ARCHIVIO DI CASERTA ED IL RISPETTO …ARCHIVIATO

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–   di Nicolò Antonio Cuscunà    –       

         Di ieri l’ennesimo furto e danneggiamenti negli Uffici Anagrafe del Comune di Caserta ubicati presso l’ex Caserma Sacchi di Falciano.  In contemporanea la CGIL Funzione Pubblica dirama un durissimo documento d’accusa, contro l’Amministrazione Marino, in cui elenca le incancrenite manchevolezze, della politica, rispetto all’erogazione di servizi ai cittadini e alla “forza lavoro”, chiamata, comunque, ad assolvere tali compiti.

Nella nota, indirizzata anche al Prefetto della Città, l’organizzazione sindacale chiede un tavolo di lavoro tra le parti, improntato al confronto e mirato ad ottenere risoluzioni utili al miglioramento dei servizi al pubblico e alla forza lavoro.

E’ bene ricordare: Testo Unico degli Enti Locali – D.Lgs n.267 del 18 .08.2000.

Al Comune spettano tutte le funzioni che riguardano la Popolazione e il Territorio. Art. 14 -T.U.E.L.-: il sindaco è Ufficiale di governo, gestisce i servizi elettorali, di stato civile, di anagrafe, leva militare e statistica. Rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne propone lo sviluppo -art.3 comma 2 -del Testo Unico.

Sussidiarietà orizzontale- Riforma Titolo V della Costituzione – Legge costituzionale n.3/2001.

… i cittadini lo Stato e i suoi organi, non sono più portatori di interessi ” OPPOSTI e CONFIGGENTI”, ma diventano collaboratori in un clima di cooperazione ed in una sinergia di azioni per il miglioramento e lo sviluppo della società”.

La conoscenza delle norme e leggi dello Stato sono basilari alla “realizzazione della Democrazia partecipativa”. La non conoscenza, l’ignoranza, genera abusi, vuoti, negligenze, strafottenze, anarchia, appropriazioni indebite, sofferenze e inconcludenti piagnistei.  Questo è usuale nelle popolazioni pigre, non abituate ad adempiere ai propri doveri, incapaci di rivendicare i propri diritti, piegati a elemosinare favoritismi politici.  Questi vuoti generano “arroganza del potere”, oligarchia, personalismi gestionali, confusione di ruoli, sfiducia verso le Istituzioni, declassamento della società e di tutte le sue componenti. 

Il desolante quadro non ha principio né fine, è bifronte. È più colpevole il potere amministrativo-politico, arrogante ed incapace, oppure le forze generatrici che l’hanno scelto, eletto, e che si dimostrano incapaci d’indirizzo e controllo?

Nei 3 anni e più dell’amministrazione Marino – targata PD + annessi e connessi non individuabili perché fluttuanti al bisogno -, i servizi ai cittadini sono diminuiti, alcuni del tutto scomparsi. Gli uffici maggiormente penalizzati sono quelli più vicini ai cittadini: demografici e stato civile. I cittadini per ottenere documenti, produrre dichiarazioni anagrafiche, etc, sono costretti a recarsi nella “sede decentrata” ubicata a Falciano nell’ex caserma Sacchi e, considerata la cronica inefficienza del TPL, costretti a piedi o con mezzi privati – tutto a solo vantaggio dei parcheggiatori operanti in loco-.  Le storiche “Delegazioni dei Casali ” sono state soppresse.    Erano uffici pubblici “vicini ai cittadini” dove si interloquiva con i “delegati Consiglieri Comunali”, per cui la voce dei cittadini veniva ascoltata, recepita e concretizzata nei desiderata. Il sindaco Marino ha chiuso le delegazioni di San Benedetto, Casolla, Casola, Tuoro, San Clemente, San Leucio, Puccianiello, quartiere Acquaviva, per cui, atti di nascita, morte, esistenza in vita, matrimoni, e tutti i tipi di certificazione, compreso prenotare le carte d’identità, vanno espletati alla ex caserma Sacchi di Falciano. La immotivata chiusura delle Delegazioni, ha creato un distacco incolmabile tra cittadini e amministratori. Aver chiuso le Delegazioni anagrafe-stato civile, oltre all’allontanamento delle Istituzioni dai cittadini, ha causato la “perdita della memoria storica di Caserta”. Affermiamo la perdita e non la probabile perdita, perché l’Archivio, di cui trattasi, è malamente abbandonato, non custodito, lasciato ad imputridire in alcuni locali umidi e sporchi della ex caserma Sacchi di Falciano. L’ Archivio Anagrafe della popolazione casertana è la raccolta, custodita in tomi, di “tutta la popolazione” nata, operante, sposata e morta nella città di Caserta a partire dal 1861. A prescindere dal dovere del Sindaco di farlo custodire adeguatamente, l’archivio ha un inestimabile valore storico. In esso si conservano la storia sociale, l’andamento demografico, la ricostruzione di usi e mestieri della popolazione dei Casali e della città. Indispensabile per ricerche utili al rilascio di certificazioni: “ius sanguinis, ricostruzioni storiche per individuazioni di eredità, ricostruzioni genealogiche. Oltre al valore etico-sociale, infatti conserva l’indicazione di: matrimoni, morti, attività lavorative e mestieri: possidenti, carrettieri, intrecciatori di corde di canapa, operai delle collere, cavaioli e muratori, ortolani e pastori, ecc. Questo immenso Archivio rischia la distruzione causa le inefficienze dell’amministrazione Marino, del suo esecutivo e dei suoi dirigenti.

La chiusura delle “delegazioni” non ha valide motivazioni. Non si ravvisano risparmi alle casse comunali, in quanto allocate in proprietà pubblica, Al contrario è stato depauperato denaro pubblico per l’abbandono e lo spreco di arredi e suppellettili. La carenza di personale, in parte vero, non coincide con gli usi e abusi d’utilizzo di forza lavoro in impieghi di “favore”. Vigili Urbani distaccati alla Regione Campania, personale utilizzato in modo improprio di competenze e professionalità possedute.

Avvicinarsi alle esigenze dei cittadini e dei lavoratori-dipendenti è DOVERE del primo cittadino e del suo esecutivo, lo prevedono le leggi, lo chiedono i diretti interessati. Non ci sono scusanti di nessuna natura, è solo questione di “Sensibilità civica”, quella che all’amministrazione del sindaco Carlo Marino …manca.