“ESSERE JOHN MALKOVICH”: IL MONOPOLIO MENTALE RAPPRESENTATO ATTRAVERSO UNA COMMEDIA GROTTESCA

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      –        di Mariantonietta Losanno       –              %name “ESSERE JOHN MALKOVICH”: IL MONOPOLIO MENTALE RAPPRESENTATO ATTRAVERSO UNA COMMEDIA GROTTESCA

Surreale: la pellicola di Spike Jonze potrebbe essere riassunta con una sola parola intrisa di significati. Craig Schwarz è un burattinaio che per risolvere i problemi economici della famiglia, si fa assumere dallo strampalato Dottor Lester come archivista in un’azienda situata al settimo piano e mezzo di un grattacielo, dove gli uffici sono molto bassi. Un giorno scopre un passaggio segreto che lo scaraventa nella mente dell’attore John Malkovich: decide, allora, di lasciarsi travolgere da quest’esperienza e approfittarne per rendere migliore la propria vita. Il rischio, però, è che si possa perdere di vista la propria vera identità. being john malkovich still scaled “ESSERE JOHN MALKOVICH”: IL MONOPOLIO MENTALE RAPPRESENTATO ATTRAVERSO UNA COMMEDIA GROTTESCA

“Essere John Malkovich”, debutto di Spike Jonze (il tema della distopia ritornerà in “Her”, una pellicola che, servendosi dell’alienazione tecnologica, riesce ad affrontare la solitudine, la comprensione, l’amore, la sessualità), è un’opera complessa e affascinante, che si presenta come una bizzarra parodia della cultura di massa. Al limite tra fantasia, schizofrenia, surrealismo, psicologia, grottesco, il film è folle e lucido in egual misura: Jonze rappresenta la frustrazione in un modo totalmente diverso ed efficace. Diventare John Malkovich si presenta come un’occasione per uscire dall’ordinario: è una possibilità per sentirsi più affascinanti e sicuri di sé, più consapevoli e realizzati, semplicemente un’opportunità per essere più felici. La surreale metafora della ricerca della propria identità in quella altrui è il perno su cui far leva per ogni interpretazione del film. Quello che il regista vuole suggerire è che per sentirsi qualcun altro bisognerebbe iniziare con l’essere se stessi. Il senso dell’assurdo e l’alterazione della realtà sono funzionali ad esplorare in modo monumentale le pulsioni erotiche e distruttive dell’uomo che non sapendo chi è cerca se stesso in un’altra persona: si realizza, dunque, una sorta di “matrioska psichica”.

ESSERE JOHN MALKOVICH ant scaled “ESSERE JOHN MALKOVICH”: IL MONOPOLIO MENTALE RAPPRESENTATO ATTRAVERSO UNA COMMEDIA GROTTESCAOltre al soggetto, è anche il cast ad elevare l’opera ad un livello di assoluta avanguardia: Cameron Diaz, John Cusack, Catherine Keener e -naturalmente- John Malkovich. Viene da domandarsi come si reagirebbe se si potesse avere la possibilità per quindici minuti di essere diversi, di proiettare altrove le proprie frustrazioni cercando di liberarsene, provando a conquistare attraverso una sorta di scorciatoia l’amore e il successo. Prevarrebbe probabilmente il più bieco opportunismo, senza alcuna considerazione dell’altro: a chi importerebbe davvero se il vero John Malkovich non potesse avere più potere di comandare la propria mente e il proprio corpo?! Tutti proverebbero a rubare (perché di furto si tratta) per diventare qualcun altro. Duecento dollari sono un prezzo sufficiente? Quanto costano, in fondo, l’intimità e la coscienza di un essere umano? Spike Jonze mette in scena un’idea brillante: analizza le estreme conseguenze della mercificazione dell’uomo, mettendo a disposizione del mercato non solo le sue attività, ma addirittura il corpo e la mente. La seconda critica, poi, è rivolta verso l’industria culturale e verso il sistema mediatico che non premiano l’arte nella sua essenza, ma le condizioni in cui viene presentata. Craig non viene premiato come burattinaio -seppure sia talentuoso- ma appena quella stessa arte viene espressa da John Malkovich di colpo smette di essere snobbata e conquista chiunque. “Essere John Malkovich” è un’opera folle e violenta, ma al tempo stesso riflessiva ed istruttiva. covermd home “ESSERE JOHN MALKOVICH”: IL MONOPOLIO MENTALE RAPPRESENTATO ATTRAVERSO UNA COMMEDIA GROTTESCA