CLAN BELFORTE, LA POLIZIA ARRESTA ANTONIO ZARRILLO

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 MARCIANISE – Questa mattina, la Polizia di Stato di Caserta ha rintracciato ed arrestato il fratello di Concetta Zarrillo, moglie del noto capo clan BELFORTE Salvatore

ZARRILLO Antonio foto 1 CLAN BELFORTE, LA POLIZIA ARRESTA ANTONIO ZARRILLO
Antonio  ZARRILLO 

, il 50enne Antonio ZARRILLO. Sull’uomo pendeva un ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso ieri (13.10.2017) dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Napoli, per il quale dovrà ancora espiare 19 anni di reclusione, 9 mesi e 4 giorni, in quanto responsabile dell’omicidio di Francesco SAGLIANO , affiliato al clan “Piccolo”, commesso nella notte tra il 3 e il 4 ottobre 2003.

L’arrestato è stato bloccato da personale della Squadra Mobile di Caserta, a bordo di un’autovettura, presumibilmente in procinto di darsi alla fuga, avendo saputo dell’ordine di carcerazione pendente a suo carico.

Il delitto, che risale al 2003, fu commesso nell’ambito della faida tra i clan camorristici “Piccolo” e “Belforte” di Marcianise per la supremazia nella gestione delle attività illecite e in particolare del racket delle estorsioni.

In particolare, nella serata del 3 ottobre del 2003, a seguito delle segnalazioni pervenute al 113 della Questura di Caserta, la Squadra Mobile si recò in via Santoro di Marcianise dove trovarono il cadavere del 23enne SAGLIANO Francesco, raggiunto da diversi colpi d’arma da fuoco.

Sul posto, fu accertato che la vittima, la quale viaggiava a bordo di Lancia Y 10 “elefantino”,  era stata inseguita e colpita da una pioggia di proiettili sparati da uomini a bordo di un’auto, poi risultata provento di furto.

Il SAGLIANO, nel tentativo di sfuggire all’agguato, aveva imboccato via Santoro ma, a causa dei lavori in corso per rifacimento della rete fognaria, fu costretto a fermarsi. Tentò la fuga a piedi in via S. Maria degli Angeli, ma qui i killers lo raggiunsero e gli spararono diverse volte fino ad ucciderlo.

Una vera tempesta di proiettili: infatti sul luogo dell’omicidio, vennero all’epoca effettuati rilievi da personale della Polizia Scientifica, a seguito dei quali furono rinvenuti, tra l’altro, 11 bossoli di cartuccia cal. 9×21 marca P8, 5 ogive, 1 camicia per proiettile, 1 carcassa di caricatore per fucile mitragliatore kalashnikov, 1 cartuccia inesplosa cal. 12 marca Fiocchi, caricata a pallettoni, 1 bossolo di cartuccia cal. 12 marca Fiocchi.

L’attività di indagine, condotta dalla Squadra Mobile di Caserta, ha permesso di individuare tutti i responsabili dell’efferato omicidio, tra cui il predetto ZARRILLO che, dopo le rituali formalità, è stato condotto presso il carcere di S. Maria CV.