SANTA MARIA A VICO – In diversi centri della provincia di Caserta si lamenta il fenomeno dei mancati recapiti della posta, plichi postali mai consegnati sostenendo di non aver trovato in casa il destinatario, e le bollette consegnate in ritardo…quando va bene. Ma il sindaco di Santa Maria a Vico decide di fare qualcosa (se riuscirà è un’altra questione, ma almeno ci prova…) e azioni legali a tutela dei propri concittadini…e di scrive nuovamente a Poste Italiane.
“La presente – facendo seguito alle pregresse segnalazioni di disagio, giusta delibera di Giunta Comunale, trasmessa a mezzo PEC il 23\1\2017, con la quale fu debitamente segnalato il perdurante disservizio nella consegna della corrispondenza – per comunicare il persistente stato di disagio causato da Poste Italiane, relativo alla mancata consegna dei plichi postali, soprattutto avuto riguardo alle bollette scadute e mai consegnate.
Centinaia di segnalazioni sono pervenute da cittadini, sempre più esasperati, che lamentano significative criticità, tra l’altro, con gestori delle utenze domestiche gas, luce e telefono; i gestori di fatto, in mancanza di pagamento, hanno interrotto le forniture, addebitando contestualmente costi e penali non imputabili agli utenti. – così il sindaco Andrea Pirozzi nella nota inviata a Poste Italiane S P A – Con espressa avvertenza che in mancanza di riscontro si procederà a tutelare gli interessi dell’Ente e dell’intera cittadinanza nelle opportune sedi”.
Un incontro tra il primo cittadino santamariano Andrea Pirozzi e i vertici di Poste Italiane, in particolare con il dott. Eugenio Boccarusso, responsabile della qualità dei servizi postali dell’Area Logistica Territoriale Sud e i responsabili del recapito di Maddaloni, con al centro del dibattito il problema dei disservizi postali, risale allo scorso gennaio. Durante l’incontro i rappresentanti di Poste Italiane Spa avevano convenuto rallentamenti nella distribuzione quotidiana della corrispondenza, “determinati dalla riorganizzazione di Poste Italiane, che prevede il turn over degli addetti al recapito”, e contestualmente garantito che entro una settimana il servizio sarebbe tornato regolare.