La rabbia di Paolo Sileri: “Lo vogliamo capire che siamo in guerra?”. Questo è l’amaro sfogo del Vice Ministro alla Salute. Tant’è. Il Cerusico, però, che la sa lunga, o perlomeno che si affida alla propria memoria storica, nel tentativo di dare una spiegazione plausibile a questa ennesima “Disfatta di Caporetto”, ricorda a Sileri che pressoché tutte le “guerre” intraprese sull’Italico suolo, non hanno avuto buona sorte. A cominciare da quel “Armiamoci e partite”, una frase proverbiale della lingua italiana, utilizzata per sottolineare e stigmatizzare, in maniera icastica e aforistica, l’atteggiamento di chi si sottrae ai rischi di un’azione da lui stesso promossa o perorata, pur esortando gli altri a intraprenderla (Wikipedia). Oppure, quella narrazione (forse una forzatura per denunciare lo stato pietoso della flotta italiana) che descriveva lo “Spostamento di navi da un porto ad un altro” per ingannare l’alleato sulle proprie potenzialità belliche. Ebbene, Il Cerusico vuole partire da qui per descrivere la reale situazione in cui versa la Sanità nostrana in tempo di pandemia. Cominciamo con la drammatica condizione del Personale Medico, Infermieristico e dell’Emergenza. È innegabile che, fin dall’insorgere di questa “peste” del terzo millennio, da più parti Il Cerusico, viene a conoscenza che diversi Sanitari, a tutela delle rispettive famiglie, vanno a risiedere, ad esempio, presso le seconde case (chi le possiede); altri, si spogliano dei propri abiti e scarpe fuori dalla porta di ingresso delle proprie abitazioni; altri, ancora, dormono in macchina. Uno stato emozionale a dir poco, destabilizzante per loro e gli stessi familiari. Previdenti, tanto è vero che il bollettino dei Medici ed Infermieri contagiati continua a salire come denunciano formalmente tutte le Sigle Sindacali al Direttore Generale dell’Asl di Caserta parlando di una vera e propria “Ecatombe di Infermieri”. Questi ultimi, infatti, già a lottare, fin dall’inizio, con la scarsità di Dispositivi di Protezione Individuale (DPI), poi, spesso catapultati in Reparti Covid, privi di ogni formazione specifica e sottratti alle loro originarie specificità professionali. Si aprono Ospedali Covid, Covid Resort e Tensostrutture, si accorpano Reparti e si destina il Personale a nuove mansioni che prevedono una formazione di altissimo livello e specifica formazione. Si attrezzano e si annunciano Drive In grazie all’ausilio dell’Esercito Militare, dimenticando che l’Esercito, questo si, è dotato di Specialisti, ad esempio da impiegare nei “nuclei” NBC (Nucleare, Batteriologico e Chimico). Uomini addestrati e formati di altissima specializzazione e competenza in materia. Mentre, a capo dei Team Covid dell’Asl vengono messi Dentisti, Ginecologi o Geriatri. Ed a capo di questi Medici privi di ogni specializzazione (specifica), un altro Medico privo di specializzazione (specifica) al cui capo, c’è una regia diretta da un Specialista in Malattie dell’Apparato Cardiovascolare, prestato da sempre alle funzioni di Commercialista. In pieno contrasto con quanto prevede la naturale missione del Dipartimento di Prevenzione. E, comunque, ancora una volta l’Esercito in soccorso, a dimostrazione del vergognoso e misero fallimento di questo “eccellente” Servizio Sanitario Nazionale o Regionale” che dir si voglia e dei suoi burocrati perfettamente addestrati e collusi con la politica, incapaci e tronfi della loro ignoranza gestionale ed organizzativa…… Ora andiamo, invece, alla “Ecatombe di Infermieri e Medici”, sottoposti ad un lavoro massacrante, snervante e non tutelato a dovere. Veniamo a conoscenza che Il Comune di Napoli è al lavoro per preparare una manifestazione di interesse finalizzata a raccogliere la disponibilità di strutture alberghiere ed extra alberghiere ad ospitare il personale medico, infermieristico e sanitario impegnato nella gestione dell’emergenza Covid in città e che abbia necessità di alloggio in questa nuova fase della pandemia. Il costo del soggiorno sarà a totale carico dell’Amministrazione. “….Così come già fatto durante la fase 1 della pandemia, da marzo a maggio scorsi”. Ora, visto che persino Il Cerusico, viene a conoscenza che diversi Sanitari, a tutela delle rispettive famiglie, vanno a risiedere, ad esempio, presso le seconde case (chi le possiede); altri, si spogliano dei propri abiti e scarpe fuori dalla porta di ingresso delle proprie abitazioni; altri, ancora, dormono in macchina, Il Direttore Generale, Ferdinando Russo, il quale tanto si è prodigato in “epistole strappalacrime”, ha mai ipotizzato congiuntamente al suo amico Carlo Marino, un’ipotesi, per quanti lo volessero, di reperire alloggi per Medici ed Infermieri impegnati nei Reparti Covid e preoccupati per le loro famiglie? I giovani, assidui frequentatori delle “movide” possono essere potenziali trasmettitori di virus all’interno delle proprie famiglie, i Medici e gli Infermieri a stretto contatto con il Virus, no!!!???