– di Giulia Bosco –
Siamo a due giorni dal termine ultimo per la presentazione delle liste per le elezioni comunali, siamo arrivati quasi a destinazione, ma la situazione a Cellole è ancora nebulosa e non è per nulla chiaro chi sarà a concorrere per la fascia tricolore.
Unica certezza ad oggi, è che le liste in competizione dovranno necessariamente essere due, fare diversamente, ovvero presentare 3 o anche 4 come si preannunciava qualche settimana fa, sarebbe da folli….e ai cellolesi non li può certo definire folli; ambiziosi si, ma folli no!
Archiviata la presunta lista della Lega per Salvini premier, che ci scommettiamo, sarà capace di raccogliere poco e niente per le regionali avendo come rappresentanti locali i fratelli Zannini, i quali storicamente negli ultimi trentanni hanno venduto solo fumo e niente voti. Archiviato anche il fuoco di paglia costituito dallo sconosciuto avv. Mascolino, il quale senza alcuna base di partenza si era proposto come sindaco di Cellole o, in alternativa, di Baia Domizia.
Restano due tavoli aperti.
Ma se da una parte, pare sia ormai ben definito lo schieramento, con una squadretta abbastanza delineata, creato da Giovanni Iovino – mister 700 preferenze – e Guido Di Leone, giovane aggregatore, dall’altra parte c’è il caos, e a noi queste sono le situazioni che piace raccontare.
Come abbiamo già potuto raccontare nei giorni passati, all’esterno dello schieramento che dovrebbe competere con Iovino e Di Leone, sicuramente c’è l’ex Sindaca Cristina Compasso.
Quest’ultima, pur essendo ancora tutt’oggi il nome più spendibile per concorrere per la fascia tricolore, sembrava fino a qualche giorno fa l’unica ad avere un gruppo ben definito, ma negli ultimi giorni non sembra più essere così.
Infatti l’ex Sindaca Compasso, e la squadra che tentato di mettere assieme, è stata oggetto di “violente picconate” giunte un pò da tutti i lati.
Causandole diversi assalti da parte degli “altri” ambiziosi in ceca di imprimere.
Oltre a Francesco Lauretano, che gli toglierebbe volentieri il posto, in prima linea c’è Franco Sorgente, sostenuto apertamente dallo Zio Franco e paradossalmente anche da Tonino Lepore.
Sorgente cerca di portare più gente con se, facendo la spesa nel gruppo della Compasso, con l’obiettivo di indebolirlo e per far recedere Cristina dal suo intento “sindachesco”; per arrivare poi alla conclusione di raccogliere i resti della sua lista abbozzata dalla Compasso.
Perché ormai è chiaro che Sorgente non è intenzionato a sottostare a nessuno e punta solo a fare il capolista. A Cellole lo hanno soprannominato “Mister vi voglio tutti sotto”, avendo i suoi concittadini aver voluto tributare un omaggio al suo più celebre zio, quasi a dire:” buon sangue non mente”.
Sotto le “picconate” dei vari Sorgente, Lepore,, Lauretano & co. crollerà la Compasso e il suo esiguo manipolo di fedelissimi? Ma sopratutto, il gioco di Sorgente e soci, si rivelerà un bluff o sarà altro?
Sicuramente bisogna osservare i movimenti di Giovanni Di Meo, il quale ancora non ha fatto la sua mossa, a differenza di Marianna Mauriello che pare abbia fatto già le valige verso la “cordata Sorgente-Lepore.
Oggi è la giornata della verità.
Se la Compasso crolla adesso, sarà la fine politica della loro famiglia, nel caso contrario se dovesse riuscire a rimanere in piedi, salda alla guida del suo progetto politico, potrà almeno provare a dire la sua.