CASERTA – “Ci giunge notizia che Guardie Giurate di un noto istituto di vigilanza privata con sede legale ad Avellino siano positive al Covid 19 e abbandonate a loro stesse in isolamento domiciliare con la famiglia da oltre 15 giorni. Più di un caso si è registrato all’ospedale Giuseppe Moscati di Aversa. E una di loro in particolare da giorni è in isolamento domiciliare con tutta la famiglia, una volta ricevuto l’esito positivo del tampone.
Destabilizzante e demoralizzante – commenta il leader storico della Associazione Guardie Particolari Giurate Giuseppe Alviti – che l’Asl di competenza lo lasci da solo senza risposte e peggio che la stessa azienda non abbia provveduto a dotare le proprie guardie giurate dei dispositivi di protezione individuale, così come recita anche una nota sindacale di protesta della CGIL e Uil.
Come al solito le guardie giurate che svolgono un lavoro di pubblica utilità negli ospedali Campani in piena emergenza covid-19 vengono maltrattate e calpestate insieme ai familiari
nei loro diritti da talune aziende che in un periodo pandemico prendono sottogamba la tutela dei propri Lavoratori come previsto anche dal dlgs 81 /08.
La macelleria sociale della vigilanza privata continua e il mondo associazionistico e quello sindacale non può rimanere inerme sordo e cieco.
Oltre al qualunquismo della professionalità della categoria paventata con percorsi di criminologia, qui bisogna basarsi sulle norme essenziali di tutela della salute individuale che diventa pubblica.
Per le motivazioni di cui sopra l’ Associazione nazionale guardie particolari giurate, con il Presidente Giuseppe Alviti e il responsabile nazionale legale Avv. Angelo Della Pietra, chiedono alle autorità di chi di competenza di controllare che tutti gli istituti di vigilanza privata sull’ intero territorio nazionale si adoperino per la non diffusione del virus partendo dalla salvaguardia dei propri Lavoratori, dotandoli dei D.p.i previsti e di non lasciare nell’anonimia della malattia e della solitudine quelle guardie particolari giurate colpite dal Covid che da oltre 20 giorni attendono riscontri”.