– di Francesca Nardi –E se non fosse per quell’amore sordo, cieco, inossidabile… che lega il cuore e la mente al Borgo…quell’amore inutile, che s’intrufola nelle vene e riesce ancora a farti compagnia, a blandirti… mentre calpesti la menta ruvida e selvatica e senti il terriccio che si sgrana sotto i passi…e attraversi il silenzio che grava sul palcoscenico del Castello…freddo come l’agonia delle emozioni… e se non fosse per questa offesa rovente che lambisce lentamente la memoria e implora un gesto di pietà…di quietudine…dovremmo guardarci tutti… negli occhi…e liberarci dal controllo sonnolento dell’inerzia, fare di quel che resta di noi…una folla incontrollata e correre a rotta di collo, lungo i tornanti, fino alla città nuova e scuotere con violenza i ridicoli paludamenti che avvolgono il sindaco e la sua corte, interrompere questa farsa che disonora la storia, svergognare i “mazzari” del terzo piano e trascinare le comparse nella piazza…Eccola, casertani, la dimora di Syfridina, ciò che rimane del decoro, del patrimonio morale di un popolo, della sua dignità e dell’impegno di un sindaco, del volgare “parolare” dei suoi lacchè…eccola…la Bellezza affidata alla sensibilità e discrezione di quattro amici che bevono birra scadente al bar e giocano nei consigli comunali, con quel che resta del voto… Eccolo il Castello di Casertavecchia, l’utile gioiello da indossare nei riti di Settembre al Borgo, lo scrigno prezioso in cui nel tempo ha attinto splendore, il cuore di ogni casertano… eccola la breve ingloriosa storia raccontata dalle immagini, dal 18 settembre dell’anno scorso ad oggi…raccontata dal pianto versato sull’album fotografico della vergogna. memorie negate che sfilano lentamente sul cuore…Il Castello di Casertavecchia, il Castello di Syfridina, il Castello dei Casertani sta “macerando” lentamente, immerso in un ignobile degrado….gli interni depredati e distrutti, vandalizzati…i pavimenti medioevali, divelti, asportati…i rovi decorano i tramonti in controluce….il tocco magico dell’arte raffinata della natura, con la sua bellezza riesce soltanto per un attimo a lenire il tormento, ma è già notte sui domani che non potremo raccontare…l’erba selvatica infiltra le pietre antiche, ricopre, annienta, distrugge, seppellisce…tutto nel silenzio circostante, un orrendo silenzio…una pergamena grigia firmata dai fantasmi del Borgo…Gli effetti devastanti dell’ignoranza grassa che nutre una sconosciuta ma, de facto, reale e concreta strategia di distruzione, stanno compromettendo la sopravvivenza di un bene prezioso…Per ragioni incomprensibili, il Castello è stato sottratto alla custodia, quasi “religiosa”, dei volontari della Protezione Civile, veri e propri templari che, con Roberto Forlani prima e Enzo De Lucia dopo, avevano negli anni contribuito, non soltanto a mantenere vivo nella memoria di ognuno, lo splendore della storia di questa terra e dei suoi uomini, ma in gran parte al successo di immagine che ogni anno si rinnovava con il Settembre al Borgo, al di là delle più o meno interessanti rappresentazioni in programma…Oggi, a due mesi dal prossimo settembre, tutto tace…un ignobile silenzio classifica la sensibilità di chi si concede il lusso di governare, dopo avere preso in giro la storia, dopo avere offeso una intera comunità. Ed il consigliere di riferimento di Casertavecchia, in tutto questo meraviglioso scenario, quale parte recita?, cosa fa di bello? …Si ha quasi l’impressione che tanta vegetazione selvatica sia così rigogliosa perché viene annaffiata ritualmente, dalle “pisciatine” territoriali del consigliere di riferimento, al quale evidentemente il sindaco fornisce litri e litri di acqua per contribuire ad alimentare le risorse idriche …appunto e far crescere l’erba…State calmi…risentirsi sarebbe davvero ridicolo…state calmi e soprattutto tacete…dopo le belle e significative immagini del degrado del Chiostro di Sant’Agostino e la vergogna del Castello di Casertavecchia, diventano ridicole persino le eventuali vendette trasversali…in cui siete maestri…quindi buoni e …Hasta la suerte!
Il cortile del castello di Caserta Antica e’ liberamente accessibile. Uno dei cancelli, e si vede anche dalle foto, e’ stato asportato. Questo, forse, il sig. Aniello non lo ha notato …..
L’ho notato eccome! Ho notato pure che i portoni sono stati portati via tra l’indifferenza di alcuni… Come ho notato che da quando dal Comune hanno chiesto la restituzione delle chiavi sono iniziate una serie di “sfregi” alla struttura: rimozione di lucchetti più volte apposti, rottura dei fari colorati che hanno abbellito la cinta esterna del Castello durante il Settembre al Borgo, trafugati arnesi che servivano per il campo archeologico… Qua per ristabilire la legalità c’è veramente bisogno della collaborazione di tanti. Non può prescindere lo sviluppo della cittadella dalla “non presenza” di persone che hanno veramente a cuore il posto indipendentemente dalle idee. Pertanto vorrei cogliere l’occasione, fermo restante la descrizione dei fatti e delle verità, per chiedere scusa alla Dott.ssa Nardi per aver personalizzato lo scambio di idee e di essere stato indelicato verso il suo operato professionale. Spero voglia al più presto salire sui Colli in modo da prenderci un caffè.
In risposta ad Aniello Canzano
Caro signore e con questo abbiamo chiuso spero, nel senso che io non intendo risponderle mai più perché non ho gli strumenti adeguati per rispondere ai suoi insulti che meriterebbero lo stesso tipo di preparazione e di conoscenza che ha lei. Quindi può continuare da solo, se crede. io mi limiterò a dirle poche cose: sono 40 anni che io mi interesso di Casertavecchia e può verifica all’ emeroteca; mi chiedo dove fosse lei, orgoglioso abitante del Borgo, quando io mi prendevo gli insulti e peggio, perché assieme ad un operatore e con tanto di telecamere filmavo quella roulotte-vespasiano e relativi tavolini unti e bisunti e mucchi di monnezza, che il vostro orgoglio di orgogliosi abitanti di Casertavecchia, consentiva stazionassero nella pineta…La batuta che lei fa sulla “psiciatina” di Maietta, vero e proprio nocciolo del problema è, mi consenta patetica come
gran parte del resto…Io so esattamente quando e come sono andata a Casertavecchia negli ultimi 40 anni ma purtoppo non so dove fosse lei…Come io mi sia procurata le fotografie e chi le abbia scattate e come io sia entrata nel Castello o qualsiasi altra cosa io abbia fatto, non la riguarda. Lei non ha un solo argomento da contrapporre alle foto, siano esse due o tre o 345. Lei si firma Aniello Canzano allo stesso modo in cui io potrei firmarmi La Vispa Teresa…Se lei fosse ciò che sostiene di essere e chi sia lei lo si comprende dalla terza riga…venga nella mia redazione, mostri quel coraggio che dietro alla tastiera hanno tutti, proprio tutti e venga a dirmi di persona ciò che dichiara con un nome posticcio. Se lei è quella persona perbene che sostiene di essere, deve venire a dirmi di persona che io sono una pseudogiornalista, che si fa imbeccare e che sono di parte…Ovviamente…se essere di parte significa non essere dalla sua parte, ebbene sono di parte. Adesso può commentare, scrivere, insultare e fare tutto ciò che vuole ma se non lo verrà a fare anche di persona, mi dispiace ma lei avrà perso il diritto di parola, dopo aver perso quello di firma…eppure pensavo di essere stata chiara al telefono…peccato!
Mi duole contraddirla ancora una volta poiché il nome che uso Aniello Canzano è lo stesso con cui sono stato battezzato. Addirittura (dovrebbe ricordarselo) le ho detto che mio nonno Aniello era colui che si occupava dell’illuminazione pubblica quando era ad olio. Può chiedere informazioni su di me, mi conoscono tutti. Per quanto concerne l’incontro in redazione può fissarlo quando vuole non ho problemi a ripeterle quello che penso e di cui sono convinto. Quando si opera nel giusto e con coscienza non si ha paura di nulla.
L’aspetto domani pomeriggio alle 16. Grazie
Leggendo questo articolo mi è venuta voglia di liberarmi da ogni controllo (freni compreso) per farmi una folle ed incontrollabile corsa a rotto di collo, lungo i tornanti fino alla città nuova per sfracassarmi la testa contro il primo palazzo che incontro…
Un articolo così fazioso e pretestuoso nonché falso nei contenuti non lo avevo mai letto. Io sono un abitante di Casertavecchia. La mia famiglia è da generazioni nella cittadella medioevale, mio nonno era chiamato “u lampionar” poiché era colui che accendeva l’illuminazione quando ancora era ad olio. Non consento di parlare male della mia cittadella da chi non vive nel quotidiano sia i problemi e sia le bellezze che la contraddistinguono solo per confezionare artatamente un articolo per curare interessi di privati a discapito dell’interesse pubblico. Quest’amministrazione avrà mille difetti ma non quello di recuperare beni “pubblici” da mani private. Oggi è possibile chiedere al Comune le chiavi per poter creare attività culturali compatibili al contesto “Castello”: fino a tre anni fa non era cosi. La possono chiedere pure chi ha gestito sin ora “Il nostro Castello” quindi non vedo dove è il problema. Oppure la chiave doveva essere solo ed esclusivamente nelle loro mani in modo da celare qualche particolare interesse?
L’articolo è pretestuoso poiché non ci si limita ad annunciare il dramma o il problema “incuria”: si attacca il consigliere di riferimento forse colui che ha messo le mani su qualche interesse privato? Leggo (da abitante residente) che l’erba cresce grazie alla “pisciatina” del consigliere Maietta quando costui è stato uno dei pochi a prestare un minimo di attenzione a Casertavecchia e nello specifico al Castello. In tre anni di mandato, con un Comune in dissesto, escludendo le altre tre frazioni di collina, le posso ricordare al volo: Arco di accesso alla città ricostruito, il Castello finalmente aperto non a pochi privilegiati, attivazione ZTL, illuminazione di tutto il Borgo compreso Cattedrale, Campanile e cinta esterna del Castello, riportato dopo due anni di fermo il “Settembre al Borgo” (tra l’altro proprio il Castello è stato il palcoscenico principale, preparato parcheggio per residenti in via Sotto le Mura, progettato lavori (che inizieranno tra pochi giorni) per l’illuminazione interna del Castello, sistemato arredo urbano (muretti, cestini, panchine), ricostruita fontanina nella pineta più volte poiché più volte vandalizzata, sdemanializzazione e ritorno in house dell’Ufficio delle Poste, avviati impegni giudiziari per riappropriazione dei beni comunali in Piazza. È stato latore di convegni e campi universitari archeologici e proprio in questi giorni precisamente nella prima decade di luglio con l’emanazione del Mibac della prima concessione di scavo archeologico rilasciata nei decenni tra l’antico perimetro di Casertantica…. Tutto ciò documentato su documenti protocollati (e non a chiacchere), sulla pagina Amici dei Colli Tifatini (riferimento della Comunità collinare) e nella memoria degli abitanti onesti di Casertavecchia cioè quelli che ci vivono senza avere “interessi “ particolari…. Economici intendo.
Gentile signore, mentre si diverte a correre a rotta di collo lungo i tornanti, verso la città nuova, seminando le perle del suo spirito mi consenta assai fuori posto, faccia attenzione a non perdere definitivamente il controllo delle parole…visto che ha perso il controllo della lettura… Lei non consente che si parli male della sua cittadella?, è legittimo…ma scusi… chi ha parlato male della sua cittadella?, dinanzi a 40 fotografie esclusivamente riferite al Castello di Casertavecchia, che farebbero vergognare chiunque avesse un minimo di pudore, io dovrei chiedere il permesso a lei o a chi, di indignarmi?, lei nella sua foga difensiva è riuscito a rendersi conto che stavamo parlando del Castello e non di altro?, e lei come si permette di definire fazioso un articolo che riferisce con le immagini e motiva ampiamente con le stesse, lo sdegno di chi firma?, o devo chiedere il permesso al lei per indignarmi?, Lei ha il diritto di indignarsi a sua volta e soprattutto confutare con i fatti ciò che io affermo, dichiaro e dimostro…come potrebbe fare?, bene… potrebbe dimostrare che le foto pubblicate sono fotomontaggi, perché le ricordo che io ho pubblicato 40 foto a sostegno di ciò che ho scritto e lei ha avuto il coraggio davvero singolare di parlare, ironizzare, offendere, evitando opportunamente di profferire una e dico una sola parola, su quelle immagini… Le sembra corretto?, a me no. Grazie!
Cara signora deve “certamente” chiedere conto a me ed a tutti i miei compaesani visto che ognuno di noi ha investito in Casertavecchia con sforzi economici senza eguali e con affetti. Lei aveva il diritto di “indignarsi” se si fosse indignata per le stesse scene quattro anni fa, dieci anni fa, venti anni fa, trenta anni fa etc. perché le immagini erano sempre le stesse da 40 anni a questa parte… Noi del posto abbiamo il diritto di indignarci, tra l’altro lo facciamo quotidianamente e gratuitamente a differenza sua. Il Castello non è un corpo a parte della cittadella ma è un tutt’uno con essa. Quattro anni fa, dieci anni fa, venti anni fa, trenta anni fa la gestiva chi lei descrive nella esposizione come “veri e propri templari a cui per ragioni incomprensibili è stata sottratta la custodia”. Ed adesso vorrebbe far credere a chi legge che la colpa è dell’amministrazione Marino? Ma veramente fa? Quelle immagini le conosco bene e sono le stesse che vedo da quando sono nato. Lei dove era negli ultimi quaranta anni? Non si è mai indignata prima di adesso per la causa Casertavecchia ed io adesso dovrei crederle? Vogliamo parlare delle 30 foto (non 40)? Bene. Parliamone. Lei ci ha postato 25 immagini che riguardano il lato esterno al Castello e siccome so per certo che lei non abita a New York ma nel casertano conosce benissimo le condizioni meteo al 25 giugno, dopo l’inverno più piovoso che io ricordi e quindi a 21 giorni dall’ultima pioggia non è che poteva trovarci violette e ciclamini. E’ normale trovarci un po’ di erba cresciuta. L’attività manutentiva del posto doveva coincidere con l’avvento del campo archeologico estivo concordato con l’università. E’ già questa un attività mai svolta sin ora che è già al suo secondo appuntamento. E lei che si spaccia per una appassionata-cultrice del nostro Castello dovrebbe sapere. Evidentemente le sarà sfuggito. Nelle venticinque foto esterne al Castello ve ne sono alcune che scrutano l’orizzonte e mostrano vegetazione che si è incarnata nei muri e questo non è una responsabilità dell’attuale amministrazione poiché per arrivare a quello schifo ci sono voluti anni ed anni. Anche questa tesi è smontata ma il bello viene adesso. Lei ci posta cinque foto dell’interno del castello solo di un ambiente però il chiostro di Sant’Agostino (sarei curioso di vedere anche l’altro ambiente adibito in questi ultimi 40 anni a deposito). Ebbene è strano che lei abbia avuto accesso a quell’ambiente perché è chiuso a chiave e la chiave la tiene chi ha gestito negli ultimi decenni. E’ evidente che queste foto o gliele hanno mandate oppure è stata accompagnata da chi ha le chiavi ed è lo stesso che ha ammucchiato tutta quella roba che con il Castello e con la nostra Siffridina non ha nulla a che vedere. Era questo il modo con cui voleva valorizzare il posto? Mah Andiamo avanti. In tutte queste foto mi perdoni non ho trovato quella dove si vede il consigliere di zona Maietta pisciare sulla vegetazione per irrorarla. Ma non era importante, ero solo curiosità.
Adesso scopriamo le carte. Si da il caso che in questi giorni vi era un incontro tra il Sindaco e chi aveva le chiavi. Incontro che doveva mettere le basi per un rinnovo dello scempio oltre che abuso più grande che la nostra cittadella potesse patire. Ovviamente con l’appoggio di noi cittadini (che abbiamo preso visione bel progetto che questa amministrazione ci ha presentato), il massiccio lavoro del consigliere di zona M. Maietta (onnipresente ed una autentica furia nella lotta alla civiltà che la cittadella ha intrapreso) e grazie al Sindaco sempre attento ad accontentare le doglianze del consigliere, l’incontro non è andato a buon fine per chi aveva le chiavi ovviamente. Oddio. Che va a succedere? PUFF! Esce l’articolo “Casertavecchia, la vergogna di un Sindaco , la nostra vergogna”. Ma lei pensa di avere a che fare con dei fessi? Ma lei crede di trovare nella cittadella medioevale ancora persone col bastone in mano che corrono appresso alle caprette che fanno ciao??? Tra l’altro lei è conosciuta nell’ambiente come “una di parte” a conferma di quanto evidenziato.
Niente di meno lei scrive “il castello è stato sottratto all’attenzione quasi RELIGIOSA dei volontari bla bla bla” . Ma che cavolo hanno fatto in tutti questi anni? Ma con RELIGIOSA cosa intende? Pregavano tutti i giorni affinché non cadesse? Dopo l’impegno degli anni settanta vi è il vuoto!! Sono passati 50 anni da allora ed hanno avuto taciti rinnovi per “rendita acquisita” senza muovere un dito per la promozione del sito. Ne vogliamo aspettare altri 50? Nelle stesse mani? Io di certo non posso prevedere il futuro e tanto meno la riuscita di tale progetto, ma almeno si è dato una svolta. Il vecchio lo sappiamo già.
Concludo la mia esposizione portando all’attenzione le ultime parole del suo articolo:
“State calmi…risentirsi sarebbe davvero ridicolo…state calmi e soprattutto tacete…dopo le belle e significative immagini del degrado del Chiostro di Sant’Agostino e la vergogna del Castello di Casertavecchia, diventano ridicole persino le eventuali vendette trasversali…in cui siete maestri…quindi buoni e …Hasta la suerte!”
Queste sono parole di chi sa di perdere qualcosa e butta le mani avanti e non certo di una pseudo giornalista. Le hanno mandato pure questo oltre che le foto? Ma lei a Casertavecchia ci è stata? Si legga l’articolo del 28 giugno pubblicato sul Mattino di Caserta. Legga come una giornalista nella fattispecie Nadia Verdile espone i fatti e come la sua esposizione aiuta un territorio a risalire la china e non a mortificarlo. Prenda spunto.
In ogni caso ci tenevo a dirle che le cose sono cambiate e sopratutto abbiamo fame di dignità. Dobbiamo recuperare anni di soprusi. Un passo alla volta e con le persone giuste ci riusciremo. A questi signori fate sapere che “è fenut a zizzinella”e soprattutto ci muoviamo ope legis e non ci faremo più pisciare in mano.. Hasta la muerte
A 800 Km da Caserta, in provincia di Lecco, ci sono dei castelli “scarrupati”, che sono inseriti in un percorso Culturale-Turistico, prendendo come spunto il romanzo di A.Manzoni “I Promessi Sposi” e, incredibilmente, riescono a fare Business soprattutto quando sono in visita le scolaresche del 2° anno delle superiori. Torre dè Busi ( castello come dimora dell’Innominato), Somasca di Vercurago ( castello come prigionia di Lucia), Pescarenico ( convento dei Cappuccini dove viveva padre Cristofaro; attraccata la “barca” che servì per la fuga di Renzo e Lucia fino a giungere a Lecco (“quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno …”). Da noi, invece va di moda la canzone della grande MINA “Parole, Parole, Parole” e niente Business!!!
Io non so a chi si rivolge , e, a chi attribuisce le responsabilità l’autore di questo articolo, so che i ragazzi di Ecocar fanno il più possibile e talvolta anche l’impossibile per rendere decoroso e godibile l’ intero Quartiere di Casertavecchia. La pulitura del complesso di del castello che allo stato meriterebbe di un buon lavoro di sfalciatura dell’ebacce, forse non rientra nelle competenze dei lavoratori di Ecocar. Sono sicuro che se autorizzati non si tireranno in dietro e faranno di certo un buon lavoro. Chi scrive è un cittadino del Quartiere che vive da oltre mezzo secolo in Lombardia e che quasi ogni anno torna nel suo paese natio , per tale motivo posso affermare che il Quartiere non è mai stato così decoroso e ben tenuto. Certo di può fare e si deve fare sempre meglio, io me lo auguro e lo auguro all’ interno Quartiere.
Gentile signore, complimenti!, per essere un cittadino che da oltre mezzo secolo vive in Lombardia e “quasi” ogni anno torna nel suo paese natio, sembra eccezionalmente bene informato sulla ditta che si occupa dei rifiuti…e che peraltro nell’articolo non viene menzionata, così come non viene menzionato quello che lei chiama il Quartiere, dal momento che l’attenzione è esclusivamente rivolta al degrado in cui versa il Castello. Il problema va al di là della sfalciatura dell’erba ma lei, ovviamente, visto che vive da oltre mezzo secolo altrove, come fa a conoscerlo? Grazie dell’attenzione.
Assurdo. Senza parole.
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