ELEZIONI EUROPEE: CHE COS’È LA DESTRA, COS’È LA SINISTRA … E COS’È IL TRASFORMISMO

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Passate le elezioni europee il sottobosco politico si inerpica in iperboleggianti disamine del voto, in rivelazioni di sondaggi segreti e profetiche descrizioni dei prossimi scenari politici. Certo è, che durante la campagna elettorale ne abbiamo viste di tutti i colori, il trasversalismo è ormai una prassi consolidata e accettata da tutti, non fa più scandalo tradire i propri ideali, qualora questi ci siano mai stati. Quello che poteva sembrare lapalissiano viene sconfessato nella realtà, legami indissolubili, patti di ferro, croce sul cuore e giuringiurello sono regolarmente disattesi. Oggi, buona parte di chi fa politica è assimilabile a un novello Fregoli, trasformista per eccellenza, dove la definizione di trasformista vuole essere un modo gentile per identificare: il voltagabbana, il traditore, l’opportunista o il pagnottista, comunque il senso è quello. Infatti, chissà per quali improbabili alchimie, sembrerebbe che buona parte dei consiglieri regionali che fanno capo al Governatore, si siano spesi in una considerevole campagna elettorale per esponenti di partiti che notoriamente rappresentano la loro opposizione in consiglio regionale. Così i nostri prodi e fieri cavalieri, difensori del vessillo del centrosinistra regionale, area politica a cui devono le loro temporanee fortune, si sono battuti aspramente per la conquista anche dell’ultimo voto utile da far assegnare al loro pupillo di Forza Italia o della Lega. Per carità non c’è nulla di male, se non il venir meno al patto stipulato con il proprio elettorato, che viene invece utilizzato come merce di scambio “politico”, insomma è più un problema etico. Possiamo asserire che le ultime elezioni sono state una competizione elettorale drogata? Assolutamente no, è nostra convinzione che se gli elettori hanno deciso di votare come hanno votato, lo hanno fatto con convinzione, anzi forse questa volta sono stati loro a prendere in giro gli account elettorali, strappando a questi qualche cena o l’arrembaggio al classico buffet, e dopo aver lautamente gozzovigliato si saranno anche trincerati dietro alla solita frase di convenienza del tipo “lo faccio solo per te!”, una presa in giro magistrale … degna dei loro maestri. Ma in tutto questo bailamme, c’è anche chi vuole prendere le distanze da questa promiscuità, incorrendo però in una gaffes politica che rafforza più che mai il proverbio latino “Excusatio non petita, accusatio manifesta”, ed è proprio il consigliere comunale del capoluogo Donato Tenga, che in una sua nota riguardo le sue scelte elettorali ha tenuto a precisare che notoriamente non è mai stato uno di sinistra, quasi a giustificare una sua scelta di voto, dimenticando però di far parte di un consiglio comunale di centrosinistra e di essere stato eletto nella lista Democratici per Caserta, il cui ispiratore è stato il consigliere regionale Alfonso Piscitelli, uomo della squadra di De Luca e quindi di centrosinistra, per cui non è da escludere che il suo seggio sia scattato proprio grazie al voto di chi milita o crede in quell’area politica, elettorato che forse non avrà gradito la sua affermazione. Ma anche questo caso lascia il tempo che trova, perché alla fine il sindaco Carlo Marino, così come il governatore Vincenzo De Luca, faranno finta di distrarsi e tireranno a campare, perché alla fine un po’ di trasformismo serve a tutti.

Il Bagatto