VALUTAZIONE CIVICA…I CITTADINI “VALUTANO” I SERVIZI PUBBLICI

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    –    di Nicolò Antonio Cuscunà    –        sindaco cittadini VALUTAZIONE CIVICA...I CITTADINI “VALUTANO” I SERVIZI PUBBLICI        Abbiamo scritto un primo passaggio sui diritti-doveri d’informare i cittadini rispetto ai “servizi concessi” dalla “pubblica amministrazione”. I cittadini ricevono i “pubblici servizi”, e ne valutano la qualità, in particolare se pagati a monte, indirettamente, con denaro pubblico.

Doveroso è il controllo “civico” dei cittadini, altrettanto doveroso è il recepimento di questi giudizi, pareri e proposte da parte della “pubblica amministrazione”.

Trasporto pubblico locale e scolastico collettivo, riduzione del traffico autoveicolare privato, determinano la migliore qualità della vita stabilendo l’efficienza-qualità dell’amministrazione pubblica.

Ulteriori elementi da visionare al fine della valutazione: costo-benefici-qualità della vita …EFFICIENZA della PUBBLICA AMMINISTRAZIONE sono: i servizi ambientali, pulizia luoghi pubblici, raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani. Il coinvolgimento responsabile dei cittadini è basilare alla creazione e miglioramento della “qualità” del rapporto: cittadini, città, amministrazione pubblica”.

I cittadini NON sono solo pagatori-contribuenti delle spese dei “pubblici servizi”, al contrario, hanno diritti al controllo qualità e costi benefici della stessa?

Non entriamo nel merito del costo del servizio raccolta RSU, differenziata, e igiene pubblica nella città di Caserta, né sulle dinamiche giuridico-giudiziarie pendenti sulla GESTIONE. È visibile il cronico corto circuito esistente tra cittadini-utenti, amministrazione pubblica e ditta assegnataria (pro-tempore) dei servizi di cui trattasi.

L’affare dei rifiuti nella nostra città ha un costo di 11.932.117,20 euro per esercizio annuale; i cittadini contribuiscono pagando la “non modica cifra” di 8,00 euro mq dell’abitazione in cui vivono.

Esistono strumenti e strutture, indicatrici della qualità dei servizi, mediante i quali i cittadini possono e devono intervenire per rivendicare i propri diritti.

Il cittadino può e deve raccogliere informazioni dirette, raccolta dati, foto, uso del web, partecipazione civica, singola ed associata, ed emettere considerazioni, giudizi utili alla propria tutela ed al miglioramento della “qualità della vita”.

Controllo dell’operato dei servizi non è (solo) compito dei cittadini-utenti, principale-doveroso compito DEVE SVOLGERLO all’Ente Comunale, delegante il servizio e chiamato ad esercitare, in termini di legge, tali tutele.

Nell’Ente Comunale la figura rappresentativa, direttamente chiamata ad assolvere il DOVERE di controllo del “buon fine ” della spesa pubblica è il SINDACO.

Il primo cittadino in termini di legge è garante dell’igiene della città, della salute pubblica, e del RISPETTO del CONTRATTO stipulato con la DITTA ASSEGNATARIA dell’appalto pubblico.  Gli ASSESSORI, I DIRIGENTI E L’INTERO CONSIGLIO COMUNALE SONO ELEMENTI DI CONTROLLO E DI RESPONSABILITÀ, politica e penale a supporto della TUTELA DEI CITTADINI.

Non è superfluo rammentare che queste azioni di tutela dei cittadini, rispetto delle leggi e delle norme, valorizzano il rapporto tra cittadini e Istituzione Locale, tra elettore ed eletti, CONDIVIDERE OBIETTIVI COMUNI è creare la cosiddetta ” cittadinanza attiva”.

Il primo cittadino, che non ascolta i SUOI singoli amministrati, oppure fa cernita di chi ascoltare; il sindaco che non ascolta partiti, movimenti ed associazioni, che discrimina la natura dell’associazionismo, oppure che si sceglie le associazioni con cui dialogare, NON È UN BUON SINDACO, NON È DEGNO DI RAPPRESENTARE LA COLLETTIVITÀ CIVICA.

Articolo 118 della Costituzione italiana, ultimo comma…; dopo la riforma del Titolo V – PRINCIPIO di SUSSIDIARIETÀ…: ” I CITTADINI SINGOLI, ASSOCIATI DEVONO AVERE LA POSSIBILITÀ DI COOPERARE CON LE ISTITUZIONI NEL DEFINIRE GLI INTERVENTI CHE INCIDANO NELLE REALTÀ SOCIALI A LUI PIÙ VICINE…”….

Le Amministrazioni Pubbliche -Regioni, Province-Città metropolitane- Comuni- …favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini singoli ed associati, per lo svolgimento di attività d’interesse generale, …sulla base del ” principio di sussidiarietà” …Il PRINCIPIO di SUSSIDIARIETÀ è la ripartizione gerarchica delle competenze e dev’essere indirizzata verso gli ENTI più vicini ai cittadini ed ai BISOGNI del TERRITORIO…

Per cui, il singolo cittadino, le associazioni, movimenti, partiti, SVOLGONO IL PROPRIO DOVERE, garantito dalla Carta Costituzionale, nel rivolgere appelli, petizioni collettive e singole al primo cittadino tali atti promuovono, incentivano il controllo a garanzia di tutto quello è d’interesse della città.

Il sindaco ha un solo “dovere”: ASCOLTARE, recepire, assumere impegni, decidere con responsabilità DIRETTA, cioè: mettendoci la faccia.

I cittadini intervengono, partecipano, in particolare quando viene meno la rappresentanza degli eletti, vuoi per incapacità e lontananza dagli elettori, vuoi perché esautorati da Amministrazioni, esecutivo, divenuti corpi assenti e lontani dai cittadini.

Le Amministrazioni Pubbliche si MODERNIZZANO grazie alla partecipazione attiva dei cittadini alla vita collettiva.

Le Istituzioni, nel concedere risposte più efficaci ai “bisogni delle persone” ne traggono benefici; nel soddisfare i diritti sociali, applicano correttamente quanto garantito dalla COSTITUZIONE.

SEGUIRE ALTRE STRADE CONDUCE ALLA SCONFITTA DELLA DEMOCRAZIA-DIRETTA E PARTECIPATA….

…Chiediamoci perché i cittadini non si sentono tutelati dallo Stato- l’elemento dello Stato più vicino ai cittadini è l’ENTE COMUNE- quindi, non rispettano le regole che lo Stato :..”-concede, impone, detta, obbliga” …..

OGNUNO TRAGGA LE PROPRIE CONSIDERAZIONI-RISPOSTE.