ISERNIA – Con un comunicato stampa, il PD di Isernia racconta la ‘storia’ di Palazzo Orlando, per cui la Regione ha stanziato fondi per 100mila euro: “L’amministrazione comunale di Isernia si contraddistingue, ancora una volta, per l’annosa questione di Palazzo Orlando, dimostrando come al solito inerzia, assenza di progettualità e totale inefficienza in quanto non è stata in grado di spendere 100mila euro che erano stati accordati dalla Regione anni prima. Infatti, proprio a causa dei notevoli ritardi avvenuti nell’approvazione del progetto esecutivo dei lavori di adeguamento funzionale degli impianti elettrici speciali, l’Ente Regionale ha dovuto riprogrammare la somma nel bilancio 2019. Una scelta assolutamente sbagliata perché quest’ultimi dovevano essere eseguiti con i fondi del Provv. alle Op. Pubbl. e non del comune di Isernia”.
La vicenda inerente a tale finanziamento inizia ai tempi dell’amministrazione Melogli che aveva avviato l’iter per la locazione di Palazzo Orlando alla Finanza. Poi, con il sindaco Brasiello, furono sbloccati i fondi per i primi interventi di adeguamento. Ma il palazzo è ancora chiuso, da anni, nonostante un contratto preliminare di locazione tra Comune e Finanza che avrebbe dovuto far introitare 70mila euro l’anno nelle casse dell’ente, da parte delle Fiamme Gialle.
La Finanza, tramite un Accordo di Programma, si avvalse per i lavori del Provveditorato alle Opere Pubbliche, che stanziò 240mila euro, rivelatisi tuttavia insufficienti: in totale, ne servivano ancora 165mila, dei quali 72mila ricevuti dal Provveditorato a seguito di una contrattazione tra l’ente medesimo e l’amministrazione comunale di centrosinistra.
Allo scopo di fare definitivamente chiarezza, si evidenzia che i 100 mila euro mancanti erano stati già assegnati nel 2011 dalla Regione al Comune per la progettazione preliminare e definitiva dell’Istituto scolastico S.G. Bosco. Se così fosse stato si sarebbe avuto un ennesimo spreco di soldi pubblici per uno studio inutile perché l’amministrazione di centrosinistra nel 2015 presentò due progetti definitivi per la ristrutturazione e l’adeguamento delle scuole S.G. Bosco e S.P. Celestino nell’ambito del piano regionale triennale di edilizia scolastica secondo i decreti legge del 2013 e del 2015. Progetti ammessi e successivamente finanziati dal governo Gentiloni nella legge di bilancio 2017 per circa 8 milioni di euro.
Grazie a questi interventi si restituiranno due edifici storici e sicuri alla citta di Isernia.
Negli anni 2014-2015, nel frattempo, l’amministrazione Brasiello decise di investire il finanziamento regionale di 100mila euro per l’adeguamento di alcuni spazi al primo piano dell’auditorium di Isernia, da adibire ad aule universitarie e altre finalità istituzionali.
Nel marzo 2016, invece, il commissario del comune di Isernia chiedeva alla Regione, tramite devoluzione di fondi, di destinare i 100 mila euro per la valorizzazione dei locali di Palazzo Orlando. Successivamente uno scarno progetto esecutivo ha visto la luce solo nel 2017 e oggi, due anni dopo, ancora mancano ulteriori verifiche di vulnerabilità sismiche i cui esiti potrebbero rimettere in discussione gli accordi con la Finanza.
Ora, a distanza di altri 3 anni non si può che paventare il sospetto anche di un danno erariale. I lavori non sono terminati, la Finanza non è mai entrata a Palazzo Orlando e il canone di locazione non è mai stato incassato, senza che il contratto sia stato disdetto dal sindaco. Quindi, oltre al danno la beffa: il Provveditorato alle Opere Pubbliche non finanzia in toto gli interventi mancanti e il Comune di Isernia non solo continua a registrare un mancato introito, ma cofinanzia l’ultimazione dei lavori con 90mila euro e ulteriori rilievi di vulnerabilità sismica per restanti 10mila euro. E i cittadini, ignari pagano, quando Palazzo Orlando poteva già essere destinato a sede universitaria considerando anche la disponibilità del nuovo rettore dell’ Università del Molise oltre al fatto che può essere un attrattore per contrastare il depauperamento di Corso Garibaldi colpevolmente acuito dallo spostamento di tutte le scuole dal centro della città”.