La responsabile del coordinamento territoriale del Nursind Angelina Raso ha inviato una nota al Direttore Generale dell’Asl di Caserta, dottor Ferdinando Russo ed al responsabile del servizio Servizio prevenzione e protezione aziendale, dottoressa Giovanna Rotriquenz, in cui si chiede la presa visione della disposizione che ha consentito l’apertura di un reparto Covid nel P.O San Rocco di Sessa Aurunca. “Nonostante, quest’ultimo sia stato creato per rendere agibile ed accessibile il reparto di Pronto soccorso di tale nosocomio a tutti gli utenti del territorio- si legge nella nota- nella realtà tale UOC è adibita ad una sorta di Sub-intensiva, che attualmente ospita 5 pazienti in terapia con ossigeno, mentre altri 6 pazienti risultano ricoverati nel reparto posto al primo piano dell’ospedale. Questo reparto di degenza Covid, gestito sempre dal pronto soccorso, che ne assicura anche la copertura di personale sanitario, è stato costituito così in fretta che mancano persino gli arredi, i presidi e i farmaci che vengono reperiti negli altri reparti. I pazienti non sono gestiti e monitorati in base ad una cartella infermieristica ma da singoli fogli giornalieri di terapia e parametri vitali. I DPI ad alta protezione sono forniti in una quantità tale che non consente l’accesso alle camere di degenza più volte nel turno. In tali stanze esiste un condizionamento termico centralizzato, non sono stanze a pressione negativa ma il ricircolo dell’aria è assicurato dall’apertura delle finestre, che possono, tra l’altro, costituire un pericolo per gli stessi pazienti non adeguatamente sorvegliati. La pulizia delle stanze ancora non stabilito un protocollo e un orario preciso Il NurSind comprende l’esigenza e la necessità di creare strutture dedicate alla cura e all’assistenza dei pazienti affetti da Covid-19, soprattutto in questi giorni in cui si assiste ad un incremento di casi positivi ; ciò, però, non deroga il datore di lavoro dall’attuale ed applicare la normativa vigente in tema di protezione e sicurezza sul lavoro, come previsto dalla legge 81/08 Questa situazione di approssimazione, disorganizzazione crea disagio, sconforto ed incertezza nel personale sanitario che si trova, senza alcun preavviso, formazione per la vestizione e svestizione e per l’assistenza a pazienti particolari, a dover rispondere alle loro esigenze e bisogni”.