LA COMMISSARIA PREFETTIZIA FIRMA PER LA MORTE DEL COMMERCIO IN PIAZZA COMPASSO E SCATENA LA RIVOLTA DEGLI ESERCENTI
– di Giulia Bosco –
È di qualche giorno fa la pubblicazione della stravagante ordinanza del Commissario Prefettizio del Comune di Cellole, dott.sa Savina Macchiarella, con la quale si vieta la vendita ed il consumo di prodotti alcolici nei fine settimana dopo le ore 22:00 nella sola Piazza Compasso.
È stravagante questa ordinanza, perché in maniera del tutto discriminatoria va a colpire con precisione chirurgica solo tre dei numerosi locali pubblici presenti nella cittadina litoranea, attribuendo un vantaggio agli altri locali che si trovano in altre zone. Questo perché in piazza Compasso esistono solo tre locali pubblici, tutti e tre dediti alla somministrazione di cibo e alcolici; non ci sono: barbieri, edicole, negozi di scarpe o altro, solo tre bar-pub. Per cui, per i titolari di questi locali, la sentenza è stata emessa con l’ordinanza n° 02 del 18 febbraio scorso…fallimento!
Ora ci domandiamo: può un commissario prefettizio che esercita le funzioni di sindaco, decretare la morte economica di un gruppo di imprenditori che con i loro sacrifici ed esposizioni finanziarie hanno avviato delle attività?
È evidente che non può esistere una ipotesi simile, ed è per questo che gli esercenti della piazza Compasso, sono passati al contrattacco dell’amministrazione commissariale, impugnando dinanzi al TAR l’ordinanza firmata dalla commissaria Macchiarella, ma secondo alcuni conoscitori della realtà cellolese, preparata dal comandante dei Vigili Urbani dott. Pierluigi Casale.
Gli avvocati Stefano Alfieri e Federica Lombardi hanno avuto il compito di far valere le ragioni dei commercianti di piazza Compasso nei confronti dell’ordinanza discriminatoria e lesiva delle loro libertà personali.
A nulla sono valse le giustificazioni che il comandante Casale ha cercato di fornire tramite il proprio profilo facebook, per smorzare le polemiche nate sul caso “ordinanza”, l’azione legale si è avviata comunque e le previsioni danno soccombente l’amministrazione comunale.
Vedremo come finirà questa storia, anche se è vero che una “regolata” alla gestione delle piazze della movida notturna va data, ma certamente non si possono obbligare “regolate” ad personam quando ci sono in ballo investimenti economici dei privati cittadini.