CASERTA, TERRA DI NESSUNO, MA PER QUALCUNO… TERRA DEL BENGODI

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–     di Nicolò Antonio Cuscunà     –    

Andiamo con ordine. Il sindaco di Caserta avv. Carlo Marino -PD (?)- inizia la sua nuova attività il 23 giugno del 2016, e nella circostanza dichiara: “…renderemo Caserta città normale, faremo rispettare le regole della legalità, partiremo dalla protezione sociale (?) per creare sviluppo e recuperare a fiducia i cittadini”. Successivamente continua nelle Sue “libere dichiarazioni”: “…dopo appena nove mesi dal nostro insediamento, abbiamo centrato un obiettivo che ben 3 amministrazioni negli ultimi 11 anni non erano riuscite a raggiungere…”. L’obiettivo conquistato è stato “l’Approvazione del preliminare” del Piano Urbano Comunale -PUC- avvenuto dopo 31 anni dall’ultimo e superato Piano Regolatore Generale -PGR-…. Nel dichiararsi felice, prosegue il Primo cittadino di Caserta: “…la nuova programmazione e pianificazione del territorio, comprensiva di studi agronomici, geologici, acustici e la valutazione ambientale strategica -VAS-, consentirà la nascita del “Nuovo Modello Caserta”. Tutto ciò è stato possibile anche perché abbiamo recepito le osservazioni ambientali, suggerite dai soggetti competenti in ambiente -SCA-, oltre a quelle suggerite dai cittadini e dalle associazioni. La cittadinanza, prosegue Marino, ha partecipato attivamente indirizzando allo sviluppo futuro della loro e nostra città. Le scelte effettuate solo l’esempio virtuoso di “politica democratica e partecipativa”, che applicheremo ed esporteremo (?) in altri temi fondamentali della città. Scelte nate dal basso, continua il sindaco Marino, e non calate dall’alto e realizzate nel chiuso delle stanze del Comune. Cosa aggiungere: quando si tratta di parlare non si bada a promesse (spese), tanto per quel che valgono….visto la smemoratezza e distrazione di certe popolazioni.

Passiamo agli accadimenti di oggi: “Caserta ha un PGR redatto 31 anni addietro, vecchio ed esaurito – nel senso di superato come modello di sviluppo sostenibile- . Il nuovo strumento di sviluppo della città -PUC- recepito ed approvato nel preliminare con le osservazioni degli aventi diritto, è ” Desaparecido”. Cioè, scomparso nelle segrete stanze dell’Amministrazione Comunale di Carlo Marino. L’attenta ricostruzione dei fatti è doverosa per la corretta informazione, spesso molto carente nelle nostre latitudini.

Ricostruiamo fatti ed accadimenti per chiarire quanto posto in essere in città: abusi edilizi, commerciali, minacce e colpi di mano, creati in assenza voluta, di quelle regole, innanzi promesse e, che dovevano servire alla nascita della “Nuova Caserta”. Per il  corretto governo del territorio occorre applicare le Leggi dello Stato e degli Enti Regionali, nel nostro caso: la  Legge Regione Campania n.19 del 22 giugno 2017 – Carlo Marino era già sindaco di Caserta- stabilisce: “i PUC  vanno adottati perentoriamente, entro il 31 dicembre 2018; vanno approvati entro il 31 dicembre 2019 e allo scadere di tale termine “perentorio” si provvede all’esercizio dei poteri sostitutivi…..Chiaro, sindaco Carlo Marino, chiaro signori Consiglieri, chiaro cittadini di Caserta, la data odierna è il 6 febbraio 2020 e conosciamo chi governa la città di Caserta . Adesso passiamo ai costanti lamentosi interventi rispetto alle manchevolezze ed agli abusi del potere locale. Allora, il PGR di Caserta è vecchio e non ha più valore regolamentare rispetto alle esigenze della città; più che superato consumo di superfici per forme d’insediamento utile alla vivibilità sostenibile.  Abnorme consumo del suolo con stravolgimento dei servizi minimi, scuola e mobilità i settori più penalizzati ecc… …Il P.U.C, presentato come fiore all’occhiello dal sindaco Marino, è SCOMPARSO, NASCOSTO, VOLUTAMENTE OCCULTATO e relegato all’esercizio dei Poteri Sostitutivi. Così si crea il “vuoto”, il governo della città perde il Suo valore di indirizzo e controllo, avanza l’anarchia e l’illegalità. …esattamente il contrario delle promesse del sindaco Carlo Marino pronunciate al momento del suo insediamento. Nella fisica i vuoti vengono riempiti, ed è quanto accade a Caserta. Vuoto di indirizzo, vuoto di controllo, vuoto di regole certe, assenza del governo, riempito da chi più ha, più mette … Appaiono chiare le responsabilità di chi permette il vuoto: Carlo Marino e la sua giunta, con la complicità degli omessi, blandi controlli istituzionali. La città è invasa da insediamenti della “grande distribuzione commerciale”, muore il commercio di vicinato o di prossimità. LIBERALIZZAZIONE DEL SETTORE COMMERCIALE DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE – Governo Romano Prodi 18 maggio 1996 -21 ottobre 1998-Ministro Attività Produttive Pier Luigi Bersani PDS- (ndr. lavoravo in quella commissione).

DISCIPLINA DELLE ATTIVITA’ COMMERCIALI –

SIAD –  Strumento d’Intervento per l’Apparato Distributivo – Disciplina le attività commerciali D.Lgs n.114 del 31.03.1998 + legge Regione Campania  n. 1 del 09.01.2014, contempla quanto non presente nei vecchi PGR….nell’individuazione delle zone compatibili con gli “insediamenti delle medie e grandi strutture di vendita”….In effetti, intende regolamentare le nuove configurazioni commerciali affermatosi con la ” LIBERALIZZAZIONE del SETTORE”. Lo strumento se non governato, se lasciato senza controlli politici, oppure volutamente lasciato libero, si presta anche agli OBBROBRI ACCADUTI A CASERTA.  Il SIAD, all’origine persegue: ” …la distribuzione commerciale per valorizzare il territorio con infrastrutture per le esigenze dei consumatori; – salvaguardia i valori artistici, storici, culturali, ambientali (il fumo negli occhi non manca mai), in particolare i centri storici disciplinando le attività distributive nelle zone maggiormente sensibili(?); – incentiva le forme di riconversione e/o aggregazione di attività commerciali meno remunerative.

Diciamolo, forse, a Caserta l’unico complesso rientrante in questi obiettivi, è il primo centro sorto nell’area urbana di Viale Paolo Borsellino, con servizi comuni, spazi di commercio di prossimità e di vicinanza. Tutti gli altri compreso il futuro Conad, sono frutto del vuoto, dell’assenza, del menefreghismo amministrativo, del tradimento degli impegni elettorali, della lontananza, oramai esistente tra il potere politico-amministrativo e la cittadinanza non informata, abulica e distratta. Per concludere, di cosa vogliamo lare, e di cosa scrivere, del sesso degli angeli, delle corna del diavolo…oppure di chi è colpa del suo male, pianga se stesso?