I passeggeri possono avere diritto a un rimborso fino a 400 euro,
se la compagnia aerea fornisce meno di 14 giorni di preavviso
Milano, 19 settembre 2017 – Ryanair ha recentemente annunciato che la compagnia aerea annullerà fino a 50 voli al giorno nelle prossime sei settimane, per migliorare e garantire la puntualità dei propri voli. AirHelp, il servizio di reclami per disservizi di volo più importante del mondo e che in 4 anni ha aiutato oltre 3 milioni di passeggeri ad ottenere oltre quasi 200 milioni di euro dalle compagnie aeree per i loro voli in ritardo o cancellati, anche in questo caso sottolinea come i passeggeri debbano fa valere i propri diritti e richiedere i risarcimenti ove disponibili.
“Cancellando circa 2 mila voli, Ryanair cerca di migliorare le proprie performance, ma a danno dei propri stessi clienti”, afferma Lorenzo Asuni, Country Manager Italia di AirHelp. “I passeggeri coinvolti possono avere diritto a un rimborso fino a 400 euro a prescindere dal prezzo del biglietto, se la compagnia aerea ha fornito meno di 14 giorni di preavviso. I passeggeri dovrebbero quindi prestare molta attenzione a quando ricevono la notifica per iscritto da Ryanair sull’annullamento del volo: deve essere inviata a ciascun passeggero singolarmente e non è assolutamente sufficiente un annuncio generale. La compagnia aerea deve offrire una tratta alternativa che non superi le 2 ore precedenti l’orario iniziale e che arrivi meno di 4 ore dopo il volo originale, o un rimborso completo del prezzo del biglietto più una compensazione”.
In generale, le cancellazioni e i ritardi dei voli possono dare diritto ai passeggeri aerei ad un risarcimento fino a 600 euro. L’importo del rimborso dipende dall‘entità del ritardo alla destinazione, dalla distanza di volo e dal motivo del ritardo o della cancellazione. I passeggeri interessati possono richiedere la loro indennità fino a 3 anni dopo la data del volo. Si tratta di un diritto dei passeggeri il più delle volte a loro sconosciuto (o omesso dalle compagnie aeree), tant’è che meno del 2% degli aventi diritto ha richiesto e ottenuto il risarcimento.