OSPEDALE, QUANDO I COMMISSARI FANNO I COMMISSARI…

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formicaMORRISTA 03.06.19 OSPEDALE, QUANDO I COMMISSARI FANNO I COMMISSARI…(f.n.) – Quando abbiamo letto che uno dei primi atti compiuti dal commissario straordinario dell’Asl Na1, Ciro Verdoliva, era stato quello di far luce, tra l’altro, sulla vicenda delle formiche all’Ospedale San Giovanni Bosco di Napoli, noi, utenti del Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, abituati a veder passare sotto silenzio lo scarrafone & famiglia, che trotterella in reparto e all’occorrenza, non disdegna la frutta cotta, il topo di discrete dimensioni che fa la siesta in un altro reparto o le varie creaturine invisibili dagli effetti devastanti, come lo pseudomonas e la klebsiella che dopo avere allietato con la loro presenza la Rianimazione, si lasciano veicolare anche altrove, abbiamo pensato che il Verdoliva, venisse da un’altra galassia, oppure avesse un discreto senso dell’umorismo, apprezzabile per la verità in questo grigiore, ma…quando abbiamo preso atto che il commissario aveva sospeso sia il direttore sanitario, che l’assistente tecnico del PO,  abbiamo capito che faceva sul serio ed abbiamo ripercorso a ritroso tutte le sconfitte, i silenzi, le mortificazioni, i commenti volgari e le querele ingiuste, che avevano rappresentato l’unica reazione alla denuncia della verità, siamo usciti dal disincanto e ci siamo  riconciliati con il concetto di serietà professionale, il senso di responsabilità, di giustizia e di umanità che dovrebbero essere principio e caratteristica fondamentale, della gestione di una struttura sanitaria sia essa pubblica che privata. Ovviamente non è possibile sottrarsi alla giusta rivendicazione di quel senso di giustizia che, ritualmente, chiamiamo in causa e che oggi impone senza possibilità di distrarsi, il paragone tra l’atteggiamento di chi risolve il problema e chi tende a coprirlo o peggio ancora a negarlo, ponendo in essere, operazioni di facciata a salvaguardia di una Direzione Sanitaria come quella dell’Aorn di Caserta, che si manifesta in tutta la sua incredibile varietà di comportamento, inerme ma saccente, immobile ma vociante, inefficiente ma insultante. Detto questo, ci auguriamo che il manager Ferrante provveda ad impartire un nuovo corso all’ Aorn, a partire appunto dalla Direzione Sanitaria. E adesso se dobbiamo essere realisti, dobbiamo esserlo fino in fondo…il procuratore capo di Napoli Giovanni Melillo, non più tardi di una settimana fa indicava come base logistica dell’Alleanza di Secondigliano, il San Giovanni Bosco…ed il responsabile della commissione anticamorra della Regione Campania aveva, giustamente, dichiarato subito dopo: “Bisogna ricordare, soprattutto, che al San Giovanni Bosco operano eccellenze di grande professionalità. Al loro fianco ci schiereremo per ascoltare preoccupazioni e consigli. La struttura sanitaria è – ricorda – impegnata in una importante operazione di rilancio. Sulla qualità delle prestazioni e, più in generale, sulla logistica”…Persino il governatore De Luca ha reagito a tutela del San Giovanni Bosco quando il ministro Giulia Grillo ne ha chiesto lo “scioglimento”. Tanta solidarietà non si era registrata nei momenti bui dell’ospedale casertano, né ricordiamo che qualcuno si sia schierato al fianco delle eccellenze del Sant’Anna e San Sebastiano, che pur vi erano e vi sono o al fianco di chi non aveva colpa alcuna, quando senza riserve né complimenti, è stato imposto il marchio di Ospedale della camorra al nosocomio casertano…Detto questo,  secondo il nostro parere, la direttrice sanitaria, prima ancora di essere sospesa per l’inerzia mostrata di fonte a fatti gravissimi come quelli denunciati, avrebbe dovuto essere sospesa su due piedi, la prima volta che ha chiamato “camorristi” e “sciacquaprovette” i dipendenti a vario livello, dell’Ospedale di Caserta. Hasta la vista companeros!

2 Commenti

  1. Che questa AORN avesse una Direzione Strategica non all’altezza dei ruoli è talmente evidente tanto questo è vero che basta farsi un giro nell’Azienda per capire . L’esempio più eclatante è la vicenda delle Protesi scadute e sulla quale di sta stendendo un velo . Leggevo pochi giorni proprio sulla questione del San Giovanni Bosco che AppiaPolis faceva in accostamento con quello successo in un tempo non molto remoto sottolineando che il metodo non era cambiato . Il problema che non esistono controlli (anche quello sindacale ) e dove manca il controllo si creano come dice il Commissario Verdoliva zone “grigie” . Ci vorrebbe una maggiore trasparenza nella condizione della Cosa Pubblica e purtroppo non sempre si evince

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