(f.n.) – Il vero argomento del Memoriale di ieri, avrebbe dovuto essere: “danni postumi ed inevitabili dello straordinario su misura”, ma non abbiamo voluto privare il lettore del siparietto dedicato alla Tetta Sdegnosa del Garigliano… e quindi, del disastro provocato dai favoritismi sindacali e dello stop traumatico dello “straordinario per pochi”, ne parliamo oggi, nella speranza che questa emergenza Covid, difficile e complicata per tutti, possa avere nel tempo, un effetto moralizzatore e di contenimento dello straripamento di potere, in cui parecchi hanno sguazzato, senza ritegno alcuno. Nel corso degli anni, come più volte abbiamo riportato, ricevendo critiche violente ed insulti, lo straordinario è stato gestito dai coordinatori dei reparti, come una vera e propria arma di ricatto, traducendosi secondo il caso, le circostanze e le convenienze, in premio o punizione…il premio ha comportato un regolare introito extra e la punizione…la negazione dello stesso. Questa simpatica gestione quasi “privatistica” del denaro dell’Aorn, utilizzato per gli straordinari, alla faccia di…è stata giustificata e si è resa possibile nel tempo, in virtù del silenzio assenso dei primari, dei capidipartimento e della direzione sanitaria e generale, ai quali il “cerchio magico”, capitanato da o’rey, assicurava tranquillità, perché a tutto il resto “ghe pensava lui”… ed assieme a tutto “il resto” stazionavano alle spalle dei coordinatori, i sindacati di riferimento, con la loro rete programmatica di protezioni e favoritismi…una rete che nel tempo e per la compiacente assenza di controlli, ad alcuni privilegiati ha permesso di programmare ed articolare il proprio quotidiano, in una maniera… diciamo più serena. Ed i benefici ovviamente, ripetiamo, erano di ordine economico… per i privilegiati dal sistema e per i super privilegiati …per i quali lo straordinario si impreziosiva, in virtù degli aumenti previsti per i giorni festivi…E quella che avrebbe potuto rappresentare una discreta opportunità per tutti, se spalmata in maniera equa e disinteressata sui lavoratori del comparto, è diventata in alcuni casi, la lauta e “grigia” ricompensa per una fedeltà cieca, che all’occasione si sarebbe tradotta, senza il minimo scrupolo, in esecuzione di ordini e servilismo. Lo straordinario concesso ad un numero limitato di persone, consisteva in circa 500euro, praticamente fissi, in più al mese, rispetto allo stipendio… la cui assenza oggi, pesa come un macigno nell’economia familiare. Il gioco degli straordinari, gestiti ad uso e consumo di pochi, per rendere inossidabile l’esercizio del potere dei soliti noti, in perfetta sintonia con il cerchio magico, oggi è andato a carte 48, cozzando contro i 4 milioni di euro all’anno, sborsati allo scopo e che hanno rischiato di compromettere l’erogazione della fascia, cui tutti hanno diritto…Il nuovo assetto economico aziendale, rischia di “declassare” di colpo i coordinatori dei reparti che, non potendo brandire l’arma del ricatto, concedendo e negando gli straordinari, non soltanto dovranno fare i conti con il malumore e la ribellione di chi ha perso un introito cui si era abituato, ma dovranno misurarsi esclusivamente sulla qualità professionale e sulla cultura sanitaria e gestionale, di cui dovrebbero essere depositari e… la situazione rischia di complicarsi, se pensiamo che troveranno sul “terreno” , un nuovo termine di paragone, i nuovi arrivi dal Nord, circa 40 infermieri professionali, che certamente non hanno contezza della maniera in cui si procede da queste parti…Non vorremmo infierire ma si ha l’impressione che la resa dei conti, sia esattamente ciò che si intravede all’orizzonte e che questa volta sarà assai difficile bluffare…Hasta la vista companeros!
Finalmente! Deve finire anche la continua presenza di sindacalisti, i soliti, nei reparti. Il giro continua , anzi non si è mai interrotto.
Tale strumento doveva essere e rappresentare l’eccezionalità , che nasce da un emergenza . Utilizzare questo strumento in maniera impropria alla lunga genera una cattiva organizzazione del lavoro . Oggi pur continuando ad avere una pianta organica incompleta in attesa dei concorsi che devono essere espletati se ci fosse stato un cauto uso dell’utilizzo del lavoro straordinario oggi si sarebbe evitato di mettere in sofferenza il personale come accade in servizi essenziali
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