– di Salvatore Zinno –
A Cellole le cose non vogliono proprio scorrere nel verso giusto, lo slogan elettorale di coloro che poi sono statii vincitori della tornata amministrativa del 2018: “noi siamo il cambiamento”, sembra essere sempre più uno sterile slogan più che un principio o un sacramento!
Dopo le magagne sottolineate da questo giornale nei giorni scorsi, che hanno prodotto una “rizelata” generalista della Sindaca di Cellole, con relativa replica meno generalista delal nostra direttrice, siamo oggi a raccontare dei mancati adempimenti relativi alla legge 33/13, il cosiddetto “decreto trasparenza”.
Cosa dice questa legge; per chi ricopre incarichi politici (non solo elettivi), all’articolo 14 si dice che è fatto obbligo di presentare alcune informazioni che di solito vengono pubblicate sui siti istituzionali degli enti presso i quali vengono svolte le funzioni polito/elettive.
E quali sono queste informazioni? Presto detto, le riportiamo di seguito testualmente:
- a) l’atto di nomina o di proclamazione, con l’indicazione della durata dell’incarico o del mandato elettivo;
b) il curriculum; - c) i compensi di qualsiasi natura connessi all’assunzione della carica; gli importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi pubblici;
- d) i dati relativi all’assunzione di altre cariche, presso enti pubblici o privati, ed i relativi compensi a qualsiasi titolo corrisposti;
- e) gli altri eventuali incarichi con oneri a carico della finanza pubblica e l’indicazione dei compensi spettanti;
- f) le dichiarazioni di cui all’art. 2, della legge 5 luglio 1982, n. 441, nonché le attestazioni e dichiarazioni di cui agli articoli 3 e 4 della medesima legge, come modificata dal presente decreto, limitatamente al soggetto, al coniuge non separato e ai parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano. Viene in ogni caso data evidenza al mancato consenso. Alle informazioni di cui alla presente lettera concernenti soggetti diversi dal titolare dell’organo di indirizzo politico non si applicano le disposizioni di cui all’art. 7.
A sfogliare il sito istituzionale del comune di Cellole, non abbiamo notato nessuna delle informazioni previste per legge; sicuramente sarà sfuggito all’efficientissimo segretario comunale dott. Battaglia che ha appena fatto le valige per dare un senso al dogma del cambiamento.
Assegniamo il compito alla neo segretaria comunale dott.sa Terribile, con l’auspicio che il cognome sia anche un programma.
Ad onor del vero va detto che l’Autorità Nazionale Anti Corruzione, con propria delibera del 2017 ha stabilito che per le dichiarazioni reddituali e patrimoniali (lettera f del citato art 14), l’obbligo di presentazione vige per i comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti, ma scrive: “Resta, invece, fermo l’obbligo di pubblicare i dati e le informazioni di cui alle lett. da a) ad e) del medesimo art. 14, co. 1 anche in questi comuni”; ovvero quelli con popolazione inferiore ai 15.000.
C’è da dire che se avessero pubblicato i dati reddituali, magari avremmo potuto “leggere” con occhio diverso la determina n° 40 del 6 dicembre 2018 a firma del dirigente dell’area finanziaria del comune cellolese che attribuisce agli amministratori (sindaco e giunta) i compensi spettanti per legge; ad esempio alla Sindaca di Cellole, affermato avvocato con diversi anni di esperienza professionale e quindi di redditi dichiarati, le si attribuisce il compenso massimo previsto dalla legge per un Sindaco di un comune con popolazione tra 5000 e 10.000 abitanti, ovvero la bellezza di € 2788,87 meno il 10% in quanto lavoratore autonomo. Tralasciamo gli altri componenti per lo più in attesa di prima occupazione, fatto salvo l’assessore Di Meo – sempre piacevolmente virtuoso – il quale da funzionario dello stato percepisce un’indennità sensibilmente ridotta.
Come recita un adagio: “cambiano i suonatori, ma la musica è sempre la stessa”, per cui ad un anno e mezzo dalle elezioni amministrative che hanno determinato il “raccontato cambiamento”, non è stata fornita ai cittadini nessuna delle informazioni previste per legge dagli amministratori della “rivoluzione cellolese”!
Su questo argomento, anche l’attenta opposizione consiliare ha fatto cilecca e farebbe bene a rimediare esercitando il suo specifico ruolo.
Attendiamo nuove rizelature…..intanto “Cellole è libera” e “insieme possiamo”