di Alessia Improta
Che dire…
Di Mimmo Nespolino che ho conosciuto molto bene, come professionista e fidanzato, posso solo affermare con certezza che in lui c’era genio e sdregolatezza.
Molti conoscevano il suo lato duro e nervoso, ma io ho avuto la fortuna di conoscere i suoi concetti, il suo animo tra difetti umani e appunto un’ anima pura tra le profondità divine.
Amante e stimatore dell’arte, come artista sono stata accolta e capita, come ben pochi hanno la capacità di fare…
Un animo artistico e originale…
Lui, sì!
A volte, poteva essere definito pazzo…
Ma lasciatemi spiegare che in un mondo di preconcetti e di stupide razionalità la follia viene confusa con la pazzia.
Si Mimmo aveva dei difetti, ma i suoi erano difetti umani, che tutti noi abbiamo. Solo che li esternava con autenticità.
A volte, poteva sembrare un bambino, perché sognatore…
Ma quel sognatore ha fatto cose concrete ad una giovane artista come me. Collaborando insieme abbiamo realizzato video e performance di luce, la stessa luce da cui era attratto e cercava costantemente.
Non posso dimenticare che Mimmo sia riuscito a contestualizzare una mia sperimentazione e penso proprio che il suo lavoro ora proseguirà con me.
Mimmo ha deposto la sua intimità da amante della letteratura, mi ha nominata biospazialista e credo proprio che se porto avanti le sue teorie, lui ne sarà contento perché ci credeva. Pochi giorni fa si era fatto sentire; parlavamo di progetti futuri…
È probabile che inconsciamente volesse darmi l’ultimo saluto.
Ci rimangono le sue opere e la nostra collaborazione.
Addio mimmi, by biospazialista…
Il mio lavoro artistico lo farò con la definizione che lui mi ha dato e per il rispetto di quell’amore che c’è stato.
Assunta Improta il Video
