SENTENZA RIVOLUZIONARIA CHE RICONOSCE AD UNA LAVORATRICE, IL BENEFICIO DI MATERNITÀ E L’ASSEGNO PER I FIGLI MINORI NEGATI PER CONDOTTA DISCRIMINATORIA
CASTEL VOLTURNO – È di pochi giorni fa la pubblicazione della straordinaria ordinanza emessa dal Giudice del Lavoro del tribunale di Santa Maria C.V. dott.sa Capasso, che ha posto un punto fermo sulla trattazione di alcuni importanti benefici spettanti alle donne partorienti ed alle madri di almeno tre figli minori, come prevedono specifiche leggi dello Stato.
Ma vediamo nel dettaglio i fatti inerenti la sentenza.
La signora O.M., lavoratrice straniera, residente a Castel Volturno con regolare contratto di lavoro e permesso di soggiorno per motivi di lavoro, incinta di tre gemelli, all’atto del parto formula regolare istanza per godere del beneficio dell’assegno di maternità (Dlgs151/2001) nonché per l’assegno per nucleo familiare con almeno tre figli minori (L 448/98) – si tenga presente che la signora O.M. era già madre di due bambini di sei e cinque anni, ai quali si sono aggiunti i tre gemelli.
Il comune di Castel Volturno, rigetta entrambe le domande sostenendo che la signora non fosse in possesso del permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo.
A questo punto, seguita dagli Avvocati Emilia Di Lena e Edmondo Pacelli del Foro di Santa Maria C.V., la signora O.M. propone ricorso innanzi al Giudice del Lavoro, citando sia il comune di Castel Volturno che l’INPS in qualità di erogatore del beneficio.
In un primo momento il Giudice rigetta i tentativi di difesa di Comune e INPS, per il primo perché la ricorrente non avrebbe esperito ricorso amministrativo, mentre per il secondo il quale sosteneva di essere solo Ente erogatore e non Ente concessorio, come nel caso del Comune.
La causa viene trattata in poco più di un anno, e già questo è un risultato record visti i tempi della giustizia italiana, e viene chiusa con condanna del comune di Castel Volturno al riconoscimento in favore della signora O.M., sia dell’assegno di maternità che di quello per i nuclei familiari con almeno tre figli minori, mentre l’INPS viene condannata al pagamento delle somme non corrisposte; inoltre il comune di Castel Volturno è condannato al pagamento delle spese processuali comprensive degli onorari dei legali impegnati nel contenzioso.
Fin qui sembrerebbe una normale trattazione di una delle migliaia di cause che vengono svolte quotidianamente in questo paese, ma questa invece ha un retro-pensiero straordinario, perché gli Avvocati Di lena e Pacelli, riescono a dimostrare che la negazione degli assegni alla signora O.M. sono stati indotti da una condotta discriminatoria del comune di Castel Volturno nei suoi confronti.
E il tutto è ben spiegato nell’ordinanza della Giudice Capasso, la quale ampiamente illustra quali siano le direttive europee per le quali i cittadini stranieri beneficiano degli stessi diritti dei cittadini degli stati membri in cui soggiornano e che queste direttive si pongono al di sopra della legislazione nazionale nella gerarchia delle fonti senza alcun bisogno di norme di recepimento. Inoltre viene chiarito che la signora O.M. è da ritenersi senz’altro una straniera lavoratrice titolare di permesso di soggiorno ed i suoi cinque figli sono tutti nati in Italia.
Per queste ragioni, la Giudice del Tribunale di Santa Maria, nella sua ordinanza, oltre a definire gli aspetti economici della questione, accerta il carattere discriminatorio del mancato riconoscimento alla ricorrente ed ordina al comune di Castel Volturno di “…cessare immediatamente la condotta discriminatoria posta in essere…”
È l’Avv. Emilia Di Lena, da sempre impegnata nella difesa dei lavoratori a spiegarci il pensiero suo e del suo collega Pacelli: “nell’istruzione di questo giudizio, abbiamo seguito le indicazioni della Corte di Giustizia Europea; abbiamo patrocinato questa causa per difendere i diritti civili di una lavoratrice straniera discriminata, in questi tempi nei quali pare dominare uno strano sentimento di esclusione per il diverso. Atteggiamenti che nulla devono avere a che fare con il mondo del lavoro. I lavoratori, siano italiani oppure stranieri, hanno il diritto di vedere riconosciuti i loro benefici e di essere tutelati dalle leggi dello Stato. Siamo certi che la straordinarietà di sentenze di questo tipo, potranno essere molto utili a tutti i lavoratori vessati e discriminati da amministrazioni sorde”.
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