di Nicolò Antonio Cuscunà
In seconda convocazione ieri giovedì 31 ottobre 2019 alle ore 8,30 doveva svolgersi il Consiglio Comunale di Caserta, convocato dal presidente avv. Michele De Florio per deliberare importanti provvedimenti, e per consentire momenti partecipativi proposti dai consiglieri di minoranza.
Bene, o meglio, malissimo, la massima assise democratica della città capoluogo di provincia non è stata svolta per mancanza del numero minimo di presenza dei consiglieri.
Il vento del mattino aveva fatto comprendere l’evoluzione in turbolenza delle condizioni climatiche, trasformatesi in tempesta per l’abbandono dell’aula dei consiglieri di minoranza. Cioè, la minoranza non ha inteso garantire il numero legale per lo svolgimento del consiglio.
Appare strano ed anomalo il comportamento della (ondivaga) minoranza, all’ordine del giorno figuravano scritti 7 documenti, tra o.d.g. e mozioni, con relatori consiglieri non allineati.
Ad onor del vero la mattinata consiliare è stata movimentata dalla presenza in aula di gruppi d’opinione organizzati, i quali, evidentemente non sentendosi rappresentati dalla maggioranza né dalla minoranza, hanno direttamente rappresentato i loro pareri ad un Consiglio distratto e divenuto latitante.
Basterebbe evidenziare la crescita in città di gruppi d’opinione organizzati per stigmatizzare lo sbando in cui è relegato l’intero Consiglio e la sempre più isolata ed oligarchica giunta di Carlo Marino.
La vera democrazia rappresentativa è il consesso del Consiglio e non la giunta municipale. Il primo viene eletto dai cittadini, il secondo è scelto dal sindaco. Orbene, Caserta è amministrata, si fa per dire, con provvedimenti deliberati dall’organismo esecutivo, la giunta, decisi al di fuori del Consiglio. Grave è stata la diserzione del Consiglio, responsabili gli assenti della prima ora e gli abbandonanti della seconda.
Tutto il Consiglio doveva essere presente per discutere le interrogazioni e le interpellanze, atti di stimolo e controllo concessi ai consiglieri; doveva ascoltare la voce dei commercianti oppositori alla istituita-cervellotica-inconcludente ZTL.
Tutto il Consiglio, al completo di sindaco, giunta e dirigenti, avrebbe dovuto tenersi ed ascoltare le proposte dei genitori degli alunni della scuola “Lombardo Radice” contestatori del DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO. Invece il consesso è saltato, l’atto di civiltà democratica è stato stracciato.
La città va ascoltata con tutte le sue rappresentanze e recepirne proposte, carpirne e comprenderne i malumori per portare a soluzione i desiderata.
Ieri il Consiglio Comunale di Caserta ha scritto una delle peggiori pagine della sua storia recente.
Assentarsi, abbandonare l’aula è sempre negativo, non è atto politico, è solo demagogia di basso profilo, è vigliaccherie e tradimento per gli assenti della prima ora, una castroneria autolesionista ed incomprensibile aiuto concesso dalla minoranza a chi si dice d’opporsi.
Non si comprende l’assenza degli organi di controllo politico dei gruppi partitici ancora sopravvissuti nel Consiglio di Caserta.
Non si capisce come e perché il PD continui ad incassare cazzotti nello stomaco dal suo iscritto il PRIMO CITTADINO avv. Carlo Marino, né si intravede strategia nella latitanza di movimenti, gruppi e partitelli cosiddetti ALTERNATIVI al governo di sinistra.
Non si conoscono azioni di coordinamento, di verifica, d’indirizzo dei PARTITI rispetto ai loro rappresentati nei consessi pubblici. Non si conoscono coordinamenti delle minoranze posti in essere per esercitare il DOVERE del CONTROLLO e dell’OPPOSIZIONE. Tutto è svolto all’occasione, all’abbisogna alla convenienza. Maggioranza e minoranze si confondono nei ruoli e nelle azioni. Per cui consiglieri di maggioranza vestono i panni di oppositori, e consiglieri di minoranza spesso e sovente corrono in aiuto della maggioranza votandone i provvedimenti.
Insomma, un bel quadretto dipinto in sintonia con gli attuali tempi storici segnati dal degrado di certa cosiddetta “politica”. Degrado causa dell’allontanamento dei cittadini dalla PARTECIPAZIONE CIVILE E DEMOCRATICA.
Che dire: “…i consiglieri …ringraziano e promettono di rifarsi attivi e presenti alla PROSSIMA TORNATA ELETTORALE.