SE CITOFONANDO…

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  alessandro barbieri SE CITOFONANDO…   –    di Alessandro Barbieri  *   –      

L’ultima boutade di Salvini corona una campagna elettorale epica.

Fra qualche anno la richiesta citofonica, “scusi ma lei spaccia?”, sarà ricordata come una delle spacconate più insulse della storia politica italiana.

La storia, notoriamente, non fa sconti.

Tanto meno nei confronti dei potenti caduti in basso.

Tutto questo, singolarmente, accade proprio nei giorni in cui si ricorda Bettino Craxi.

Non avevo simpatia per lui, però innegabilmente aveva grandi capacità ed una statura politica non di poco conto.

Il suo intervento in Parlamento, durante la crisi creata di Tangentopoli, andrebbe riletto e studiato con cura: una coraggiosa operazione di verità rimasta inascoltata.

Eppure di lui ci si ricorda solo delle cose negative, della strana schiera di cortigiani che lo circondava (vi ricordate i famosi “nani e ballerine”?) e della maxi tangente Enimont.

Delle monetine lanciate e della fuga in Tunisia.

Mi sono domandato: ma fra qualche anno cosa ricorderemo di Salvini?

Quali discorsi, quali azioni politiche?

Nessuna.

Ricorderemo però le visite ai salumifici, i balli in spiaggia, i drink, le bevute di birra ed ogni altra amenità circense.

Immagino che i libri di storia dedicheranno a questo periodo un ricco capitolo sociologico.

Si cercherà di dare una spiegazione ad un periodo di crisi non solo ideologica ma anche umana, in cui l’istinto distruttore ha prevalso sulla ragione.

Un periodo in cui, per usare una nota citazione, anche le formiche nel loro piccolo hanno ripreso ad incazzarsi.

E, spero, un periodo in cui una nuova classe dirigente – trasversale – è nata per sostituire quella precedente fatta di vacui soggetti.

Allora vorrei tanto citofonare io a Salvini per fare una semplice domanda: “scusi ma lei quando ci libera della sua inutile presenza?”

Per conto mio, nell’attesa, preferisco le gag di Totò e Peppino.

* Avvocato