(f.n.) – Ben venga la Notte Bianca…giochi, musica, poesia e tanta tanta atmosfera… l’atmosfera magica della vigilia…ben venga e raccolga infine lo spirito, sovente assopito della comunità e risvegli il desiderio e l’esigenza della condivisione, del vivere insieme, di essere appunto… una comunità che, al di là del disagio quotidiano, si ritrovi per il rituale miracoloso passaggio nel pulviscolo magico di una cometa. Ma…ci si chiede dove siano finiti all’improvviso tutti i cortei virtuali e le proteste e la sacrosanta indignazione generale, per la morte in progress del commercio cittadino…Il numero allucinante degli esercizi commerciali costretti a chiudere, anche e soprattutto a causa dell’assenza di un piano efficiente e strategico di rigenerazione urbana e del prolificare delle chiacchiere di assessori da operetta buffa con tendenza al tragicomico, sembra non aver inciso minimamente nella programmazione della Notte Bianca, che prevede coreografiche bancarelle e il rituale street food d’importazione, bypassando con incredibile ed insensata naturalezza, la possibilità di creare una felice occasione di rivalutazione, sia pure momentanea ma significativa, per gli esercizi commerciali del centro cittadino. Ogni singulto di solidarietà per gli esercenti della cosiddetta “city”, sembra essere improvvisamente scomparso, vanificato dal canticchiare vanesio e sincopato della solita drammatica superficialità…nessuna battaglia in questa città è destinata alla vittoria, perché nessun guerriero o presunto tale, ha il coraggio e l’umanità necessaria, per scendere nella profondità del problema, indossarne i colori come fossero gioielli di famiglia e riscoprire la passione dell’appartenenza… Lo spirito della Notte Bianca dovrebbe essere altro…molto altro…qualcosa che vada al di là di ciò che resterà nell’angolo buio dei marciapiedi e si confonderà con la carta bisunta di un “crocché” di fuori porta, qualcosa che raccoglie e stringe a sé una città che si è persa di vista…un’occasione per dirsi…siamo noi, per una volta… siamo noi e facciamo parte della stessa famiglia, i tuoi problemi sono i nostri…vieni…dimmi di cosa hai bisogno…siamo qui con te…