SESSA AURUNCA: L’OPPOSIZIONE SI COMPATTA E PARTE ALL’ATTACCO DELL’AMMINISTRAZIONE – I PECCATUCCI DEL SINDACO SASSO

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GINO TOMMASINO: “SASSO DOPO SASSO”…. CI APPROSSIMIAMO AL CIGLIO DEL BURRONE…!!! VIENE POSTA LA QUESTIONE DEL SEDILE DI SAN MATTEO

sessa SESSA AURUNCA: L’OPPOSIZIONE SI COMPATTA E PARTE ALLATTACCO DELL’AMMINISTRAZIONE   I PECCATUCCI DEL SINDACO SASSO(s.z.) – C’era una volta l’amministrazione del fare…lo slogan del Sindaco di Sessa Silvio Sasso: “passo dopo passo”!

A dirlo in maniera convinta – finalmente – è l’opposizione consiliare sessana, ricompattatasi di recente, la quale tramite il dott. Gino Tommasino (sindaco uscente del comune) lancia una serie di accuse; in merito alla fatiscenza dell’ospedale, dei contributi dati alla squadra di calcio locale mal giustificando l’uscita finanziaria, ma soprattutto verso le condizioni di uno storico immobile cittadino: il Sedile di San Matteo.

Questo è un fabbricato che dovrebbe rappresentare un simbolo per la città di Sessa perché, nel medioevo era il luogo presso il quale si riuniva la “classe dirigente” per amministrare la città. Adesso è in rovina, dopo improvvidi rimaneggiamenti di epoca fascista, durante la quale l’immobile fu adibito a “casa del fascio”, oggi ospita: l’associazione mutilati ed invalidi di guerra, l’associazione combattenti e reduci e la pro-loco (una delle pro loco cittadine, ma almeno questa è legalmente riconosciuta a differenza di quella di cui ci occupammo in occasione dell’articolo sul presepe al castello).

Il fatto grave messo in evidenza da Tommasino e soci, è che questo immobile è assolutamente non idoneo ad ospitare persone, a seguito di un’ordinanza emessa dai Vigili del Fuoco di Caserta il 16 gennaio scorso, i quali provvedevano a svolgere un sopralluogo unitamente al tecnico comunale Geometra Rafaniello e ad agenti del locale Comando di Polizia Municipale.

A seguito del sopralluogo, i VV.F. emettevano apposita ordinanza nella quale scrivevano: “…per quanto sopra, si provvedeva a: “ad inibire l’uso del locale sito al civico 92 (sezione combattenti e reduci) tramite polizia municipale di Sessa Aurunca e tecnico comunale Rafaniello Luigi, fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.”

Abbiamo detto, eravamo al 16 di gennaio, oggi primo aprile, oltre ad aver posizionato una rete di plastica a circa un metro dal muro perimetrale del fabbricato, non è stato fatto niente.

Ma dove sta il problema?

Immagine SESSA AURUNCA: L’OPPOSIZIONE SI COMPATTA E PARTE ALLATTACCO DELL’AMMINISTRAZIONE   I PECCATUCCI DEL SINDACO SASSODa informazioni raccolte da questa redazione, il problema sta tutto nella tettoia del fabbricato di proprietà comunale, infatti nella relazione dei VV.F. si vedono chiaramente delle lesioni di oltre cinque centimetri nel soffitto a volta che pregiudicano la staticità dell’immobile.

Dopo una presa di posizione così netta dei Vigili del Fuoco, cosa avrà mai fatto il Sindaco Sasso – proprietario pro tempore del fabbricato – avrà chiuso tutto e ordinato i lavori di restauro conservativo…non proprio; ha fatto finta di niente, è già questa puzza di reato di omissione di atti d’ufficio, ed ha consentito agli abituali fruitori di poter continuare ad entrare ed uscire dal Sedile di San Matteo.

In più, diverse comitive di turisti, in questi tre mesi dall’interdizione dei VV.F., hanno trovato libero accesso al sito; ma non solo “normali” turisti, addirittura un Ministro della Repubblica.

Immagine 1 SESSA AURUNCA: L’OPPOSIZIONE SI COMPATTA E PARTE ALLATTACCO DELL’AMMINISTRAZIONE   I PECCATUCCI DEL SINDACO SASSOInfatti, udite udite, il 20 gennaio, dopo pochi giorni dal sopralluogo dei tecnici dei VV.F. il Ministro della Difesa (in carica), dott.sa Elisabetta Trenta, in visita privata a Sessa, viene accompagnata in giro per i monumenti cittadini da guide locali della pro-loco, e ricevuta nel Sedile di San Matteo proprio dal sig. D’Onofrio presidente dell’Associazione Mutilati ed Invalidi di Guerra; il tutto riportato in pompa magna da un giornale locale portavoce dell’amministrazione comunale.

Non credo che gli attuali occupanti del fabbricato: la Pro-loco o le associazioni di memoria storica della grande guerra, siano coscienti del pericolo che corrono; se loro continuano ad entrare, lo fanno in assoluta incoscienza.

Cosa ben diversa è l’atteggiamento del primo cittadino e dei tecnici comunali che dovrebbero consigliarlo, e qui veniamo ad una “seconda puzza di reato”.

Poche settimane fa, un caso analogo ha occupato le cronache nazionali suscitando un discreto scalpore; il Tribunale di Santa Maria, infatti, a metà marzo, sequestrò i locali dell’ex canapificio di Caserta, occupati da uno SPRAR che si occupava di accoglienza e formazione di immigrati. Le motivazioni erano legate alla violazione ex art. 677 c.p. “Omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina”. Questo articolo del codice penale recita: “Il proprietario di un edificio o di una costruzione che minacci rovina ovvero chi è per lui obbligato alla conservazione o alla vigilanza dell’edificio o della costruzione, il quale omette di provvedere ai lavori necessari per rimuovere il pericolo, è punito con…ammenda…arresto…bla bla”.

Sembra evidente, che ben cosciente del pericolo certificato dai Vigili del Fuoco, il Sindaco non abbia fatto nulla per impedire l’accesso ad una sua proprietà e non abbia preso le giuste iniziative per rimuovere il pericolo.

Di qui, nasce la presa in giro del gruppo di opposizione che parafrasando la frase cult del Sindaco, il quale è solito accompagnare i suoi proclami con “passo dopo passo”, hanno affermato: “SASSO dopo SASSO”…. ci approssimiamo al ciglio del BURRONE…!!!