edifici scolastici e la conseguente dotazione, per coloro i quali non dispongano di adeguati strumenti informatici, di collegamenti adeguati alla DAD. Tuttavia, attraverso la lettura di inchieste giornalistiche, all’interrogante risulta che sia prassi, per gli insegnanti, continuare a lavorare “come in presenza”, nonostante l’assenza di studenti, con l’assurdo obbligo di cambiare aula secondo l’orario. Oltre tale incredibile situazione, che determina perdite di tempo e ritardi di connessione, pervengono segnalazioni che siano spesso disattese le norme anti COVID, come la necessità di sanificare le postazioni».
A tale situazione si aggiunge «il problema della presenza di studenti con bisogni educativi speciali – continua il Senatore – che usufruiscono dei benefici della legge n. 104 del 1992 e delle residuali lezioni in presenza ancora consentite. L’assenza di un efficace e verificabile protocollo di prevenzione espone tutti al contagio, senza considerare che l’acquisto dei banchi individuali a rotelle, che sono di dimensioni più piccole del banco tradizionale, anche per la loro natura, rischiano di avvicinare, anziché distanziare, gli studenti fra di loro».
Data la situazione, il Senatore chiede di sapere «se corrisponda al vero che esiste e quanto sia diffusa la pratica per la quale i docenti debbano cambiare aula ad ogni suono di campanella, […] se corrisponda al vero e quanto sia diffusa la negligenza per la quale, ad ogni cambio d’aula, non viene sanificata la postazione del docente, se il Ministro in indirizzo ritenga di demandare ai singoli dirigenti l’organizzazione della presenza dei docenti e se intenda rimodulare i cicli di lezione, programmando pause di riposo ottico e di attenzione per gli studenti».