ELEZIONI, GIORNATA NERA PER I PENTASTELLATI E …LA MEMORIA

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(f.n) – E mentre il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio umilia se stesso ed il resto del mondo circostante, raccogliendo quattro sospiri e mezzo,  nella piazzetta 1° Maggio a Caserta, rivelando, oltre che una scarsa consapevolezza del ruolo, una più che discutibile strategia organizzativa da parte del suo entourage, risuona  con forza l’eco di un formidabile incontro mattutino nella sede Rai di Viale Marconi a Fuorigrotta…un autentico match al limone, fresco di giornata tra Valeria Ciarambino, candidata alla presidenza della Regione Campania e Peppe Cirillo, leader del partito delle Buone Maniere. Risultato: M5S, senso dello humour?, zero assoluto. Nel capitolo di Smemoranda, dedicato ai candidati in corsa per le elezioni regionali, i big pentastellati meritano un palchetto riservato… infatti, non soltanto detestano ricordare, ma si offendono addirittura, se qualcuno si permette di farlo in loro vece…ed inalberano una sorta di orgoglio di casta… E fu così che il Peppe, ricordando alla florida Valeria, l’impegno assunto a suo tempo, dal Gigi nazionale, di fornire i profilattici agli immigrati e la successiva marcia indietro, (su scappellotto indicativo virtuale di Salvini), scatenava la rabbia della candidata alla Presidenza della Campania. E non finisce qui… poiché, incalzando l’onda dei ricordi più significativi, della carriera politica del Gigi, Cirillo chiedeva inoltre, se per caso, l’attuale ministro degli Esteri avesse esagerato in libagioni, quando pronunciò la frase storica: “abbiamo sconfitto la povertà!” Per la signora Ciarambino, il discorso iniziava a prendere una brutta piega e andava pericolosamente inclinandosi verso le verità della storia… E quando Cirillo, con molta serietà dichiarava che il M5S stava mortificando il Paese e che la nostra sana abitudine agli approfondimenti, non poteva essere sostituita dal click di una momentanea emozione… per la Ciarambino è stato veramente troppo e, dichiarando che la sua persona, non poteva essere offesa oltre, da uno “vestito cosi!”, dando più volte del “folle” al Cirillo, abbandonava l’arena, il confronto e soprattutto quel che resta della verità, con l’atteggiamento di una principessa oltraggiata… Giornata nera, decisamente nera per i 5 Stelle…E’ il caso di dire che non ne hanno imbroccata una giusta! Un giorno o l’altro dovremmo interrogarci sul diritto di parola e sul sottile significato della libertà di pensiero…E già!…qualcuno dovrebbe iniziare a porsi il problema del “quando mi pare” e del  “se mi conviene” e del “se forse non sarebbe il caso di”… a cominciare dai pasdaran della piattaforma Rousseau, quelli del vaffaday, quelli che cambiano idea con l’occhio stellato,  i custodi dell’insulto coreografico grillino, simbolo della scuola di pensiero: “come ti frego il popolo facendolo ridere e lo accantono di conseguenza”, quelli che inabissando pause e congiuntivi, hanno scambiato la Costituzione per una scatola di Lego,  quelli che…”cambio pettinatura perché adesso faccio il senatore” e quelle  che… “l’uguaglianza ha un significato se non devo pagare il conto”. Hasta la suerte companeros!