SI SONO SPENTI I RIFLETTORI MA A SORRENTO SI SENTONO ANCORA GLI APPLAUSI

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L’EVENTO SUONI DIVINI DIVINO VINO… UN FORMAT VINCENTE

   –  di Edgardo Ursomando  –

Ormai giunta alla sua nona edizione Suoni Divini Divino Vino, kermesse musicale a cura di Mario Mormone, dimostra più che mai di essere un appuntamento consolidato e atteso dagli amanti della buona musica. Nella splendida cornice della Cattedrale di Sorrento, si sono esibiti, nei giorni 24, 25 e 26 ottobre, nell’ordine Giua, Sergio Cammariere e il duo Renaud Garçia Fons & Dorantes. Tre concerti meravigliosi, ognuno con la propria intensità e le sue sfumature. Giua in arte, Maria Pierantoni Giua nella vita, è già vincitrice di numerosi premi e arriva in finale al Sanremo del 2008. Interessanti le sue collaborazioni teatrali, come quella con Neri Marcorè e quelle musicali, tra queste ci piace ricordare quella con il compianto Fausto Mesolella. Lavora anche come pittrice e il suo ultimo disco Piovesse sempre così è in uscita prodotto dalla Egea Music, ma veniamo al concerto. Tre chitarre e una chiesa avvolta dalle atmosfere che Giua, insieme a Pietro Guarracino e Vieri Sturlini, riescono a creare incantando un pubblico attento e competente. La prima serata è stata solo il preludio a quello che si può definire l’evento nell’evento, il concerto di Sergio Cammariere, cantautore e musicista per il quale è già stato detto e scritto tutto in merito alla sua maestria nel mettere insieme parole e musica e farle diventare poesie. Accompagnato da Luca Bulgarelli al contrabbasso e da Amedeo Ariano alla batteria, ha letteralmente stregato i numerosissimi spettatori, e quando dico numerosissimi è perché lo spazio era gremito in ogni ordine di posto, anche quelli non convenzionali. Un concerto sublime, tanto che mi piace pensare che le canzoni forse interrompevano gli interminabili applausi a scena aperta dedicati all’artista. Un ultima nota: da pelle d’oca l’assolo di Cammariere che ha utilizzato come vocalist un pubblico particolarmente partecipativo. Dulcis in fundo la chicca … quella per il pubblico più attento, quella per gli estimatori, ma che in realtà ha attratto, anche questa, tanti di quei appassionati da lasciare sorpresi anche gli stessi organizzatori: a stupire così positivamente è stato il duo, se vogliamo inusuale, composto dal francese Renaud Garçia Fons definito il Paganini del contrabbasso, e dallo spagnolo Dorantes virtuoso del pianoforte. Insieme hanno accompagnato gli spettatori in un viaggio in terre lontane, le sonorità che spaziavano dai balcani, per poi diventare nordafricane e trasformarsi successivamente in iberiche, con improvvise incursioni di flamenco, hanno fatto riscoprire un mondo musicale che si allarga dal jazz, alla fusion, passando per la world muisc fino ad arrivare a quella popolare, un vero e proprio caleidoscopio di note che poteva nascere solo dalla fantasia di due numeri uno del parterre della musica internazionale. Non posso non ricordare la degustazione di vini a fine concerto, curata dall’ AIS e con i prodotti delle Cantine Antonio Caggiano, un piacevole momento per i commenti post concerto. Nella magnifica cornice sorrentina, ho avuto la fortuna di ascoltare dell’ottima musica, degustare prelibati vini e conoscere delle belle persone. L’intero staff di Suoni Divini Divino Vino è simpatico, coinvolgente e competente, tra questi Claudia, moglie e braccio destro di Mario Mormone, il preparatissimo Giuseppe Prudente con la sua famiglia e come dimenticare Francesca e suo marito, impegnatissimo a scattare foto durante le serate. Insomma un bel gruppo di amici che portano avanti un progetto di successo, in cui un’amministrazione comunale lungimirante ha creduto e sono sicuro crederà ancora. Ci ritornerò volentieri.