Il Cerusico, il quale da sempre si è affannato a ricercare la logica delle cose, deve, pur vegliardo, ancora una volta arrendersi di fronte all’evidenza illogica degli eventi. Parliamo ancora dei migranti e dell’assistenza, dell’inclusione, dell’accoglienza. Cominciamo con il dire che il Prof. Nicolò Antonio Cuscunà, proprio su queste pagine, il 20 gennaio, documentava in maniera certosina quanto avesse prodotto Il comune capoluogo Caserta, che prosegue ed approva il progetto SPRAR (ora Siproimi) n.831 per il triennio 2020/2022. Tanto in adesione alle richieste e disponibilità del Ministero dell’Interno, per garantire continuità ad un servizio fondamentale e di grande rilevanza umana e sociale qual è l’accoglienza e l’attività di formazione e reinserimento di richiedenti asilo e rifugiati nel tessuto della società. Il Prof. Cuscunà, continua ed evidenzia che tutto ciò viene effettuato attraverso la partecipazione alla creazione di questi progetti da parte del Terzo Settore, operante e non riconducibile né al mercato del lavoro, né allo Stato. Indirizzati a fornire benessere alla società, no profit, cioè senza scopi lucrativi, ma solo votati al “benessere collettivo”. Ed è lo stesso Professore che, sconcertato, fa notare come questo “no profit” viene vanificato dall’approvazione della prosecuzione del progetto n.831 per il triennio 2020/2022 – Sistema di protezione Sprar/Siproimi per la modica somma annuale di euro 2.588.393,84. Ora, Il Cerusico, grezzo va a leggersi il significato di “no profit”, e trova: Una organizzazione non a scopo di lucro (in inglese no-profit) è una organizzazione che, non avendo scopi di lucro e non essendo destinata alla realizzazione di profitti, reinveste gli utili interamente per gli scopi organizzativi. E, di grazia, nell’assistenza ai migranti, quali dovrebbero essere gli utili?Nell’elencare i costi, quindi, sappiamo che le spese sono direttamente riconducibili alla presa in carico dei beneficiari: 1.074.750,00: – vitto, abbigliamento, igiene personale, assistenza infanzia, materiale ludico; assistenza sanitaria specializzata (infermieri, medici, psicologi, etno-psichiatra; spese per le medicine; spese di trasporto urbano, extraurbano e di trasferimento, etc.. Caro Prof. Cuscunà, visto che Lei cita il detto “Fatta la legge …escogitato il superamento della stessa”, per Sua completezza di informazione ed al fine di alimentare sadicamente il Suo sconcerto, Il Cerusico, La invita a leggersi quanto da egli stesso documentato in materia di Progetti messi in cantiere dalla Regione Campania, e per essa, dalla Asl di Caserta. Parlando di Ministero degli Interni, con Delibera n. 262 del 22 ottobre 2019, l’Asl di Caserta è già stata destinataria di Euro 89.428,66 per il Progetto F.A.M.I. “Salute e Inclusione” sempre a favore dei migranti da parte della Prefettura di Caserta (Il Cerusico, 09.12.2019). Tra Progetti e Progetti figura anche quello denominato “Demetra”. Il Progetto veniva approvato con Delibera n. 621 del 12.05.2017 ed a favore dell’assistenza sanitaria alla popolazione migrante e finanziato per un importo di Euro 2.812.916,00. Prima di tutto ciò, però, l’Asl pubblica la Delibera n. 603 del 23.12.2019 con la quale viene aggiudicata la gara per “le attività di mediazione culturale, attivazione di una unità mobile di strada e apertura di un drop sanitario” alla ATI: FREEDOM COOP. SOCIALE/ LA VELA COOP SOCIALE per un importo di Euro 721.350,00 oltre Iva.. Tutto qui? Neanche per sogno!!! Non possiamo dimenticare il Progetto “Equità in Salute”, destinato anche questo ai migranti (Macroarea 1 e 2 – mediatori culturali, infermieri, etc.). Premessa ogni umana solidarietà con le Sue perplessità, Caro Prof., ai 2.600.000,00 Euro per lo S.P.R.A.R., aggiungiamo ancora gli S.T.P. con Euro 2.800.000,00; il Progetto “Demetra”, Euro 2.812.916,00; il Progetto “Equità in Salute”, Euro 2.185.00,00; F.A.M.I., Euro 89.428,66. E chi controlla l’effettiva destinazione ed attuazione di Progetti Comunali, Ministeriali e della Sanità perfette fotocopie l’uno dell’altro e per le medesime destinazioni d’uso?
Senonché, caro Professore, mentre facciamo i conti della serva, giunge notizia che ora, sembrerebbe Tutto finito: per 56 migranti dello Sprar di Caserta, gestito dal Centro Sociale Ex Canapificio, il sistema di protezione e accoglienza è stato sospeso dal Ministero dell’Interno dallo scorso primo gennaio, e nei prossimi giorni saranno trasferiti in centri di accoglienza straordinari (Cas) predisposti dalle Prefetture. Lo denunciano i responsabili del Centro Sociale Ex Canapificio, che spiegano come la circolare numero 24786 emessa dal Viminale a dicembre sulla base del Decreto Salvini, abbia sospeso dal primo gennaio 2020 tutte le spese di istruzione, formazione professionale e inclusione sociale per i richiedenti asilo. Una situazione alquanto convulsa, visto che girano anche Sentenze della Cassazione sulla controversa retroattività di una decisione così drastica. E, Il Cerusico, il quale da sempre si è affannato a ricercare la logica delle cose, deve, pur vegliardo, ancora una volta arrendersi di fronte all’evidenza illogica degli eventi, caro Professore…….