Ieri in pompa magna sotto portici di palazzo Castropignano, attenzione mica pizza e fichi, perché stiamo parlando dei freddi e marmorei portici del palazzo comunale, mica una qualsiasi stanza di rappresentanza dedicata alle occasioni importanti come potrebbe essere la calda e accogliente sala giunta o magari quella del consiglio comunale. Perché ci sono occasioni e occasioni, e quella che vi stiamo raccontando è una di quelle che rimarranno scalfite imperiture nella memoria dei cittadini casertani e non solo, roba che in un prossimo futuro al solo ricordo sgorgheranno fiumi di lacrime di commozione. Ebbene, in quell’atmosfera da obitorio, fredda e distaccata, Il Rotary Club Caserta Terra di Lavoro 1954, con il suo presidente Alessandro Pasca di Magliano e i suoi soci, ha realizzato una meritoria e preziosa iniziativa a favore degli immigrati, donando loro dei giubbotti catarifrangenti. Una cerimonia solenne, caratterizzata dalle facce contrite e dall’aspetto compassato degli astanti, tra cui spiccava la presenza del consigliere comunale Antonio De Lucia, che in rappresentanza dell’amministrazione comunale sfoggiava un completo scuro con tanto di black tie, che elegantissimo ed in tono con l’atmosfera, è sembrato particolarmente colpito dall’evento tanto da lanciarsi in un accorato estremo saluto ai presenti. “Un giubbotto per salvare una vita” questo è il messaggio che i benefattori hanno voluto lanciare, proprio a ricordare ai numerosi immigrati pervenuti a ritirare l’utilissimo gadget, che il dispositivo catarifrangente è utilissimo proprio perché loro essendo neri, indossandolo possono salvarsi da pericolosi incidenti che potrebbero capitargli percorrendo le buie strade cittadine o le pericolose strade di campagna. Qualcuno degli immigrati presenti ha apprezzato molto il gilet salva vita, considerando che adesso potrà fare a meno di ridere per tutto il percorso in bici, non perché è felice, ma solo perché costretto ad utilizzare la bianca chiostra di denti come catarifrangente. Intanto, sempre sotto i portici del comune, c’è qualcuno che invece utilizza quegli spazi per difendere un’idea, un progetto, una realtà. Una realtà che ne ha fatte nascere tante altre, come il piedibus, iniziativa meritevole e di cui l’amministrazione comunale se ne è fatta più volte vanto, senza però aver minimamente contribuito alla sua messa in opera. Il piedibus è una delle tante attività che nasce dalle associazioni che gravitano intorno al Centro Sociale Ex Canapificio di viale Ellittico, centro di aggregazione multiculturale e multietnica, che si occupa di dare risposte a chi spesso non trova le risposte dove dovrebbe. Sede del progetto di accoglienza SPRAR, che si è visto sospendere inspiegabilmente l’erogazione dei fondi dal Ministero degli Interni. Sotto i freddi e marmorei portici del comune di Caserta, giovani casertani e giovani immigrati, insieme, preparano i cartelli e i manifesti per la manifestazione prevista per il prossimo 24 maggio, quando scenderanno in piazza per sensibilizzare l’opinione pubblica sullo scippo dell’ex canapificio e sul progetto SPRAR, magari indossando il gilet catarifrangente con tanto di logo del Rotary sulla schiena.
Se qualcuno volesse dare una mano tangibile a questa realtà può partecipare alla manifestazione del 24 o destinare il proprio 5 x 1000 all’associazione “COMITATO PER IL CENTRO SOCIALE” codice fiscale 93041060612, oppure donare del denaro attraverso un bonifico intestato al “Comitato per il centro sociale” – Iban IT03G0335901600100000165347 … non necessariamente in pompa magna.
Il Bagatto
cose da pazzi!
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