“La gravità della situazione ci impone di aumentare il livello di guardia e rispettare le regole sacrificando, purtroppo nuovamente, una parte della nostra socialità. Oggi qualsiasi proposta sembra una assurdità – dichiara la candidata sindaco Rosi Di Costanzo – il vero problema sta nel fatto che da marzo scorso, quando si è deciso il lockdown, nessuno ha pensato che non sarebbe stato un miracolo a salvarci, ma solo il buon senso e la responsabilità dei nostri governanti, oltre ai limiti imposti e alla capacità, da parte di chi ne è deputato, di farli rispettare attraverso controlli serrati. Se in questi 8 mesi, chi ci governa, avesse veramente, in squadra e senza pensare ai voti da “accaparrarsi “, ragionato sulle condizioni e sul futuro del paese, avrebbe messo in atto una serie di azioni atte a rafforzare, innanzitutto, la sanità. Invece ci ritroviamo, a 8 mesi dal primo lockdown, in condizioni addirittura peggiori, – continua Di Costanzo – con una buona parte di cittadini stanca e spaventata da un virus, ancora del tutto sconosciuto, e dalla paura di non riuscire a mettere il ‘piatto a tavola’. In Campania poi, le cose sono ancora più drammatiche. Negli ospedali Covid mancano medici e personale e, quindi, sono poco efficienti e sicuri, ma nei reparti ‘ordinari’ la situazione è ancora peggiore con molti malati (non di Covid) che rischiano di non ricevere assistenza. Per non parlare delle scuole in Campania che, dopo 15 giorni, sono state chiuse malgrado i numeri che dimostravano come i contagi in ambiente scolastico non erano evidentemente superiori a quelli generali, nonostante i numeri ballerini usati come lanciafiamme dal governatore. Sono stati spesi una montagna di soldi per mettere in sicurezza la scuola, ma ci si era ‘dimenticati’ dei mezzi pubblici che vengono usati per raggiungerla. Il sindaco Marino, che guida l’Anci regionale, dovrebbe contribuire di più e meglio al dibattito sui provvedimenti da adottare in questo delicato momento e non – conclude la candidata di Speranza per Caserta – subire ogni decisione. Alle nostre città servono responsabilità ed efficienza e non chiacchiere”.