di Alessandro Barbieri*
Qualche anno orsono – grazie ad un’intercettazione telefonica – abbiamo appreso che a Roma esiste un’espressione meravigliosa per indicare le persone arroganti che, in barba a qualsiasi norma, cercano di arricchirsi ai danni degli altri, persone che però vengono velocemente smascherate.
I furbetti del quartierino.
Osservando però il nostro governo mi è venuta in mente la variante con l’espressione “bulletto”.
Come dipingere altrimenti i comportamenti dei nostri ineffabili vice ministro e dei loro aiutanti di campo ?
L’esempio recente di Di Maio e Di Battista che attaccano la Francia dovrebbe essere paradigmatico.
Il mostrare i muscoli, accompagnato da una continua disinformazione, è tipico dei bulletti.
Perché nessuno chiede loro i motivi per cui proteggono il governo venezuelano, mentre attaccano quello francese ?
Per proteggere Maduro ed il clamoroso fallimento delle politiche economiche venezuelane – che sono identiche a quelle dei cinque stelle – i pentaleghisti stanno coprendo di ridicolo il popolo italiano.
Molte famiglie italiane hanno parenti in Venezuela e sanno che lì si muore perché mancano i medicinali basilari, come ad esempio la tachipirina.
Sappiamo bene che da anni i pentaleghisti esaltano quella nazione come paradigma dell’economia rivoluzionaria che salverebbe l’Italia.
Perché nessuno di loro, od il famoso fuggiasco ministro Savona, spiegano come si è distrutto in pochi anni un paese ricchissimo come il Venezuela?
Perché non raccontano che, per distribuire ricchezza alla fasce più povere, si è distrutto il ceto produttivo di quel paese ?
Si è nazionalizzato tutto il possibile, compresa l’industria del petrolio, causando dapprima la fuga degli investitori esteri e, subito dopo, dei lavoratori specialistici che hanno preferito emigrare verso altri paesi che riconoscevano, anche economicamente, le loro professionalità.
In pochi anni la produzione (estrazione) del petrolio si è ridotto del 50 per cento, affidandola ad un generale dell’esercito, incapace di comprendere come funzioni un’attività cosi particolare, ma in grado di far arrestare tutti quelli che potevano essere utili.
Perché non spiegare che il nostro governo difende un signore che per impedire al Parlamento di funzionare ha staccato luce e gas al palazzo dove si riunisce, bloccato le vie di accesso ed intimorito vari parlamentari ?
Perché non raccontare che un paese ricco (estremamente grazie al petrolio) non riesce più ad importare nulla, non accettando nessun paese estero la loro moneta ipersvalutata?
Ma questi bulletti che attaccano i francesi, e che vorrebbero applicare le teorie venezuelane in Italia, tutto questo lo hanno dimenticato?
Così mi aspetto un endorsement anche a favore del governo turco che tra pochi mesi sarà nella stessa situazione economica del Venezuela.
Stando così le cose diventa comprensibile il ragionamento di Gianpaolo Pansa allorquando definisce “terroristi” i componenti del governo.
A modo suo (con un espressione infelice) ritengo che Pansa volesse far riflettere sull’incapacità strutturale di questo governo di comprendere le dinamiche socio-economiche del Nostro paese, e sulla boria con la quale si amministrano tali dinamiche.
Un po’ come i bulletti che, quando vengono messi alla prova, si rilevano per quello che sono realmente: delle nullità.