– di Salvatore Zinno –
Il temporale annunciato, è arrivato.
Silvio Sasso, il sindaco del “passo dopo passo” si accinge a compiere il suo ultimo passo, avviandosi verso casa. Gli assessori del PD – facenti capo a Gennaro Oliviero – hanno rassegnato in blocco le dimissioni costringendo il “Sindaco Vero” a trarre le conclusioni rendendosi, finalmente, conto di non avere più le condizioni per proseguire in questa sua isolata ed integralista sindacatura che sarà ricordata unicamente per le sagre, i gira borghi e il nulla più, dal punto di vista amministrativo e progettuale per le sorti del territorio sessano.
AppiaPolis, già qualche mese fa ha raccontato delle rotture insanabili all’interno della maggioranza di governo sessana; rotture scaturite in special modo dalle ambizioni elettorali del giovane Massimo Schiavone che sta provando in tutti i modi ad insidiare la leadership politica di Gennaro Oliviero sul territorio aurunco, a tutti gli effetti suo personalissimo feudo.
È per questo motivo che Gennaro Oliviero aveva promesso a Schiavone di farlo cadere dalle sue cariche di Presidente del Consiglio Comunale sessano e Consigliere Provinciale, se non avesse calato le sue pretese, per non consentirgli di condurre una campagna elettorale per le regionali, utilizzando le sue cariche elettive.
Con le elezioni regionali alle porte – si voterà nella seconda quindicina di settembre – Oliviero presenta il conto e lascia i cocci per terra. Schiavone e soci fanno sicuramente parte dei “cocci”, ma grazie alle soddisfacenti capacità economiche che gli derivano dalla loro attività nel campo della sanità privata, sapranno di certo riciclarsi.
Il coccio maggiore, invece, senza alcuna possibilità di recupero, resta lui; Silvio Sasso!
A Sasso non resta che raccogliere le sue cose e trovarsi un lavoro, perché, conoscendo la signorilità politica di Gennarino Oliviero, per lui non ci sarà più spazio in nessuna compagine politica e amministrativa. Gennaro gli farà, come gli ha già fatto, terra bruciata intorno tanto da doverlo costringere – nei mesi passati – a gettarsi nelle braccia del gruppo Schiavone per poter perdurare ancora un pochino…una bella mano a sopravvivere, paradossalmente, gliela ha fornita anche il Covid-19, che ha ritardato di tre mesi la sua defenestrazione. Ma a lockdown concluso è arrivata la sciabolata di Oliviero che gli ha tagliato le gambe.
Cosa ne sarà ora, alla data del primo giugno, della politica sessana?
Certamente un rimpasto di giunta sarà tentato, ma siamo pronti a scommettere con scarsi esiti, per cui non resterà che il commissariamento per poter affrontare le elezioni regionali liberamente senza palle al piede per Oliviero.
Atteggiamento incosciente, se si guarda dal punto di vista della popolazione, ma freddo e cinico se si guarda dal lato del politico sessano – ben noto per la sua spietatezza politica che mai ha guardato al bene comune.
Risultato parziale è: Oliviero uno, Schiavone zero….Sasso non pervenuto.