COMMISSIONE D’INCHIESTA URANIO IMPOVERITO: PARLANO IL PRESIDENTE ANVUI E L’OSSERVATORIO MILITARE

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Continuano la battaglia Vincenzo Riccio, Presidente A.N.V.U.I. (Associazione Nazionale Vittime dell’Uranio Impoverito) e Domenico Leggiero, Presidente Osservatorio Militare e , dopo le testimonianze dei vertici della difesa in Commissione d’inchiesta Uranio, in una nota dichiarano:
“Non si sarebbero contate le interrogazioni parlamentari, le richieste di dimissioni, la convocazione del Ministro di competenza a riferire in aula se la questione non avesse riguardato una delle tragedie più silenziose e vigliacche degli ultimi 20 anni. Ustica, Italicus, Moro, misteri vecchi ed irrisolti della nostra Nazione, misteri “semplici” da controllare perché riferiti ad eventi drammatici ma definiti nel tempo.
L’uranio no, purtroppo per qualcuno, è una tragedia che dura e durerà nel tempo e la tecnica del silenzio questa volta non sarà vincente. “La tecnica del silenzio” così come le “note di linguaggio”, sono quelle maledette tecniche utilizzate normalmente da apparati fortissimi per evitare che si parli, che si indaghi, che si scopra la verità.
In questi casi dovrebbe essere il Parlamento a reagire, ad agire.
Oggi sappiamo che vertici delle Forze Armate hanno mentito ad una Commissione parlamentare, sappiamo che un Capo di Stato Maggiore della Difesa ha nascosto la verità al Paese con la complicità di un Ministro e tutto l’arco parlamentare tace.
Continuano i “selfie”, i post dal titolo “seguitemi”, untori che spargono speranza che
puntualmente si trasforma in solito fango.
L’A.N.V.U.I. Associazione Vittime dell’Uranio Impoverito e l’Osservatorio Militare, che per primo
parlò di uranio impoverito, hanno ripetutamente richiesto un incontro al Ministro Guerini che, neanche a dirlo, non risponde.
Certo, meglio non rispondere, che prendere in giro ed umiliare come fece chi l’ha preceduto, al
netto però dell’esistenza di una proposta di legge in atto (legge Rizzo, figlia della proposta Scanu e dei lavori della IV Commissione parlamentare), avrebbe potuto battere un colpo ma, evidentemente, quando Governa quel Ministero si accetta di far parte di una squadra che gioca da sola, indifferente alla volontà politica perché, come stiamo vivendo all’indomani delle rilevazioni che in altri Paesi avrebbero mandato il popolo alle urne, è alle dipendenze di un sistema di potere e di controllo in cui il “popolo sovrano” non rappresenta nulla.
A distanza di quasi 90 anni dalla seconda guerra mondiale scopriamo che per Governare questo
Paese bisogna essere certi che il motto del Marchese del Grillo sia ben chiaro a chi siede sullo scranno”.

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