CASAGIOVE, BIENNALE D’ARTE CONTEMPORANEA: OLTRE L’EVENTO…NIENTE

0

di Diana Rusconi

 

IMG 20171011 WA0008 1 CASAGIOVE, BIENNALE D’ARTE CONTEMPORANEA: OLTRE L’EVENTO...NIENTECASAGIOVE – Cerimonia del taglio del nastro avvenuta al Quartiere Militare Borbonico di Casagiove sabato 7 ottobre per l’opening della Biennale d’Arte Contemporanea. Inaugurata, quindi, sotto l’egida del sindaco Roberto Corsale anche la seconda location di questa kermesse che alla sua I edizione aspira ad essere una vetrina d’eccellenza per la produzione artistica contemporanea su scala locale e nazionale, contando principalmente sulla presenza di opere di artisti di richiamo internazionale, come Mark Konstabi. “Terra Madre”, nelle intenzioni del direttore artistico G. Coronas, è il tema d’ispirazione di tutta la rassegna; un focus declinato liberamente dai vari artisti secondo i propri canoni estetici, tecnici e creativi sulla scia delle nuove avanguardie.  Un’esposizione oserei dire trasversale che va dalla pittura alla scultura, dalle installazioni artistiche, come esempio di arte visiva, fino alla rappresentazione fotografica con applicazioni tecnologiche.

A dare il benvenuto ai  visitatori della Biennale d’Arte Contemporanea nella sede casagiovese, sabato sera c’erano due modelle in abiti creati su misura con carta d’imballaggio secondo tecniche specifiche di modellismo; un trend tipico utilizzato per centrare le questioni del riciclo e della sostenibilità a vantaggio dell’ambiente e, quindi, della terra. Non sono mancati all’appuntamento d’apertura gli esponenti del mondo artistico, culturale e politico casertano,  tra questi  Rosaria Capacchione e l’europarlamentare Nicola Caputo che hanno tenuto a battesimo quest’evento pianificato  come un’azione di promozione territoriale puntando sul binomio tra il sito Unesco della Real Colonia di San Leucio e il Quartiere Militare Borbonico – ex caserma Renato De Martino – individuato dal sindaco di Casagiove, Roberto Corsale, come luogo simbolo per attivare i meccanismi della new economy su base territoriale. Nelle interviste rilasciate agli organi di stampa, il direttore artistico G. Coronas si è soffermato sull’importanza di riferirsi al tema della terra come per sancire l’attaccamento della nostra radice culturale ai luoghi IMG 20171011 WA0007 CASAGIOVE, BIENNALE D’ARTE CONTEMPORANEA: OLTRE L’EVENTO...NIENTEdi provenienza. Ecco che da qui nasce la proposta, rivolta innanzitutto ad artisti locali o che operano sul nostro territorio, di favorire attraverso la trasmissione artistica contemporanea gli imprinting  insiti nella nostra matrice storica.

Abbiamo assistito per voi all’evento e siamo voluti andare oltre i proclami sull’importanza della promozione culturale come baluardo di una crescita comunitaria per sondare, invece,  gli effetti  potenzialmente positivi di questa kermesse in città. Nel salone principale di un contenitore storico orfano dei fasti borbonici si è dato vita alla Biennale d’Arte. Ebbene si.  Prendiamo atto che a Casagiove  è stata concepita un’iniziativa tesa ad essere una nuova proposta di marketing territoriale, un’alternativa che “incoraggia” ad accostare , già a partire dalla denominazione, anche il pensiero dei  meno esperti a quella più rinomata di Venezia. Ma di certo non crediamo che gli organizzatori abbiano voluto  essere cosi intraprendenti. Allora abbassiamo il tiro, e ci domandiamo se questa Biennale d’Arte Contemporanea può essere almeno vicina a quella più giovane e contestualmente in corso a Firenze?

Siamo stati in visita al Quartiere Militare Borbonico in questi giorni anche dopo la conclamata inaugurazione e, purtroppo, come si temeva, non c’è gente in coda per visitare l’esposizione che è ad ingresso libero … i più fortunati troveranno la porta aperta, ammenochè non vi dicano che dovete andare a chiamare qualcuno al Comune, proprio come è successo a noi.IMG 20171011 WA0004 1 CASAGIOVE, BIENNALE D’ARTE CONTEMPORANEA: OLTRE L’EVENTO...NIENTE

A questo punto credo che sia lecito porsi delle domande e fermarsi a fare delle riflessioni.

Una Biennale racchiude in sé il momento in cui un artista definisce il suo valore sociale rispetto alla collettività, essendo  vettore di un messaggio, rifacendosi  ad una corrente artistica e ad un’ideologia precisa. Per lo spettatore, invece, rappresenta  soprattutto l’occasione per godere delle nuove tendenze artistiche e, il più delle volte, è la circostanza in cui si creano contatti sia con artisti che con galleristi. Un cappello che ci porta a pensare al senso di quest’operazione e all’apporto significativo per una città, come quella di Casagiove, che stenta ancora ad aprirsi a forme più dirette di valorizzazione territoriale o, addirittura, di formazione culturale, come potrebbe  essere l’istituzione di una biblioteca.

Ma davvero si è pronti  “a mangiare di arte?”. Spenti i riflettori, sembra che Casagiove abbia goduto efficacemente soltanto dei suoi 15 minuti di celebrità e con essa l’establishment attuale.

 Biennale d’Arte Contemporanea, quindi,  a mio modesto parere,  per tutti e per nessuno. Una sperimentazione, ci auguriamo, che getti le basi per un’analisi più attenta sulle future proposte, dove a farla da padrone sia uno studio tra la domanda e l’offerta culturale, senza esagerazioni e voli pindarici che, si sa, non portano a nulla.