IL TORPORE DEI NEURONI PRIMA DEL LOCKDOWN

0

       –        di Paolo Falcombello        –                     

Avrebbe potuto essere una giornata in cui riflettere su ciò che abbiamo contribuito a provocare, nessuno escluso, istituzioni e cittadini, ma la vigilia del lockdown è stata un’occasione per dimostrare, ancora una volta, come sovente i neuroni indulgano al sonno.

Infatti sembra quasi che scatti qualcosa nelle teste delle persone, impedendo ogni ragionamento: “zona rossa” non significa che sia scoppiata una guerra, ma semplicemente che diventa indispensabile muoversi con cautela, limitando al necessario gli spostamenti, ma…tranquilli… i supermercati sono aperti ogni giorno e, pensate un po’ che fortuna!, anche domani e nei prossimi giorni sarà possibile comprare il pane e tutto il necessario per non morire di fame.

 Senza dubbio le regole del nuovo dpcm sollevano non pochi dubbi, si parla di ristoranti chiusi al pubblico ma con possibilità di asporto, ma allo stesso tempo, in teoria, non ci si potrebbe muovere da casa se non per necessità. Dunque, domani sera, si potrà compilare un’autocertificazione in cui dichiariamo che stiamo uscendo per comprare due pizze e, chissà, il poliziotto cosa potrebbe contestarci. Come al solito la confusione regna sovrana.

Tutto ciò, però, non ha nulla a che fare con ciò che è successo ieri in molte città italiane e nonostante dovremmo ormai essere consapevoli che la ‘movida incontrollata e smodata’ è stata la maggiore responsabile di questa nuova ondata di contagi, abbiamo assistito alla “libera sciorinata” in diretta di  piazze affollate di persone, ragazzi e quindi genitori presenti o assenti cambia poco il risultato, che hanno completamente bypassato il significato di emergenza, dando vita ad uno spettacolo da fare invidia ad una finale mondiale ma, allo stesso tempo, indegno. La fiera dell’irresponsabilità che presta il fianco all’accusa ufficiale nei confronti dei cittadini, colpevoli di aver portato il governo ad assumere decisioni estreme.

Viviamo un momento in cui la consapevolezza e l’assunzione di responsabilità pesa; ai diversi livelli, si registra l’ipocrisia dello ‘scaricabarili’, dai governi locali e quello nazionale, dai cittadini alle istituzioni… è colpa di tutti ed è colpa di nessuno ed intanto, chi ha vinto il primo ed il secondo round è questo virus, che si alimenta di insensatezza.

Una dimostrazione di intelligenza, nella giornata di ieri, avrebbe offerto gli strumenti giusti ai cittadini per esigere una tempistica più breve del lockdown ma sembra che a nessuno sia venuto in mente che la ‘movida’ di ieri potrebbe compromettere il Natale, ma…tant’è… probabilmente questo è un pensiero troppo complesso per i neuroni ancora immersi nel torpore. Continuiamo a vivere insieme ma in sostanza come eremiti e da oggi u gran numero di persone, dovranno affrontare serie difficoltà, persone e categorie che, nel corso degli ultimi mesi hanno rispettato le regole, nella speranza di raggiungere in fretta la fine del tunnel e che oggi a causa dello “straziante” desiderio di stare “mmiezz a’ via” devono pagare le conseguenze di colpe che non hanno.

Le risate di ieri in compagnia in mezzo alla strada potrebbero rivelarsi un ‘riso amaro’ per molti, i contagi sono una realtà ed indipendentemente dal credere o meno ai numeri ed alla devastazione che dichiarano stia provocando il Covid, è obbligatorio essere prudenti e limitarsi oggi per preservare il domani. Agli interventi non effettuati quando si doveva, a livello sanitario ed organizzativo, il comportamento delle persone ha dato il cosiddetto colpo di grazia…completando l’opera da due soldi di cui siamo diventati tutti protagonisti…Forse è arrivato il momento di dare una avviata al neurone di destra e a quello di sinistra…