NON SOLO INCAPACI, MA ANCHE RISIBILI

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–    di Michele Falcone    –                         

È nelle situazioni di emergenza che vengono esaltate le virtù o le deficienze degli uomini. Il mio punto di osservazione rimane il mondo della scuola sottoposto come non mai – in questo frangente –  ad una grande difficoltà. In questi ultimi due mesi di sospensione della didattica in presenza abbiamo assistito ad una girandola di suggerimenti, di disposizioni o indicazioni dei Soloni di turno, che amplificati dai talk show televisivi molto seguiti in questo periodo fanno da cassa di risonanza. Oggi che non si nega uno spazio televisivo al “virologo” di turno, perché non ampliarlo al mondo della scuola? In momenti così difficili le cose da fare sono creare le condizioni perché la cultura dell’ignoranza non dilaghi e richiamare tutti alla disciplina del buon senso, la cui prima regola è quella del tacere – se non se ne ha titolo – per non essere complici di un ulteriore aggravio. Chi invece dovrebbe parlare, e non lo fa, è il nostro ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina che invece ha affidato ad un funzionario (il capo dipartimento Bruschi) la disciplina delle linee operative emergenziali per l’attività didattica a marzo (nota prot.388 del 17/3/2020) – tra l’altro prefigurando l’imposizione di un atto illegittimo (la didattica a distanza) ed ignorando l’apporto di esperti, e così pure di sindacati, che invece avrebbero potuto aiutare l’impresa gestionale.

Si è giunti al D.L. dell’8 aprile 2020 con il quale il Governo dà indicazioni di massima e costituisce una fonte giuridica ai provvedimenti che i due ministri dell’Istruzione e dell’Università dovranno prendere nei prossimi mesi, per assicurare sia ii funzionamento dei loro rispettivi ministeri (attualmente vuoti) che delle istituzioni dipendenti (scuole e università). Non sarebbe stato più logico che in una situazione emergenziale quale quella determinatasi a seguito della pandemia fermare il processo avviato dello spacchettamento dei due ministeri e gestire in un unicum le relative problematiche?

Quanto alla scuola on line, all’insegnamento a distanza o alle altre idee geniali del momento riconducibili alle teste pensanti è d’uopoi, anche in questo caso riaffermare il principio che la scuola è luogo di formazione, di crescita e che le materie sono e rimangono un mezzo.

A tal proposito ci soccorre il pensiero di un ex ministro della scuola che asseriva:

“…l’ ideale politico di questa non è contingente, ma è un ideale educativo, storico, e come tale deve valere non solo a educare l’intelligenza, ma ciò che più conta la volontà”.

Desidero chiudere questa breve nota con una semplice indicazione, per quel che può valere: avendo appreso nella trasmissione “Un giorno da pecora” che il vice ministro della P.I.Ascani è stata costretta a trascorrere un periodo di quarantena a casa, alla domanda del conduttore: “Come ha trascorso questo periodo?” la stessa ha risposto candidamente: “Ho letto (non sappiamo cosa n.d.r.) ed ho imparato a giocare alla play-station!”. Non vorrei da cittadino ed ex docente che avesse la tentazione di insegnare questo, ai ragazzi, per poi magari proporlo come materia d’esame perché ne uscirebbe inevitabilmente sconfitta… non solo lei, ma soprattutto l’Istituzione!

Cosa dire, se non è doveroso, per pudore, chiudersi in un decoroso silenzio,  massimamente quanti sono stati quei docenti, quelli con le lettere maiuscole per intenderci,  che educati alla SCUOLA dei  Grandi, dal genio di Giovanni Gentile, di Giuseppe Bottai e per non andare oltre, di Emanuele Gianturco, serbano nella propria anima l’inderogabile principio che …è la scuola l’anima civitatis che bisogna rinvigorire e nobilitare, è la scuola che bisogna   rifare secondo il genio italiano, poiché in essa, più e meglio che nelle piazze  o altrove si preparano i destini delle nazioni”.

Altro che play station…