(f.n.) – Aorn comparto…All’ordine del giorno del pensiero collettivo, da qualche tempo, staziona una parola magica: “fascia retributiva”…Un nuovo cavallo di battaglia che scalpita all’orizzonte e si prepara ad essere cavalcato all’impazzata ed in maniera sfrenata, dai sindacati, soprattutto a margine della crisi di credibilità in cui, i tribuni dei diritti, da qualche tempo, sono immersi. Ossigeno dialettico per uscire dall’asfissia progressiva, dovuta all’esaurimento di quegli argomenti, che nel tempo, hanno dichiarato tutta la loro inefficacia…Oggi, l’argomento relativo ad una progressione economica, giustamente rivendicata dal dipendente, è giusto quel che occorre, per risalire la china del consenso in bilico. All’interno dell’Ospedale di Caserta, la famosa “fascia” non viene percepita dai dipendenti del comparto, dal lontano 2008, quando la si ottenne, al termine di una lunga trattativa, con la direzione dell’Azienda ed i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Nursing Up e Fials. Sotto l’efficace protezione del Dg Luigi Annunziata, decollava in quel periodo, il momento d’oro dell’attuale sindacato di maggioranza, il cui mantenimento del potere nel tempo, certamente non si è reso possibile, attraverso quella che avrebbe dovuto essere l’equa ripartizione dei diritti e dei doveri dei suoi iscritti, ma bensì gestendo e elargendo favori partigiani ed impedendo sul nascere, grazie alle protezioni di cui il sindacato stesso godeva, qualsiasi contestazione, con atteggiamento arrogante. Con ritmo ondivago, come si conviene a chi cavalca le opportunità che la sorte presenta all’improvviso, in termini di possibilità di un ricavo o di un utile, peraltro sovente slegata da reali ed inossidabili motivazioni, il sindacato ha “stupetiato e monopolizzato” l’uditorio per anni, con la telenovela dell’articolo 9, sul quale oggi, ad intervalli regolari, continua a bluffare alla grande, grazie anche al silenzio inquietante del commissario Mariano. Per dieci anni, piuttosto affaccendati altrove, non si è parlato di fascia o quel tanto che basta ed oggi, all’improvviso, al grido eroico di “o fascia o muerte!”, il sindacato di maggioranza cerca di cancellare con un colpo di spugna, le promesse non mantenute e riproporsi, sbattendosi il petto, quale salvatore della patria e dei diritti dei dipendenti. Il ritardo dell’Azienda nell’erogazione della fascia, è certamente criticabile, ma diventa imperdonabile, nel momento in cui si scopre che i fondi necessari, opportunamente accantonati nel Fondo Premialità, sono stati utilizzati per il pagamento degli straordinari, autorizzati non soltanto per il mantenimento dei Lea ma, anche per favorire gli iscritti del sindacato in questione…e prima che qualcuno alzi dito e pennarello, per il solito commento “avvacante”, andate a farvi una passeggiata e controllate il numero esagerato di ore di straordinario e chi ne ha usufruito, di cui abbiamo, nel tempo, abbondantemente scritto, e rimettetevi seduti, please. La campagna “pro fascia” è una gran bella occasione. Un’occasione da non perdere, non è così?, peccato che più o meno, occorra una somma che si aggira intorno ai 600mila euro di cui gran parte sono già scomparsi, per le ragioni di cui sopra, quindi…la domanda sorge spontanea… non sarebbe il caso di smetterla di andare in giro a rassicurare che i fondi ci sono e che l’erogazione della fascia è ormai cosa fatta?, non sarebbe il caso di essere seri? Hasta el Domingo!
Si devono solo vergognare, se la vergogna la conoscono.
La vergogna dei sindacati ma sopratutto grazie a tutti quei fessi che ancora pagano le tessere facendo ingrassare qualche sindacalista….state inguaiati in azienda.
IL PIÙ STRAORDINARIO DEI MEMORIALI
NARRA IL FALLIMENTO SINDACALE ALL’INTERNO DELL AORN.
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