“KILL BILL: VOLUME 1”: IL DOPPIO UNICUM DELLA CINEMATOGRAFIA DI TARANTINO

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    –      di Mariantonietta Losanno     –       60031236 kill bill volume 1 netflix res1 825x464 scaled “KILL BILL: VOLUME 1”: IL DOPPIO UNICUM DELLA CINEMATOGRAFIA DI TARANTINOQuello di Tarantino è un cinema da scoprire e da studiare; nelle sue pellicole è riconoscibile il suo stile ed è ben visibile la sua firma: il suo è prima di tutto un cinema citazionista. C’è quell’alone pop (e pulp) che rende lui e il suo cinema così affascinante. 0147385 “KILL BILL: VOLUME 1”: IL DOPPIO UNICUM DELLA CINEMATOGRAFIA DI TARANTINO“Kill Bill: Volume 1” è la prima parte di un film che, complessivamente, dura quattro ore. “La Sposa” (interpretata da Uma Thurman) è ancora viva, ed è pronta a soddisfare la propria sete di vendetta. Non è morta come credevano, è finita in ospedale con una pallottola alla testa. Dopo un periodo di coma durante il quale ha subito ripetute violenze da un perverso infermiere, si riprende e, con tanto di lista alla mano, è pronta a farsi giustizia. La pellicola è completamente orientata verso l’Oriente, in un tripudio di paesaggi, omaggi e stili riconducibili alla cultura nipponica. Quando ci si riferisce a Tarantino, non si sa mai da dove cominciare, data la mole di argomenti trattati; sarebbe semplicistico, infatti, definire “Kill Bill” un film violento, dinamico e colmo di omaggi e citazioni. In questa pellicola -come nell’intera filmografia- ci si può rendere facilmente conto di come non sia contemplata per Tarantino la definizione di moderazione: ogni cosa è esasperata ed eccessiva, ma in una forma così geniale che non si può avere il dubbio che nasca dall’improvvisazione. Ogni dettaglio è studiato in maniera maniacale. Tarantino è al tempo stesso innovatore e tradizionalista: è capace di sintetizzare ed esaltare la storia del cinema citando i suoi autori preferiti (rivalutando anche quelli meno noti), e contemporaneamente si presenta come un rivoluzionario, per la sua capacità di mixare generi diversi in modo brillante.kill bill volume 1 uma thurman film scaled “KILL BILL: VOLUME 1”: IL DOPPIO UNICUM DELLA CINEMATOGRAFIA DI TARANTINO “Kill Bill: Volume 1” è un continuo rimando agli spaghetti western e al kung fu; è una sorta di “celebrazione sopra le righe”. La materia narrativa è, in realtà, essenzialmente semplice: causa-effetto, tradimento-vendetta. È il gusto della rappresentazione estetica -che rasenta la perfezione- ad elevare ogni cosa. La scelta degli attori, la loro recitazione, i dialoghi, la sceneggiatura, le inquadrate, le prospettive e le colonne sonore: “Kill Bill” è perfettamente studiato. Tarantino è meravigliosamente contorto e geniale: a dimostrazione del fatto che, l’arte cinematografica rappresenta un processo creativo nel quale bisogna essere capaci di mixare generi diversi e situazioni apparentemente contraddittorie e lontane in qualcosa di suggestivamente plausibile.

Affermare che si tratti di una storia di vendetta vorrebbe dire sminuire il lavoro meticoloso di un regista che è avvezzo ad un tipo di cinema sicuramente caotico ma assolutamente credibile e geniale. La violenza è volutamente esasperata ed ha una sua logica ragionata e ponderata. Tarantino si muove dal dramma alla comicità, dal surreale al grottesco mescolandoli insieme a rendendoli complementari anziché discordi. Bisogna essere sicuramente preparati ad una visione eccessiva, ma d’altronde è come assistere ad un concerto rock ed aspettarsi una musica a basso volume: un paradosso. (A questo proposito, lo stesso regista ha affermato in risposta ad un critico: “Certo che “Kill Bill” violento. Si tratta di un film di Tarantino. Voi non andreste mai a un concerto dei Metallica per poi domandare di abbassare la musica”). “Kill Bill” illude lo spettatore presentandosi come un prodotto di intrattenimento celando in realtà l’intento di trasmettere il concetto stesso di arte. Lo scontro continua in “Kill Bill: Volume 2”.