di Silvana Narducci
CASERTA – Questa mattina tutti in Piazza Vanvitelli, docenti e studenti dell’Istituto Buonarroti, per la singolare…e disperata…protesta contro l’inerzia delle Istituzioni competenti che non hanno provveduto, nel periodo della pausa estiva, ad eseguire i lavori statici della scuola, costringendo così studenti e corpo docente a lezioni pomeridiane in altri istituti della città. Non si tratta di un piccolo disagio, come si potrebbe pensare ad una lettura superficiale del problema…vi sono una serie di complicazioni di tipo logistico che impediscono il regolare svolgimento delle lezioni e del programma. Non dimentichiamo che vi sono studenti che vengono da fuori città, ed il problema dei trasporti provinciali – soprattutto di pomeriggio – non è cosa da sottovalutare. Il diritto allo studio non può essere garantito semplicemente infilando gli studenti nel primo posto disponibile, bisogna che quei ragazzi siano messi in condizione di svolgere le lezioni al meglio, di usufruire dei laboratori e della scuola stessa…e, soprattutto per un istituto tecnico, non è un lusso ma una vera necessità. Con i doppi turni, si sa, vi saranno decine di richieste da parte degli studenti, di terminare prima le lezioni a discapito dello studio; usufruire di palestra e laboratori sarà difficilissimo se non impossibile, e via discorrendo.
Presenti in Piazza per offrire la propria solidarietà, il vicesindaco di Caserta Maddalena Corvino, un delegato del vescovo ed il sindaco di Pignataro Giorgio Magliocca, candidato alla Provincia…speriamo che la campagna elettorale per le provinciali incentivi i politici a trovare una soluzione.
Domani il triennio dovrebbe cominciare le lezioni, ma gli studenti – che hanno già capito come funzionano le cose – non intendono andare a scuola in queste condizioni, temendo che avviato l’anno le istituzioni si dimentichino di loro, lasciando che l’intero anno scolastico scivoli via così, senza una vera soluzione…e si può dare loro torto? La Provincia aveva fissato un incontro con il Buonarroti il 28 settembre, ma per tutti, dai docenti agli studenti, è troppo tardi: la soluzione è necessario trovarla subito, prima dell’apertura della scuola.
Questo è il motivo della lezione/provocazione di questa mattina (come a dire: “Se dobbiamo essere messi in un posto a caso, senza il rispetto delle nostre esigenze, allora ci mettiamo qui…dove siete costretti a vederci”) sfociata poi nel corteo conclusosi in Prefettura. Qui si voleva chiedere la riapertura di un tavolo tecnico ad horas, perché soluzioni fattibili ci sono, sostengono i docenti, bisogna solo che si abbandoni la strada semplice, quella che consente di nascondere la polvere sotto al tappeto, e fare ciò per cui le istituzioni sono chiamate…decidere ed assumersi responsabilità. Ma la Prefettura non riceve la delegazione…si sono così tutti diretti al Buonarroti dove ragazzi, docenti e genitori hanno creato intorno all’istituto un cordone umano…ultimo disperato gesto per cercare di essere ascoltati.
Docenti ed studenti promettono di prolungare lo stato di agitazione. Intanto e fissato per domani pomeriggio l’inizio delle lezioni per il triennio. Saranno ospitati presso l’industriale Giordani ed il Liceo Diaz dalle 14.20 alle 18.30
