OSPEDALE, IL MEMORIALE DELLA DOMENICA 120

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(f.n.) – Fermiamoci un momento a ricordare…il Memoriale esiste soprattutto per questo, ricordare e riflettere… e per guardare in faccia questa strana realtà, che ci circonda e che l’emergenza Covid ha contribuito a rendere ancora più suscettibile di sofisticazioni… Oggi parliamo di lavoratori interinali della sanità, di sindacati, di giuste rivendicazioni. di lamentose mistificazioni e mettiamo sul vetrino una pillola di storia. L’informazione non esclude la possibilità di esprimere un giudizio sui fatti narrati, anzi…il giudizio o i diversi pareri esortano alla riflessione…e soprattutto aiutano ad avere una visione più chiara delle vicende. Ma il parere deve essere autentico e non la sintesi di altri interessi, differenti e distanti da ciò che si vorrebbe rappresentare. Il problema dei lavoratori somministrati dell’Aorn di Caserta è antico e controverso. Non abbiamo mai fatto mistero del nostro pensiero: le agenzie per il lavoro somministrato, hanno rappresentato nel tempo, un centro di potere politico elettorale ai cui meccanismi, ben pochi sono riusciti a mantenersi estranei, quindi, nessun politico in carica si sbatta il petto, cercando di omogeneizzare le solite imbecillate, perché non attacca…è preferibile che stia calmo e riponga la fantasia. La manovra si è rivelata nel tempo, assai facile, favorita dall’alta percentuale di disoccupazione, che si registra da sempre nel nostro territorio. Il politico o il sindacalista o chi per esso, sempre e comunque riconducibile all’intreccio politico-sindacale, fa leva sul bisogno ed ottiene il consenso che, in sostanza compra, assicurando un posto di lavoro, ovviamente a tempo determinato …ma… quando si va in campagna elettorale, urge assicurarsi il consenso nell’immediato e quindi si assumono impegni, per assicurare future stabilizzazioni che, in molti casi, come racconta la storia dell’Aorn e dell’Asl,  si sono realizzate, attraverso i soliti artifizi, ormai spogli di ogni originalità, intorno ai quali, molte volte abbiamo elucubrato e che si sono compiuti, in virtù delle varie entrature, che i referenti allacciavano nel tempo, con le diverse figure dirigenziali, potenti di passaggio, in nome e per conto del politico di turno. Tutto si svolge per anni ed anni nel silenzio assenso di tutti…si tace per convenienza e perché mai si dovrebbe parlare?, talvolta si tace perché si spera di essere il prossimo fortunato, si tace perché si teme di essere oggetto di vendetta, si tace perché si aspetta che l’allegro rituale dell’avviso interno, si compia nelle more di un concorso ufficiale e si creino le condizioni, perché si venga stabilizzati, qualcuno tace perché sa bene,  che non correrà alcun rischio in quanto è protetto a prescindere…si tace… eccome se si tace…in quel caso si tace e non solo…  la certezza della impunità ed il peso specifico dello sponsor, consente ai/le protetti/e di spadroneggiare e fare persino la voce grossa…Per il resto, il silenzio è di piombo, appena interrotto da un irrilevante brusio. Alla base di questo ingranaggio perverso, al clientelismo, al favoritismo e al nepotismo peggiori, contrabbandati per altro, si mescolano i consensi acquisiti, facendo leva sulla necessità di lavorare…dobbiamo infatti, riconoscere il bisogno reale di lavorare, di una grande percentuale di coloro che entrano nelle liste dei lavoratori interinali e come tali vengono assunti con un contratto a tempo…Tra questi vi sono anche quelli,  che nel frattempo, hanno perduto la protezione o per sconfitta politica o per strafottenza del politico stesso  e, paradossalmente, è proprio tra  questi, che il “destino” pescherà, quando si tratterà di fare piazza pulita dei lavoratori somministrati, perché la percentuale dei protetti a prescindere, non correrà alcun rischio e all’uopo si attiveranno, sempre a prescindere, certi meccanismi di stabilizzazione del tutto corretti ed apparentemente naturali. Entiendes?…Il problema nasce quando qualcuno si “sceta” all’improvviso e si accorge che il lavoro somministrato, gradualmente sta scalzando il lavoro degli infermieri professionisti aventi diritto e che magari lavorano altrove…della serie, quando a qualcuno vanno le scarpe strette, ve ne sono altri trecento, che si accorgono che stanno camminando da tempo con un paio di scarpe di due numeri inferiori…e qui si mischiano le acque, che da torbide diventano fangose…I politici scelgono quale sia la loro convenienza al momento e si schierano pro e contro, oppure fanno i tiepidi per non compromettersi troppo, in attesa che qualcun altro tolga loro le castagne dal fuoco, mentre i sindacati dell’Aorn e dell’Asl, iniziano a sudare, consapevoli che tra i vari beneficiari del posto di lavoro, “al momento giusto”, vi sono anche molti loro congiunti, amici, cumparielli e cummarelle…che a suo tempo sono stati sistemati e che adesso non possono correre rischi…e allora cosa si fa?, innanzitutto si ricorre al solito avviso interno di cui sopra, ma non basta per tutti e poiché il tempo incalza, i contratti scadono e la proroga ormai ha pochi mesi di vita…ma sindacati come la purissima Cisl e qualche alleato dell’ultim’ora,  guidano virtualmente la rivolta ed accade che, i lavoratori interinali dell’Aorn, non ammessi alla procedura di stabilizzazione nell’aprile di quest’anno, ricorrano al Tar contro l’Aorn di Caserta. Il Tar con l’ordinanza del 9 settembre u.s. respinge la domanda cautelare dei ricorrenti che si rivolgono al Consiglio di Stato che, a sua volta, in data 30 ottobre u.s. accoglie l’istanza cautelare proposta in primo grado e dispone l’ammissione degli appellanti alla procedura di stabilizzazione. Il consiglio di Stato “dispone” e non “ordina” all’Aorn di ammettere gli appellanti alla procedura di stabilizzazione”, così come si legge nel comunicato da qualche sindacato che, in preda all’entusiasmo, ha omesso di dire che il Consiglio di Stato ha ordinato che l’ordinanza di cui sopra, venisse trasmessa al Tar, per la sollecita fissazione dell’udienza di merito. Si attende quindi l’udienza di merito. La vicenda non è conclusa e si ha l’impressione che, come al solito, qualcuno cerchi di confondere le acque. Non riteniamo sia una mossa di esemplare onestà intellettuale.  Hasta el Domingo!