CASAGIOVE (CE) – Trova via di risoluzione il caso dei condomini della Cooperativa “Helios” di via Tescione a Casagiove, che, capeggiati dal prof. Michele Falcone, ex consigliere provinciale, da anni oramai attendevano il completamento del procedimento di trasformazione di superficie in proprietà secondo la normativa intervenuta. Un classico di quella che è la “mala amministrazione”, cancro metastatico, che prende forma nel momento in cui un cittadino contribuente reclama i propri diritti e si trova, invece, dinanzi a tante sollecitazioni inevase da parte degli uffici di competenza, costretto ad adire poi per vie legali.
“La presente è una storia settennale che ha evidenziato un’inefficace azione amministrativa comunale, rivelatasi come “il motto di spirito”, ovviamente a tutto danno degli incolpevoli cittadini. Essa ha inizio nel 1996, quando gli uffici comunali preposti del Comune di Casagiove cominciarono ad assegnare i lotti alle cooperative interessate alle costruzioni di appartamenti nella seconda zona PEEP (Piani di Edilizia Economica Popolare). Nel contempo pervenivano alle cooperative che avevano ultimato il programma sociale nel primo contesto PEEP (anni 1981/82), richieste di pagamenti “dei maggiori oneri di esproprio”, versamenti indispensabili e obbligatori per la trasformazione dei lotti dal già assegnato diritto di superficie in quello di proprietà.
Accadde così che non poche cooperative e molti cooperatori sottoscrissero l’atto della convenzione accettando “la clausola” (capestro, ndr.) secondo la quale quanto versato sarebbe stato loro restituito qualora ne fosse stata prevista la possibilità!
Infatti l’atto di transazione di cui al rep. 147 imprudentemente sottoposto alla firma dei tanti vari condomini e del dirigente AA.GG. di cui all’art. 5 si legge: “la sottoscrizione del presente atto ed il soddisfacimento […] resta inteso che la richiesta di rimborso delle somme anticipate per la realizzazione di varie opere sarà vagliata dall’UTC in breve tempo. Le stesse somme, se dovute, saranno rimborsate ai cooperatori”.
Poiché come presidente della cooperativa “Helios” ritenevo illegittime siffatte richieste economiche sporsi denuncia presso le Autorità preposte, il cui iter giudiziario, iniziato nel 2001 ebbe termine nel 2012 con la sentenza emessa dalla Corte d’Appello che condannava l’appellante casa comunale di Casagiove alle spese di rito a un esborso di oltre 4.000 euro.
Orbene, nell’interesse dei condomini tutti, nel doveroso impegno di ex presidente della disciolta Cooperativa “Helios”, iniziai ad avanzare istanze tendenti ad ottenere l’assegnazione dei lotti 18 e 21 dal diritto di superficie in quello di proprietà, ma non ricevevo risposta alcuna, nel migliore dei casi ero costretto ad assistere a continui, snervanti, incivili e indecorosi giochi di ping pong; come non è mancata il verificarsi della circostanza in cui da parte di un ufficio della casa comunale sia intervenuto a difesa del proprio operato, esibendo agli inquirenti un documento fuorviante e contenutisticamente non rispondente, assolutamente, al vero.
Le richieste legittime di vedere realizzato quello che era ed è un diritto sancito dalla Legge italiana, non certo in virtù di caldeggianti interventi, così come sovente accade, di natura amichevole o amicale, sono state per svariati anni inoltrate anche ai preposti funzionari e rappresentanti dell’attuale amministrazione, con Roberto Corsale sindaco, che non diversamente dalla precedente si è contraddistinta per ben tre anni in un più acceso gioco da un ufficio ad un altro, il cosiddetto ping pong amministrativo, per costringere a versare soldi non dovuti. Stanco di siffatta consuetudine mi sono visto costretto, mio malgrado, anche in questo caso, ad investire unitamente a vari condomini, nuovamente la magistratura e ad adire per le vie legali per i reati di cui agli artt.323 e 328 del c. p.p.
Pochi mesi fa ho inoltrato ricorso al Difensore Civico della Regione Campania, avv. Fortunato Giuseppe il quale, aveva chiesto chiarimenti all’Ente comunale in data 16 aprile 2019. Non avendo a sua volta ricevuto alcuna risposta dagli uffici comunali di Casagiove per soddisfare le sue richieste, nominava quale ispettore l’avv. Corrado Riggio. A questi è toccata stessa sorte… rimasto anche lui senza riscontro, anche dopo il sollecito datato 27 maggio 2019.
Pur di dar seguito a tale incredibile situazione, il Difensore Civico presso la Regione Campania allo scadere dei trenta giorni, termine in cui il Comune avrebbe potuto avanzare una risposta, dinanzi al silenzio assoluto dello stesso ritenne indispensabile nominare, con aggravio economico comunale, e quindi degli incolpevoli cittadini contribuenti, un commissario ad acta nella persona della dott.ssa Cristina Florenzano proveniente dalla Basilicata, che è riuscita a risanare l’incresciosa e annosa situazione a cui manca solo l’ufficilaità dell’atto notarile.
Una vicenda che nel sottacere tutto il suo significato socio-politico, coinvolge nell’arco di sette anni ben due amministrazioni rivelando i suoi contorni e risvolti kafkiani, fino a giungere alla nomina di un commissario ad acta con oneri a carico del Comune, per veder concretizzata la faccenda definitivamente in azione. A molti è sembrato di assistere ancora oggi alla rilettura in chiave moderna della storiella trecentesca di Boccaccio “Chichibio e la gru” …ad ogni buon conto da semplice cittadino, all’insegna del codice etico, mi chiedo se non sia il caso che le spese siano assegnate a chi o a quanti non hanno saputo o voluto assolvere il proprio impegno di lavoro (?). Comunque un mio sentito ringraziamento e sicuramente dei condomini tutti, va al condomino, sig. Enrico Lo Forte che mi è stato molto vicino in questa ardua battaglia intrapresa”.
Prof. Michele Falcone