Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha invitato a non trascurare il pericolo “Kim Jong-un” e ad occuparsene “rapidamente” prima che dia seguito alla sua chiara volontà di dotarsi dell’arma nucleare. Trump, che ha ricevuto lunedì a Washington il primo ministro indiano Narendra Modi, lo ha dichiarato nel corso dell’incontro bilaterale alla Casa Bianca.
Il dittatore nordcoreano fa paura a tutti…intanto perché non appare del tutto sano di mente, per così dire. Immaginarlo con un’arma nucleare è un pensiero agghiacciante. Ma è, al tempo stesso, un Paese che fa anche gola a molti, perché non così insignificante come può apparire ad un primo sguardo.
La Corea del Nord è un Paese povero, arretrato, chiuso e contraddittorio. guidato da un pazzo come Kim Jong-un che ha una insana passione per il nucleare…passione che ha causato nel 2006, quando è stato condotto il primo test atomico, a sanzioni americane sempre più pesanti, mettendo al tappeto un’economia già agonizzante. Ciò nonostante, come si legge in un recente articolo del “Quartz”, la Corea del Nord è potenzialmente ricca, in quanto possiede un’enorme quantità di risorse minerarie quasi interamente inutilizzate.
Oro, ferro, magnesite, rame, zinco, materiali rari con cui si produce tecnologia. Studi sudcoreani stimano un valore potenziali di tali ricchezze tra i 6 e i 10 mila miliardi di dollari. Ricchezze che la Corea del Nord non riesce a sfruttare a causa dell’arretratezza di equipaggiamenti, infrastrutture e professionalità.
Ma i vicini di casa del dittatore Kim subiscono il fascino di tali ricchezze. Prima tra tutti, naturalmente, la Cina, principale partner commerciale del Paese. Il commercio globale della Cina con la Corea del Nord è aumentato del 37,4%, con un +270% di importazioni di ferro. Nel 2012 la Cina ha investito 10 miliardi di dollari in infrastrutture al confine con la Corea del Nord per un accesso più semplice alle risorse minerarie.
La Russia si è accorta delle risorse della Corea del Nord e anch’essa e sta trattando per rinnovare la rete ferroviaria nordcoreana in cambio dell’accesso alle risorse del Paese.
C’è, infine, anche la Corea del Sud che spera in una futura riunificazione e guarda alle risorse nord coreane come ad un doveroso contributo per la ristrutturazione delle infrastrutture fatiscenti della cenerentola del nord…una cenerentola che sotto gli stracci nasconde una bellezza da bramare…e gli americani, si sa, sono particolarmente sensibili alle sofferenze dei popoli oppressi dai regimi totalitaristici soprattutto quando bramano le “bellezze” minerarie.
s.n.