Le odiose bugie del Pavone

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giuseppe conte Le odiose bugie del Pavone

di Michele Falcone

La domanda classica che è solita farsi a un tizio per comprendere il livello di gradimento di un politico è: “ l’acquisterebbe da lui una macchina usata?”.

Se oggi ponessimo il quesito agli italiani sull’affidabilità di Giuseppi, detto il Grande Pavone, probabilmente avremmo la sorpresa di scoprire che molti di loro darebbero ancora una risposta positiva.

Il motivo è molto semplice. Quello italiano è un popolo di faciloni con un’approssimativa capacità di giudizio e quindi facilmente esposti al rischio di essere ingannati dal primo abile venditore di fumo che si presenta.

La prova? Ne potrei citare tante ma ne scelgo due che sono emblematiche.

Nel 1929 gli italiani furono chiamati ad una specie di referendum su Benito Mussolini e risposero con un voto plebiscitario a favore della dittatura fascista. Pur facendo la dovuta differenza fra statura politica del Duce e quella del tacchino borioso, il fenomeno si ripete al giorno d’oggi.

Alle scorse elezioni gli eredi di quegli stessi italiani, incantatati delle gag di un comico fallito ma abile ciarlatano hanno consegnato il Paese a un gruppo di incapaci pericolosissimi che la Storia non potrà non giudicare come una catastrofe per il Paese.

Il risultato è che, uscito sorprendentemente dal cilindro del guitto genovese con il probabile incarico di rappresentare al momento innominati e innominabili interessi, è sortito un misterioso quanto inquietante personaggio che lentamente approfittando di favorevoli ( per lui ) circostanze, della ingenuità del popolo e del silenzio tombale delle altre Istituzioni, è diventato una specie di “caudillo” con poteri dittatoriali inimmaginabili fino a qualche tempo fa.

Tanto premesso vorrei elencare sinteticamente una serie di perle di questo eroe del nostro tempo per dimostrare a chi si ostina ancora a credere in lui chi sia veramente.

• Revoca delle concessioni ai Benetton per le Autostrade prima sbandierate come una rivoluzione del popolo per le quali ancora adesso si fa finta di trattare ( fino all’eternità)-

• Solenni dichiarazioni di rescissione dei contratti per TAV e TAP, risultato non pervenuto

• Promette di risolvere il problema delle Acciaierie dell’Ilva di Taranto, anche qui risultato non pervenuto

• Concede un’Intervista al Financial Times del 20 marzo u.s. nella quale il Pavone ha affermato che era necessario ricorrere al MES salvo poi dichiarare ad uso del popolo bue che non avrebbe mai accettato l’applicazione del MES a costo di uscire dall’Europa (!!!).

• Invia a Bruxelles il suo mediocre ministro Gualtieri ( al cui cospetto Tria era un gigante) e viene umiliato come uno straccione al quale viene concesso un’elemosina (a debito) esclusivamente per il contrasto alla diffusione del coronavirus.

• Si presenta trionfalmente in televisione a reti unificate millantando un inesistente successo e mentendo spudoratamente che sono ancora in corso le trattative a Bruxelles, ben sapendo che la risposta dell’Europa è stata “o mangi questa minestra o ti butti dalla finestra”.

• Va in televisione e con una faccia da deretano parla di un “bazzoka” da 400 MILIARDI( diconsi 400) esistenti solo nella sua fantasia per rilanciare l’economia peraltro gia morta. Risultato le Banche hanno finora concesso zero finanziamenti.

• Promette 600 euro alle famiglie bisognose e alla data odierna i soldi non si sono ancora visti.

• Promette aiuti alle imprese, risultato zero o quasi.

• Altrettante promesse fa alle partite Iva con il medesimo risultato. Sarebbe il caso di cantare come il grande Alberto Sordi “ bambole qua non c’è una lira” ma il Pavone è troppo incline alla menzogna per confessarlo.

• Sospende temporaneamente per due mesi il pagamento delle imposte ma poi cosa si inventa? Un prestito alla imprese già in ginocchio per pagare le tasse. GENIALE!!!!

• Ora le ultime promesse da Pulcinella. Va in televisione, questa volta non a reti unificate, e promette cose mirabolanti ( rete digitale, strade ed autostrade, ponti, denaro, profumi e balocchi per tutti) ben sapendo che in cassa non c’è un centesimo e che queste sue promesse rimarranno nel mondo dei sogni. Ma tanto che importa ci saranno sempre in Italia dei sempliciotti che si faranno prendere per i fondelli.

Potrei continuare all’infinito ma sarebbe superfluo perche non vi sono dubbi che ci troviamo di fronte ad un mentitore animato solo da una insana ambizione di potere il quale davanti ad un microfono ha delle inarrestabili polluzioni.