CASERTA – Quando il cuore chiama, il capitano risponde. Con un futuro prossimo ancora da ricostruire e una flebile speranza di wild card di A2, la Juvecaserta ha deciso di riaffidarsi a Nando Gentile, che chiude il cerchio dei grandi protagonisti del 1991 come allenatori dei bianconeri. Con una squadra e una città delusa dalla mancata promozione in A2, il leggendario capitano dello Scudetto ha deciso di entrare in gioco a 15 anni dall’ultima volta, quando tentò da giocatore l’assalto alla seconda serie nazionale. Gentile è stato presentato quest’oggi nella sala clinic del Palamaggiò. Le parole introduttive di Antonello Nevola (Abbiamo iniziato a programmare dopo il ko di Nardò, ripartiamo dalle 27 vittorie) lasciano intendere quale vuole essere la missione di Nandokan: ricostruire Caserta, non solo nel visibile ma anche nei lati più nascosti, ma forse più importanti: “Voglio dare una mano alla squadra e alla società, riportarla più in alto possibile, con un progetto che coinvolga anche le giovanili. Tutti conoscono la storia dello Scudetto, vinto con sette elementi cresciuti in bianconero: bisognerà ricostruire quella storia. Non sarà semplice, ma vorrò cominciare dai nostri ragazzi, scavando qualche giovanotto che possa far parte del roster. Ci saranno vittorie e sconfitte, momenti belli e brutti; nonostante lo sconforto in gara 3 con Nardò, ho sentito nel palazzetto l’atmosfera dei giorni migliori. Avere tanti soldi non vuol dire essere favoriti, ci vuole talento, fortuna, condizione fisica. Lavoreremo al massimo, vengo da una cultura del lavoro insegnata da Marcelletti e Tanjevic, con quella si costruiscono i campioni, il tutto per un progetto voluto dal Presidente Iavazzi, tornare in A”. Nando Gentile non parla nemmeno di A2, ma ha scelto su cosa fondare il suo regno casertano: “Per la B servirà una squadra fisica e aggressiva, con esterni capaci di creare per se’ e per gli altri. Ma quel che conta sarà entusiasmo e programmazione. Non sarà facile, ma vogliamo riportare Caserta e il suo pubblico dove merita”.