CASAL DI PRINCIPE: IL GUAITO DI UN CANE, IL SILENZIO DEL COMUNE E L’ANIMALISMO DI MANIERA

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   –      di Francesca Nardi      –           

%name CASAL DI PRINCIPE: IL GUAITO DI UN CANE, IL SILENZIO DEL COMUNE E L’ANIMALISMO DI MANIERA            Una cortina di piombo, a presunta chiusura dell’argomento, è tutto ciò che siamo riusciti ad ottenere dal momento in cui, rispettando le regole, abbiamo osato chiedere per le vie ufficiali, lumi sulla presenza di un povero cane che, abbaiando, manifestava disagio e sofferenza all’interno del cortile di un edificio sequestrato al n°5 di Via Benevento a Casal di Principe. Ma, se qualcuno, pur avendo l’autorità di intervenire, pensa di fare il furbo e nascondere i suoi personalissimi timori, dietro l’arroganza del silenzio, contrabbandando per dignitoso mutismo, la totale assenza di argomenti oltre ad una inqualificabile indifferenza, nei confronti di un essere senziente, sia pure da questi sensibilissimi amministratori, considerato “soltanto” un cane, bene… ha sbagliato film, fila, percorso e rappresentazione. Ed a  coloro che volessero rimestare nel torbido ricordiamo i fatti: Venuti a conoscenza in data 10 febbraio u.s. dello stato di disagio del cane ci siamo recati sul posto ed abbiamo constatato la veridicità dei fatti, ascoltando il guaito prolungato del povero cane; abbiamo inviato una segnalazione alle guardie zoofile; abbiamo chiesto l’iscrizione alla pagina  fb degli Animalisti di Casal di Principe, prima di comunicare loro la nostra apprensione nei confronti del povero cane, speranzosi che essendo animalisti del luogo, ne sapessero più di noi;  l’amministratore della pagina, nonostante sia stato anche contattato in privato, non ha dato alcun cenno di riscontro; qualche intervento di brave persone interessate alla sorte del povero cane, è stato tutto ciò che siamo riusciti ad ottenere; paradossalmente… una signora, che si dichiarava Animalista di Casale ci inviava un messaggio in cui chiedeva se avessimo notizie del cane…poi, offesa dalla manifestazione del nostro stupore, la gentile signora animalista che fino a  qual momento aveva ignorato ciò che accadeva dietro l’angolo di casa sua, replicava sostenendo che se avesse saputo avrebbe scavalcato i cancelli e liberato il cane, quindi in maniera maleducata ci chiamava “insensibili” e ci bloccava; abbiamo pensato che fosse andata a prelevare il cane, scavalcando il cancello, ma… forse anche in questo caso, alla prova dei fatti,  il coraggio millantato si è rivelato di gran lunga inferiore alla spocchia; inviavamo quindi un messaggio whatsapp, sperando nella comprensione femminile, all’assessore Mirella Letizia, che cascava puntualmente dalle nuvole e… per un attimo noi abbiamo pensato che stessimo chiedendo al governatore della Papuasia orientale di provvedere al salvataggio di una foca monaca sulla costa meridionale della Turchia…La gentile assessora replicava che aveva informato il comandante dei vigili urbani e la giunta…dopo qualche ora abbiamo inviato un altro messaggio e poi un altro ancora ai quali, la gentilissima assessora non ha risposto. Nonostante lo scetticismo iniziale, con il trascorrere delle ore, avevamo sperato che qualcuno al Comune si fosse interessato della vicenda. Nada de nada. La reazione “indolente” mostrata da tutti coloro che sono stati ufficialmente coinvolti nella vicenda, è apparsa quantomeno “strana”, dal momento che, almeno per salvare la faccia, qualcuno dalle parti del Comune avrebbe dovuto muoversi… Nada de nada…Non vogliamo credere che, poiché l’edificio sequestrato, nel cui cortile si trova il cane, era di proprietà di Salvatore Catiello detto Carusiello, attualmente in carcere, si sia venuta a creare quella strana inquietante dimensione, in cui nessuno parla, nessuno fiata e tutti sembrano concordare silenziosamente con un unico dictat, che peraltro nessuno ha pronunciato ma che evidentemente si da per scontato: facciamoci i fatti nostri! E’appena il caso di evidenziare che il “facciamoci i fatti nostri” non può essere valido per un’amministrazione comunale…E se quel “facciamoci i fatti nostri” dovesse provocare un ulteriore disagio al povero cane?,  alla fine della giostra saremmo stati noi che i fatti nostri non ce li siamo fatti,  i responsabili di un eventuale peggioramento?, se questo dovesse essere il disegno confuso e cialtrone, di qualche brava persona che sciorina legalità applicata nei palchi e non nuove un dito per salvare un cane, anche in questo caso, qualcuno avrebbe sbagliato film, fila, rappresentazione e capitolo. Il cane deve essere accudito e deve esser accudito subito, perché noi continueremo a scrivere fino all’asfissia e chi non ha mosso un dito e avrebbe potuto farlo, non avrà scorte di rossore sufficiente a dimostrazione di questa vergogna!

2 Commenti

  1. Ma alla fine lo avete liberato questo povero cane o aspettate la BUROCRAZIA??? Potete dire dove si trova lo faccio io?????? GRAZIE!!!

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