(f.n.) – Continuano le avventure del patron dello Stadio del Nuoto, Giuseppe Guida, al secolo PolPet…che misteriosamente, continua a lavorare, inchiodando, spostando, erigendo, impastando, smontando …come se giocasse al “bricolage” nel garage di casa sua…Ma evidentemente qualcosa si è inceppato, nel meccanismo quasi perfetto che regola il mondo delle sue idee…quella realtà parallela che non ha bisogno di regole perché, come si sa, lui vive in bilico tra una regola e una sua parente stretta e una cugina alla larga…in quel grado di parentela lontana che si chiama “borderline”…come da PolPet stesso dichiarato a suo tempo, con una certa enfasi, non priva di orgoglio…Se la memoria non ci inganna… sembra che, per nell’occasione solenne della dichiarazione compiaciuta del suo ruolo, avesse persino gonfiato il petto … Dicevamo che qualcosa, pare si sia inceppato nella corsa forsennata verso tutto ciò che luccica…e domattina il caro PolPet sarà costretto ad allontanarsi dallo Stadio del Nuoto, per recarsi in Comune, dove lo attenderà l’ingegnere Giovanni Natale, che gli chiederà gentilmente la documentazione necessaria e che avrebbe dovuto essere presentata, al Comune appunto, prima di iniziare qualsiasi lavoro. Anzi…riteniamo che la convocazione comprenda soprattutto il direttore De Rosa, visto che, nonostante l’eccellenza e l’autorità indiscussa di PolPet, la sua firma come presidente è soltanto coreografica e di conseguenza sui documenti ufficiali, non conta nulla…Vuoi vedere che la tanto decantata autonomia di PolPet, somiglia da vicino a ciò che timidamente potrebbe essere definita “pura e semplice spocchia suessolana”?