CASERTA – Giovedì 20 febbraio 2020, alle ore 17:00, tornano una seconda volta sulla cattedra de “La Canonica” i temi storici legati all’unificazione italiana, già iniziati a trattare lo scorso 28 novembre con la conferenza del prof. Aldo Cervo dal titolo “ Dai Borbone ai Savoia: un discusso percorso unitario”. Questo giovedì, invece, ci sarà un incontro a più voci sul tema “ Unificazione italiana, reazione borbonica, brigantaggio e questione meridionale ”, suggerito dal dott. Paolo Franzese, già Direttore dell’Archivio di Stato di Napoli e Soprintendente archivistico e bibliografico della Campania. L’incontro prenderà spunto anche dal libro di Carmine Pinto “ La guerra per il Mezzogiorno. Italiani, borbonici e briganti. 1860-1870”, edito da Laterza. Il prof. Carmine Pinto è professore ordinario presso l’Università degli Studi di Salerno di Storia Contemporanea, titolare delle cattedre di Storia Contemporanea, Storia delle Istituzioni Contemporanee, Storia del Mezzogiorno e Storia dell’Ottocento. Si occupa di storia politica, storia culturale e di storia militare e, in particolare, di guerre civili e movimenti nazionali nel XIX secolo. Il terzo partecipante all’incontro è il prof. Felico Corvese, noto storico casertano, presidente del Centro Studi “Francesco Daniele” e della sede casertana dell’Istituto campano per la storia della resistenza, dell’antifascismo e dell’età contemporanea “Vera Lombardi”. Coordinano Anna Giordano e Antonio Malorni. Nel proporre il tema dell’incontro, il dott. Franzese ha sottolineato che: “ Ad un paese come l’Italia, di cui spesso si sottolinea la debole identità nazionale, a volte alimentata più da retorica che da seria consapevolezza di ciò che davvero si condivide, è senza dubbio utile non perdere occasioni per voltarsi indietro a rielaborare il suo passato per poter guardare, con maggior fiducia, al futuro, ampliando orizzonti e prospettive. Con gli argomenti posti in discussione si vuol proporre una riflessione storica sia sul momento della costruzione dello Stato italiano unitario, sia sul problema, ancora attuale, del dualismo territoriale, conosciuto, sin dai primi anni dopo l’unità, come “questione meridionale”. I meridionalisti, a volte politici e studiosi allo stesso tempo, indipendentemente dalle valutazioni della gravità e della consistenza del divario iniziale fra Centro-Nord e Mezzogiorno, hanno, con le loro ricerche, messo a fuoco, a partire da differenti angolazioni e sulla base di un diverso orientamento politico, la linea seguita dai governi unitari e il ruolo dello Stato in relazione allo svolgimento della vita nazionale. Le proposte e gli interventi che, nel corso della storia d’Italia, ne sono scaturiti non sono stati accompagnati, fino ad oggi, da una decisiva inversione di tendenza, in grado di dare una vera soluzione allo storico problema della divaricazione fra le due aree, che non costituisce soltanto un motivo di grave disagio per il Mezzogiorno, ma anche un limite allo sviluppo dell’intero paese e un fattore di debolezza della stessa identità nazionale.” Il dialogo tra i tre ospiti de “La Canonica” si preannuncia di grande interesse e sicuramente, come in altre occasioni simili, susciterà un ampio dibattito tra gli intervenuti che contribuirà, insieme alle relazioni degli ospiti, a rispondere alla domanda: “Perché solo nel mezzogiorno c’è stata la sola reazione armata all’unificazione nazionale?